In gravidanza è sicuro assumere prodotti naturali per la cura di eventuali disturbi?

1 Luglio 2022 di Maria Cristina Valsecchi

“Prodotto naturale” è un’espressione generica e vaga usata per indicare una varietà di medicinali, integratori alimentari e preparati erboristici. La loro caratteristica comune è di non contenere ingredienti che sono risultato di sintesi chimica, ma derivati da piante, sottoposti a trattamenti come l’estrazione, la distillazione, la spremitura o l’essiccazione. Un tempo tutti i farmaci erano prodotti usando sostanze di origine vegetale. In seguito, i progressi della chimica hanno permesso di isolare e identificare i principi attivi contenuti nelle piante, responsabili della loro azione terapeutica, e riprodurli per via sintetica, così da controllare con precisione la composizione dei medicinali. Più di recente, la possibilità di progettare e creare molecole che non esistono in natura ha aperto la strada verso nuove frontiere della farmacologia.

In gravidanza è sicuro assumere prodotti naturali per la cura di eventuali disturbi?Ancora oggi, molte persone fanno uso di prodotti di origine vegetale, nella convinzione che abbiano solo proprietà benefiche e siano privi di effetti indesiderati [1]. Ed è proprio questa convinzione che spinge tante future mamme a scegliere medicinali fitoterapici e preparati erboristici per la cura dei piccoli disturbi durante la gravidanza, quando è necessaria una maggiore prudenza nell’uso di farmaci potenzialmente pericolosi per il nascituro. In realtà non è affatto vero che le sostanze di origine vegetale siano più sicure di quelle di sintesi. Un farmaco di sintesi contiene solo il principio attivo o i principi attivi che servono a esercitare l’azione terapeutica richiesta, mentre l’estratto di una pianta contiene un gran numero di sostanze diverse, in concentrazioni variabili e non determinabili con precisione, che possono provocare effetti indesiderati aggiuntivi rispetto a quelli del principio attivo necessario e possono interagire tra loro e con altri farmaci eventualmente assunti dalla persona che ne fa uso. In altre parole, il loro effetto è meno prevedibile [2].

Detto questo, i fitoterapici e i prodotti erboristici non sono controindicati in assoluto durante la gravidanza. È necessario però osservare scrupolosamente alcune regole per utilizzarli in sicurezza.

Che differenza c’è tra medicinali fitoterapici, integratori alimentari e prodotti erboristici?

I medicinali fitoterapici sono considerati dalla normativa europea farmaci a tutti gli effetti [3]. Contengono principi attivi di esclusiva provenienza vegetale, sono provvisti di etichetta, si vendono in farmacia, alcuni con obbligo di ricetta e altri no. La loro immissione in commercio deve essere autorizzata dall’Agenzia Italiana del Farmaco e devono rispondere agli stessi criteri di sicurezza, efficacia e qualità dei farmaci di sintesi.

Gli integratori sono prodotti destinati al consumo alimentare, a integrare la comune dieta, e costituiscono una fonte concentrata di sostanze nutritive. Non possono vantare effetti curativi: il loro scopo è favorire il funzionamento fisiologico dell’organismo. La loro immissione in commercio non richiede autorizzazioni ma solo una notifica al Ministero della Salute. Si vendono in farmacia, ma anche nelle parafarmacie, nei supermercati e online, senza obbligo di ricetta.

I prodotti erboristici, infine, non hanno uno status normativo specifico e sono venduti liberamente nelle erboristerie. Vengono preparati miscelando parti di piante, di solito essiccate e frantumate. Non possono vantare proprietà curative, altrimenti dovrebbero essere registrati come medicinali, e di solito hanno uno scarso contenuto di principi attivi, per cui i loro effetti desiderati e indesiderati dovrebbero essere trascurabili. Di fatto, però, l’assenza di controlli su questi prodotti fa sì che la loro qualità e sicurezza sia estremamente variabile, in funzione della qualità delle materie prime, della loro conservazione e dell’esperienza dell’erborista che li prepara.

Quali sono i potenziali rischi dell’assunzione di questi prodotti in gravidanza e quali regole bisogna osservare per assumerli in sicurezza?

In gravidanza è sicuro assumere prodotti naturali per la cura di eventuali disturbi?Durante la gravidanza bisogna valutare con particolare attenzione benefici e rischi prima di assumere qualunque farmaco. Alcuni sono innocui per lo sviluppo del nascituro, altri sono dannosi e assolutamente controindicati, altri ancora comportano un margine di rischio che deve essere rapportato al rischio della mancata assunzione. Se il problema di salute della donna rappresenta un pericolo per lei e per la gravidanza che è superiore ai potenziali effetti indesiderati del farmaco, allora conviene prescriverlo, adottando il dosaggio minimo efficace. Questo criterio è valido per qualunque medicinale, compresi quelli fitoterapici. Spetta al medico curante valutare l’opportunità del trattamento ed è a lui che la futura mamma deve rivolgersi prima di assumere qualunque farmaco, che sia con obbligo di ricetta o di libera vendita. Quelli di origine vegetale, come abbiamo visto, non sono per principio più sicuri di quelli di sintesi, dunque in gravidanza è fondamentale seguire le indicazioni del medico anche riguardo i fitoterapici. La stessa raccomandazione vale per gli integratori alimentari di origine vegetale: anche se sono di libera vendita, in gravidanza è opportuno consultare il medico sull’opportunità di assumerli e sul dosaggio.

In gravidanza è sicuro assumere prodotti naturali per la cura di eventuali disturbi?I preparati erboristici sono spesso considerati i più sicuri durante l’attesa e invece possono rivelarsi i più dannosi [4]. In gravidanza bisogna categoricamente evitare prodotti privi di etichetta di cui non si conoscano gli ingredienti e di raccogliere erbe in natura e farne preparati per uso medicinale. Le piante raccolte in giro o di dubbia provenienza potrebbero essere contaminate da metalli pesanti, pesticidi, micotossine. Potrebbero risultare più o meno tossiche a seconda della concentrazione del principio attivo nella preparazione. Altri prodotti erboristici controindicati in gravidanza sono le tinture, che contengono alcool, e gli olii essenziali, caratterizzati da un rapporto molto basso tra la dose tossica e la dose terapeutica, il che vuol dire che un aumento anche piccolo del dosaggio può causare effetti indesiderati gravi. Tra gli ingredienti da evitare assolutamente, inoltre, ci sono quelli che contengono alcaloidi, potenzialmente tossici per il nascituro: borragine, farfara, consolida e petasites. Il gingko inibisce l’attivazione delle piastrine e può favorire sanguinamenti durante e dopo il parto. Infine, come già detto per i medicinali fitoterapici e gli integratori alimentari, prima di assumere qualunque prodotto erboristico è necessario consultare il medico di fiducia e seguire le sue indicazioni.

Autore Maria Cristina Valsecchi

Maria Cristina Valsecchi lavora come giornalista scientifica freelance per diverse testate, occupandosi principalmente di salute riproduttiva e salute materno-infantile. Con la collega Valentina Murelli ha creato il sito web indipendente di informazione sulla salute della donna “Eva - Sapere è potere” (https://evasaperepotere.wordpress.com/).
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