In Italia negli ultimi anni è aumentata la consapevolezza che la salute, come è stata definita dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), non è “la semplice assenza dello stato di malattia o infermità ma uno stato di completo benessere fisico, mentale e sociale” [1]. Ciò ha determinato la diffusione di diverse pratiche per migliorare il benessere fisico tra cui la perdita di peso. Per dimagrire non è infrequente il ricorso a prodotti di origine naturale quali ad esempio preparazioni galeniche magistrali e integratori alimentari, contenti spesso estratti vegetali.
Dottore, cosa sono i preparati galenici?
Le preparazioni galeniche magistrali (o ricette magistrali) sono medicinali preparati dal farmacista, nel laboratorio della farmacia, a seguito della presentazione di una ricetta medica destinata a un determinato paziente. Il medico può prescrivere alcuni principi attivi o estratti di origine vegetale, tuttavia sia l’efficacia sia la sicurezza di tali preparati non sono supportate da evidenze scientifiche. Il Ministero della Salute ha quindi avviato il monitoraggio sull’uso e sulla sicurezza di tali prodotti al fine di tutelare la salute pubblica. Queste attività di monitoraggio sono affidate all’Istituto Superiore di Sanità (ISS), che sul suo sito web, nella sezione “Prodotti per il controllo del peso” affronta nel dettaglio l’argomento chiarendone gli aspetti più controversi [2].
L’attività di monitoraggio dell’uso di questi preparati prevede la raccolta e la registrazione delle ricette magistrali a scopo dimagrante effettuate in tutta Italia; invece, il monitoraggio sulla sicurezza è effettuato – tramite la piattaforma “VigiErbe” – mediante l’analisi delle segnalazioni spontanee di sospette reazioni avverse a seguito dell’assunzione di tali preparati [3].
Dottore, questi preparati non sono sicuri?
Come riportato nella sezione “Prodotti per il controllo del peso” dell’ISS, “il ricorso a tali prodotti per il trattamento di sovrappeso e obesità non è supportato da prove di efficacia clinica e il loro profilo di sicurezza non è definito” [2]. Ciò significa che non esistono evidenze scientifiche che, oltre a dimostrarne l’efficacia, chiariscano il rapporto rischi-benefici. Inoltre, i risultati di un recente studio pubblicato sullo European Journal of Clinical Pharmacology confermano che esistono rischi per la salute associati al consumo di prodotti erboristici per dimagrire, rischi “principalmente legati alla qualità dei prodotti e al loro utilizzo come automedicazione”, affermano gli autori [4].
A questo proposito, è importante ribadire ancora una volta i rischi legati all’automedicazione. L’assunzione indiscriminata di farmaci o di prodotti naturali senza il controllo medico, infatti, potrebbe causare seri disturbi al nostro organismo. Pensiamo ad esempio all’uso di integratori alimentari a base di curcuma, che nel 2019 l’Istituto Superiore di Sanità (ISS) ha associato a ventuno casi di epatite acuta (ne abbiamo parlato nella scheda “La curcuma cura il cancro?”). “Il dilagare di preparazioni erboristiche” spiega Silvio Garattini, presidente dell’Istituto Mario Negri “si sta accompagnando all’identificazione di forme di tossicità renale, epatica, cutanea, nonché alla documentazione di effetti cancerogeni da parte di sostanze chimiche presenti negli estratti vegetali” [5]. Questo può creare problemi non banali: “La convinzione di assumere un prodotto ‘naturale’” spiega Giorgio Dobrilla, primario emerito dell’ospedale di Bolzano “induce spesso il paziente a non considerare il preparato come un vero medicinale, e per questo motivo, se non stimolato ad hoc, dimentica di riferirlo al proprio curante” [5].
Considerando l’assenza di evidenze scientifiche che dimostrino l’efficacia di tali prodotti, nel momento in cui il medico decide di effettuare una prescrizione galenica magistrale a scopo dimagrante deve informare il proprio assistito tramite consenso informato. Questo “deve essere firmato dal paziente e conservato dal medico” e “deve specificare l’assenza di evidenze di efficacia e di sicurezza delle preparazioni magistrali prescritte” comunica l’Istituto Superiore di Sanità, attraverso la sua sezione dedicata [2].
Quindi per perdere molto peso cosa si può fare?
L’obesità rappresenta un grave problema di salute pubblica in tutto il mondo: l’OMS la indica come uno dei quattro principali fattori di rischio di gravi malattie croniche, insieme al consumo di tabacco, all’inattività fisica e al consumo eccessivo di alcol. È una patologia che deriva da molti fattori, sia genetici sia ambientali, e per questo viene definita una “patologia multifattoriale”. Quindi il suo trattamento prevede un approccio integrato fra varie modalità d’intervento. Non esiste un’unica cura “miracolosa”. Tuttavia, il primo e fondamentale criterio per risolvere il problema dell’obesità deve essere il cambiamento nello stile di vita, attraverso una dieta adeguata e un’attività fisica regolare, in base alle proprie capacità e al proprio stato di salute, conferma l’Istituto Superiore di Sanità [2].
Esistono terapie alternative?
Allo stato attuale, in Italia, i farmaci approvati per il trattamento dell’obesità e del sovrappeso negli adulti sono tre, ma una terapia farmacologica può essere prescritta solo in determinati casi: con indice di massa corporea superiore a 27 – se in presenza di altri fattori di rischio o altre malattie – o superiore a 30 e in aggiunta alle modifiche dello stile di vita. Spieghiamo subito che l’indice di massa corporea si calcola facendo il rapporto tra il peso e l’altezza di una persona (nello specifico, il quadrato dell’altezza in metri) ed è l’indicatore più utilizzato per definire le condizioni di sovrappeso e obesità.
A differenza dei farmaci, i principi attivi prescritti nei galenici magistrali a scopo dimagrante non hanno indicazioni terapeutiche specifiche approvate per il trattamento di sovrappeso e obesità; mentre gli integratori alimentari sono dei prodotti alimentari che non hanno alcuna indicazione terapeutica per il trattamento di nessuna patologia.
Dottore, ma posso stare tutta la vita a dieta?
In presenza di sovrappeso e obesità, la strategia consigliata è quella di associare a un piano dietetico personalizzato, formulato da un medico nutrizionista, un livello di attività fisica adatto alle proprie capacità e al proprio stato di salute [2]. Senza un adeguato programma di attività fisica, nessun tipo di dieta sarà mai abbastanza efficace nel controllare il peso corporeo e diminuire l’eccesso di grasso.
Questo perché le restrizioni alimentari, senza esercizio fisico, comportano una perdita di massa magra (i muscoli). La massa magra è quella parte del nostro corpo che consuma energia e attiva il metabolismo, permettendoci di dimagrire. Perdere muscoli, anziché grasso, non permetterà alla persona che vuole dimagrire di consumare più energia. L’obiettivo di ogni strategia volta a ottenere una perdita di peso è quindi quello di ridurre la massa grassa, con conseguente diminuzione del peso, aumentando – o quanto meno conservando – la massa magra. Per ottenere questo risultato, sulla base di evidenze scientifiche [6,7], l’unica strategia attuabile è di aumentare l’esercizio fisico seguendo contemporaneamente una adeguata alimentazione.
L’attività fisica, inoltre, migliora l’autostima, il tono dell’umore, aumenta la sensazione di benessere, riduce ansia e stress e può contribuire a ridurre la depressione [8]. Come abbiamo spiegato nella scheda “Il diabete può essere curato con medicine ‘alternative’?” è molto utile fare attività fisica anche se si soffre di diabete. I benefici psicologici dell’attività fisica si traducono inoltre in un maggior impegno della persona a perseguire abitudini di vita sane e quindi al mantenimento del peso corporeo [8].
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