Come i salumi, anche il cioccolato è stato a lungo accusato di favorire la comparsa di brufoli sul viso. Verso la fine degli anni Sessanta questa idea è stata smentita, senza però fugare del tutto anche tra i dermatologi il dubbio che nella credenza popolare ci fosse un fondo di verità [1].
La ricerca successiva ha infatti poi suggerito che a far venire l’acne non è il cioccolato in sé, ma potrebbe contribuire l’assunzione eccessiva di alimenti ricchi di grassi e zuccheri [2,3,4].
Anche la pelle, infatti, come tutto l’organismo, trae vantaggio da stili di vita sani, tra cui un’alimentazione moderata in quantità, e varia ed equilibrata in qualità.
Dottore, ma perché viene l’acne?
L’acne volgare è una condizione infiammatoria cronica della pelle molto comune soprattutto tra gli adolescenti, ma che può colpire anche gli adulti. La sua insorgenza dipende da molti fattori, di natura sia genetica sia ambientale. Oltre alla familiarità, è importante il ruolo degli ormoni, soprattutto androgeni, che aumentano la produzione di sebo da parte delle ghiandole sebacee. Questo materiale può ostruire i pori cutanei, formando punti neri che a loro volta si possono infiammare e infettare portando alle varie manifestazioni, più o meno gravi, dell’acne [5].
L’importanza degli ormoni nell’innescare il processo spiega la maggiore frequenza di questo fenomeno in caso di ovaio policistico, durante la pubertà e in altre fasi particolari della vita, come i primi mesi di gravidanza e nei giorni precedenti alle mestruazioni. Anche alcuni farmaci, così come alcuni cosmetici, l’inquinamento e il fumo possono contribuire all’insorgenza dell’acne. Situazioni di stress ed eccessi alimentari sembra siano in grado di peggiorare la situazione, ma non di indurla senza il concorso dei fattori appena citati.
Non è nemmeno vero che a provocare l’acne possa essere una scarsa igiene: anzi, lavarsi il viso più volte al giorno con prodotti aggressivi potrebbe aggravare le condizioni della pelle. Anche la pulizia del viso che elimina brufoli e punti neri deve essere eseguita con gli strumenti adatti, da persone competenti.
Dottore, ma cosa c’entra quel che si mangia?
Allo stato attuale delle conoscenze si ritiene quindi improbabile che un singolo alimento – che sia cioccolato, salame, latte o altri prodotti caseari – possa di per sé essere considerato responsabile dell’acne. È possibile piuttosto che un’alimentazione costantemente ricca di grassi e zuccheri aumenti il livello di infiammazione dell’organismo, e che ciò si rifletta anche a livello cutaneo [6]. Oppure che un’alimentazione sbilanciata favorisca l’acne tramite un altro ormone, l’insulina, liberato nel sangue in risposta ai picchi di glicemia provocati da cibi ad alto indice glicemico [7].
Più in generale, si può dire che l’acne è favorita da un’alimentazione eccessiva in quantità, ricca di grassi e zuccheri e povera di fibre, come quella prevalente nei Paesi più ricchi. Studi condotti in alcune popolazioni indigene, per esempio, del sud-America e dell’Indonesia, che vivevano ancora come i loro antenati, non hanno infatti trovato casi di acne. Almeno fino a quando anche questi popoli non hanno adottato abitudini più “occidentali”, e i loro adolescenti non hanno cominciato a condividere questo problema con i coetanei di tutto il mondo.
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