Al momento non esiste un’alimentazione che protegga da Covid-19, ma sappiamo che mangiare in modo corretto, idratarsi e svolgere una regolare attività fisica, è fondamentale per il benessere fisico e mentale. Le persone che seguono una dieta ben bilanciata tendono a essere più sane, ad avere un sistema immunitario più forte e un minor rischio di malattie croniche e infettive [1]. Il sistema immunitario è il principale sistema di difesa del corpo umano: contrasta la capacità del virus di provocare danni e di indurre la malattia.
Dato che non possiamo prevedere quanto tempo servirà perché il nostro organismo sia protetto da SARS-CoV-2, possiamo rafforzare il nostro sistema immunitario adottando un corretto stile di vita, tramite un’alimentazione equilibrata e un po’ di esercizio fisico. Seguendo comunque le indicazioni del proprio medico, questo suggerimento può valere anche per chi nei mesi scorsi è stato contagiato, anche perché Covid-19 potrebbe lasciare conseguenze tali da renderlo potenzialmente una patologia cronica.
Quindi nessuna dieta può difenderci da Covid-19?
“Nessun alimento o integratore specifico può impedire a una persona di contrarre Covid-19” spiega l’associazione che rappresenta i nutrizionisti britannici (la British Dietetic Association), che incoraggia comunque ad adottare una dieta sana ed equilibrata per rafforzare il sistema immunitario, in linea con le raccomandazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) [2,3].
Le precisazioni che giungono da documenti ufficiali di istituzioni e società scientifiche sono opportune, perché nel corso di quest’ultimo anno sono stati veicolati diversi messaggi errati sui potenziali benefici di alcuni alimenti contro Covid-19. Tanto che il Ministero della Salute ha dovuto chiarire alcuni dubbi nella sezione “Covid-19: proteggiamoci dalle… bufale” [4]. Per esempio, non ci sono evidenze scientifiche che dimostrino che mangiare l’aglio aiuti a prevenire l’infezione da SARS-CoV-2, tanto meno che bere tanta acqua “lavi” il virus dalle vie aeree. Anche Dottore ma è vero che? ha parlato dell’inefficacia di vitamina D e vitamina C nel combattere l’infezione da SARS-CoV-2, in seguito alla diffusione di notizie inesatte sull’argomento. “Non raccomanderei di assumere vitamina D” – ha detto Anthony Fauci, direttore dell’Istituto nazionale per le allergie e le malattie infettive degli Stati Uniti – “e non la userei io stesso”. Sebbene siano molto numerosi, gli studi sulle relazioni tra vitamina D e Covid-19 hanno molte pecche metodologiche e sono viziati da conflitti di interesse, ha chiarito Rita Rubin, direttrice di una delle riviste della American Medical Association [5].
Dottore, come è possibile rafforzare il sistema immunitario?
Sono sei, secondo l’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA), le vitamine considerate essenziali per il normale funzionamento del sistema immunitario: vitamine D, A, C, folato, B6 e B12, oltre a quattro minerali (zinco, ferro, rame e selenio). Anche l’Agenzia regionale di sanità della Toscana sostiene che “lo stato ottimale di specifici nutrienti è considerato fondamentale per mantenere i componenti immunitari all’interno della loro normale attività, aiutando a evitare e superare le infezioni” [6].
Grazie al lavoro di alcuni ricercatori provenienti da diversi istituti internazionali – tra cui Alessandro Laviano del Dipartimento di Medicina traslazionale e di precisione, Sapienza università di Roma – è stata condotta una revisione volta a esaminare le raccomandazioni di vari enti (per l’Italia sono la Società italiana di neonatologia e la Società italiana di nutrizione umana) per mantenere una sana alimentazione anche durante la pandemia [7]. I ricercatori concludono in sintesi:
- I nutrienti chiave che supportano il sistema immunitario possono essere assunti attraverso componenti dietetici che includano cibi freschi (come frutta e verdura), pesce, carne magra, latticini, acqua e altre bevande non zuccherate;
- Una dieta sana può anche ridurre il rischio di, o aiutare a controllare, ipertensione, diabete, obesità e atrofia muscolare, tutti fattori di rischio per le complicanze di Covid-19.
Il ruolo dell’obesità in pazienti con Covid-19 è stato recentemente oggetto di discussione da parte dell’Ufficio regionale europeo dell’OMS, al fine di stilare raccomandazioni specifiche su questo aspetto. Sono molti, infatti, gli studi che hanno evidenziato che la presenza di obesità (soprattutto nei giovani adulti) aumenta il rischio di complicanze e morte in persone affette da Covid-19.
L’obesità è di per sé associata a diversi problemi di salute che possono aumentare questo pericolo: disfunzioni respiratorie, livelli alti di infiammazione, alterata risposta immune a infezioni virali, presenza di altre patologie associate.
L’eccesso ponderale è considerato una malattia vera e propria e negli ultimi 40 anni il numero di persone obese nel mondo è triplicato, sia bambini che adulti. La pandemia può aggravare la situazione specialmente nelle condizioni in cui una limitazione dei movimenti delle persone potrebbe portare ad avere difficoltà di accesso a cibi salutari, a eccedere nelle porzioni, a non riuscire a fare sufficiente attività fisica e ad avere difficoltà ad accedere ai servizi per la cura [8].
Come equilibrare l’alimentazione durante i lockdown?
La pandemia di Covid-19 ha cambiato notevolmente le nostre abitudini ma, anche in questa situazione, prestare attenzione al mantenimento di un sano stile di vita è fondamentale per evitare, una volta usciti dall’emergenza, di dover fare i conti con un incremento di tutte quelle malattie o condizioni che sono favorite o aggravate da comportamenti scorretti.
Passare molto tempo in casa può rappresentare un’opportunità per curare in modo migliore la nostra alimentazione. Ad esempio possiamo:
- Riservare più tempo alla preparazione dei pasti, condividendo il momento con i figli;
- Prestare attenzione alla prima colazione e, se in casa abitano più persone, farla tutti insieme;
- Aumentare il consumo di alimenti importanti, come vegetali e legumi, che spesso vengono trascurati per motivi di tempo.
Dottore, mi può dare alcuni suggerimenti?
In generale, l’OMS raccomanda una dieta basata su una varietà di cibi freschi e non trasformati per ottenere le vitamine, i minerali, le fibre, le proteine e gli antiossidanti di cui il corpo ha bisogno. Inoltre, bere molta acqua ed evitare zuccheri, grassi e sale aiuta a ridurre significativamente il rischio di sovrappeso, obesità, malattie cardiache, ictus, diabete e alcuni tipi di tumore [1].
Riepiloghiamo questi e altri piccoli suggerimenti da adottare nella vita di tutti i giorni:
- Aumentiamo la quota di alimenti vegetali nella nostra dieta. Più frutta e verdura e più legumi in ogni pasto della giornata. Usiamoli come pietanza, come condimento, come snack. In questo modo alleggeriremo l’apporto di calorie e miglioreremo la nostra dieta.
- Tra i cereali privilegiamo quelli integrali che sono un valido alleato per la salute dell’intestino e tendono a saziare di più.
- Ricordiamoci che bere acqua è essenziale nel quadro del mantenimento dello stato di salute e che l’acqua, non avendo calorie, non fa ingrassare. Beviamo almeno 6-8 bicchieri di acqua al giorno anche se non percepiamo lo stimolo della sete. Cerchiamo di sostituire le bevande zuccherate con l’acqua o delle spremute o centrifughe di frutta fresca.
- Se cuciniamo di più perché ci gratifica e rilassa, approfittiamone per utilizzare pochi grassi e diminuiamo il consumo di sale. Proviamo a sostituire gli ingredienti energetici, come la panna o la cioccolata, con ingredienti più leggeri, come la ricotta o la frutta.
- Approfittiamo di questo momento per curare di più anche la varietà degli alimenti che portiamo in tavola giorno dopo giorno, alternando e combinando diversamente tra loro i vari gruppi di alimenti.
- Per i bambini inseriamo fra i tre pasti principali della giornata un paio di spuntini leggeri, come uno yogurt, un frutto, una fettina di pane e marmellata, un paio di biscotti o, a volte, anche una piccola fetta di torta. Per gli adulti lo spuntino non è obbligatorio, specialmente se i pasti sono stati sufficienti a saziare. Altrimenti, per arrivare al pasto successivo con il giusto appetito si può mangiare uno yogurt o un frutto [9].
Gli integratori alimentari possono aiutare a prevenire Covid-19?
No, attualmente non ci sono linee guida ufficiali sull’integrazione di micronutrienti per la prevenzione di Covid-19 in individui sani o per il trattamento della malattia [10].
I micronutrienti sono fondamentali per il buon funzionamento del sistema immunitario e svolgono un ruolo fondamentale nella promozione della salute e del benessere nutrizionale. Ove possibile, l’assunzione di micronutrienti dovrebbe provenire da una dieta equilibrata e diversificata. Al momento, le prove esistenti suggeriscono che un adeguato apporto di zinco, ferro e vitamine A, B 12, B6, C ed E è essenziale per il mantenimento della funzione immunitaria [11].
Come scrive anche Grayson Jaggers, professore di biochimica nutrizionale presso l’USC Dornsife College of Letters, Arts and Sciences di Los Angeles (California, USA) su The Conversation “quando l’enfasi si concentra sui prodotti dimagranti e non su una sana alimentazione quotidiana, il ruolo essenziale che la nutrizione gioca nel mantenerci in salute non viene mai comunicato. Tra le tante cose che insegno agli studenti nel mio corso c’è la chiara relazione tra una dieta equilibrata e un sistema immunitario forte e ben regolato”. Jaggers conclude suggerendo che, insieme alle misure di contenimento e una campagna di vaccinazioni efficace, “un sistema immunitario sano è la nostra migliore difesa contro l’infezione da Coronavirus. Per mantenerlo così, una corretta alimentazione è un elemento chiave” [12].
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