21 Maggio 2021 di Ulrike Schmidleithner

Occhio non vede…

Immaginiamoci di passeggiare lungo un sentiero immerso nel verde o nel bosco e di perderci tra i suoni, gli odori e i colori che ci circondano. La natura può essere una buona maestra che insegna con umiltà, senza dito alzato, e che non ha nemmeno bisogno delle parole.Occhio non vede...

Possiamo per esempio imparare dai semplici fiori selvatici che crescono spontaneamente in natura. I semi sono arrivati lì casualmente, per esempio trasportati dal vento. Anche nelle città spuntano dalle crepe dei marciapiedi o crescono sulle mura antiche. Le loro condizioni di vita ci possono sembrare molto difficili e per questo li consideriamo piante particolarmente robuste.

Ma c’è una cosa che ci sfugge a prima vista ed è questa la lezione a cui mi riferisco: la nostra attenzione viene catturata da quello che possiamo percepire con i nostri sensi, con il rischio di vedere il mondo in modo distorto. I semi che il vento sparge sono molti di più di quelli che vediamo cresciuti come piante e fiori selvatici. Di questi solo quelli che trovano casualmente condizioni favorevoli al proprio corredo genetico riescono a germogliare e a crescere forti e sani. Tutti gli altri non ce la fanno, perciò non li vediamo. Non sono meno forti ma hanno avuto la sfortuna di cadere su un terriccio non idoneo per loro.

D’altro canto i fiori e le piante che vediamo, se fossero germogliati in un luogo non adatto a loro, non avrebbero avuto l’occasione di farsi notare perché non sarebbero stati in grado di crescere e dare vita a una nuova generazione della propria specie.

Noi cadiamo tutti i giorni nella trappola di giudicare il mondo in base a quello che sentiamo, leggiamo e vediamo perché non prendiamo in considerazione anche quello che sarebbe potuto avvenire ma che non si è realizzato.

Un classico esempio è l’argomento “Perché vacciniamo i bambini se i casi di tetano riguardano praticamente solo gli anziani? I dati che abbiamo sui casi indicano che i bambini non sono a rischio di contrarre il tetano.”

Certo, è vero che da decenni in Italia sono principalmente gli anziani a contrarre il tetano, ma se i casi tra i bambini non ci sono, o capitano molto raramente, non significa che anche loro non siano a rischio. Così come nell’esempio dei fiori selvatici, anche in questo caso non si devono trarre conclusioni affrettate, senza pensare a come sarebbe la situazione se le condizioni di partenza fossero differenti.

Nel caso dei fiori sono l’ambiente, la composizione del terriccio, la temperatura, l’umidità che li fanno apparire “deboli” o “robusti”. La differenza tra numero di casi di tetano tra gli anziani e i bambini dipende soprattutto dalla percentuale di vaccinati, che è molto più alta tra i bambini rispetto a quella degli anziani.

Gli anziani sono nati prima dell’obbligo vaccinale, perciò una parte di loro non è mai stata vaccinata. Questo riguarda soprattutto le donne perché gli uomini sono stati vaccinati quando facevano il servizio militare, che all’epoca era ancora obbligatorio.

Lo stesso errore di interpretazione viene fatto anche per molte altre malattie prevenibili con le vaccinazioni. Per esempio c’è chi non vede la ragione di vaccinare tutti i bambini contro il morbillo, perché la percepisce come una malattia innocua che in Italia causa pochi decessi. Queste persone non pensano che, se non fosse mai stato sviluppato alcun vaccino contro il morbillo, avremmo a intervalli regolari grandissime epidemie e, di conseguenza, un importante numero di morti e di bambini gravemente danneggiati dal virus.

Occhio non vede...Anche la pandemia di Sars-Cov-2 si presta molto bene a questo tipo di errore di valutazione.

Un esempio classico è quando qualcuno prende il numero delle persone morte in Italia per Covid-19 e le paragona a quelle che muoiono ogni anno per altre cause. A parte il fatto che l’argomento è troppo complesso per poter ragionare in modo così superficiale, queste persone non prendono in considerazione che i danni visibili sono quelli che non siamo riusciti a evitare, pochi in confronto a quelli che il virus sarebbe stato capace di causare se non ci fossero state le varie misure, anche drastiche, per contrastarlo. Questi danni non si possono né vedere né contare, come i tanti semi di fiori selvatici che non sono mai germogliati ma che avrebbero potuto germogliare se le condizioni fossero state favorevoli.

Il Sars-Cov-2 è come quei semi, e siamo noi a decidere su quale terreno cadrà. Possiamo – e dobbiamo – rendergli la vita difficile per non fargli trovare più terreno fertile, e questo è possibile soltanto se seguiamo tutte le misure di sicurezza che conosciamo ormai a memoria.

Autore Ulrike Schmidleithner

Una mamma che segue dall’inizio del 2002 con grande passione la questione vaccini. In tutti questi anni ha approfondito ogni aspetto di questo tema. Conosce praticamente tutti gli argomenti usati dalle persone contrarie alle vaccinazioni. Ha controllato accuratamente ciascuno di questi assunti e ha scritto moltissimi articoli sul suo blog Vaccinar...SI’! e sulla pagina Facebook omonima, per spiegare in modo pacato e comprensibile anche a chi non ha studiato medicina come stanno realmente le cose secondo il parere della comunità scientifica. Ha sempre fatto controllare i suoi articoli da uno o più esperti per assicurare la correttezza scientifica, che è indispensabile per un tema così importante. Sul nostro sito cura “La rubrica della mamma” in cui si rivolge ai genitori stando al loro fianco.
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