Smettere di russare è impossibile?

22 Maggio 2023 di Maria Cristina Valsecchi

Smettere di russare è impossibile?Russare, cioè produrre un suono rauco e cupo quando si inspira durante il sonno, di per sé non è una patologia, ma un fenomeno fisiologico dovuto alla vibrazione di tessuti del naso o della bocca al passaggio dell’aria. La ragione per cui questi tessuti vibrano è una restrizione di qualche tipo delle alte vie respiratorie: un eccesso di muco perché la persona che russa è raffreddata; la tendenza della lingua a scivolare all’indietro nel sonno e appoggiarsi al palato molle, soprattutto in posizione supina; la perdita di tono dei tessuti di bocca e naso per l’avanzare dell’età; un eccesso di grasso in corrispondenza del collo; la presenza di tonsille ingrossate, polipi nasali o una deviazione del setto nasale. Uno studio statunitense condotto su un’ampia popolazione ha rilevato un 52,8% di russatori, più uomini che donne e in percentuale maggiore persone sovrappeso rispetto a normopeso.

Dottore, cosa dovrei fare se volessi smettere di russare?

Il fatto che una persona russi può creare problemi di salute a chi dorme nello stesso letto o nella stessa stanza, che può avere difficoltà ad addormentarsi per il rumore, oppure risvegliarsi durante la notte e non riposare adeguatamente. Questa è la ragione più frequente per cui un russatore si rivolge al medico per chiedere consiglio su come smettere di far rumore nel sonno. Talvolta il russamento è sintomo di una condizione patologica che comporta, questa sì, dei rischi per la salute del diretto interessato: la sindrome delle apnee ostruttive notturne, che si manifesta con pause della respirazione durante il sonno, risvegli frequenti, mal di testa e sonnolenza diurna.

La prima cosa da fare, per chi russa e vuole smettere, è rivolgersi all’otorinolaringoiatra per una visita accurata del naso, della bocca e della gola, per diagnosticare eventuali deviazioni del setto nasale o altri ostacoli importanti come polipi o tonsille ingrossate, che si possono correggere con un piccolo intervento chirurgico. In assenza di ostacoli evidenti, osservando il paziente e ascoltando la descrizione delle sue abitudini relative al sonno, il medico può formulare delle ipotesi sulla causa del fenomeno, stabilire se il russamento è dovuto alla vibrazione dei tessuti del naso o della gola e proporre alcune possibili soluzioni.

Quali sarebbero queste soluzioni per smettere di russare?

Innanzitutto, in presenza di obesità o sovrappeso, ridurre il peso corporeo aiuta a smettere di russare. Evitare il consumo di bevande alcoliche prima di andare a dormire è un’altra accortezza utile, perché l’alcool rilassa i tessuti della gola e aumenta il rischio di russare. Infine, è senz’altro d’aiuto dormire su un fianco piuttosto che in posizione supina. Si può utilizzare un piccolo cuscino o un asciugamano arrotolato da appoggiare sul letto dietro alla schiena per evitare di voltarsi inavvertitamente.

Se queste misure non sono sufficienti a risolvere il problema, in commercio si trovano due tipi di dispositivi che agiscono rispettivamente sul naso e sulla bocca. I dispositivi nasali sono piccole forcelle di materiale plastico morbido che si inseriscono nelle narici e le mantengono dilatate durante il sonno. I dispositivi orali sono maschere dentali che si indossano prima di andare a dormire e impediscono alla lingua di scivolare indietro contro il palato molle. Diversi studi hanno giudicato questi strumenti utili a mitigare il problema del russamento.

Dottore, come faccio a sapere se soffro di apnee notturne e quali rischi comporta questa sindrome?

Smettere di russare è impossibile?Chi soffre di apnee ostruttive notturne può avere sintomi come la stanchezza, la sonnolenza diurna e il mal di testa. Anche la persona che condivide la camera da letto con il russatore può aiutare il medico a formulare la diagnosi descrivendo il rumore prodotto nel sonno. Se ogni tanto percepisce delle pause nel ritmo del respiro, seguite da sobbalzi e parziali risvegli, è probabile che si tratti di apnee.

L’esame definitivo per diagnosticare la sindrome da apnee notturne è la polisonnografia, un test che impiega un apparecchio collegato al corpo del soggetto con una fascia toracica e una addominale, una cannula nasale e un saturimetro applicato su un dito. L’esame si può eseguire a domicilio del paziente, dove viene portata l’attrezzatura. Durante la notte, mentre il soggetto dorme nel proprio letto, l’apparecchio registra i suoi movimenti, gli atti respiratori e la concentrazione dell’ossigeno nel sangue. Al mattino tutti i sensori vengono rimossi e la registrazione viene esaminata.

La sindrome è associata a un aumento del rischio di ipertensione, cardiopatie, diabete di tipo 2 e depressione. Il più efficace trattamento delle apnee notturne consiste nell’utilizzo di un dispositivo che eroga aria a pressione leggermente superiore a quella atmosferica nelle vie respiratorie del paziente attraverso una mascherina nasale oppure oronasale. L’apparecchio in funzione si tiene accanto al letto durante il sonno, indossando la mascherina con una fascia che passa dietro la testa e la tiene al suo posto.

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Autore Maria Cristina Valsecchi

Maria Cristina Valsecchi lavora come giornalista scientifica freelance per diverse testate, occupandosi principalmente di salute riproduttiva e salute materno-infantile. Con la collega Valentina Murelli ha creato il sito web indipendente di informazione sulla salute della donna “Eva - Sapere è potere” (https://evasaperepotere.wordpress.com/).
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