Il canto del gallo fa sorgere il sole?
Tra il chicchirichì del gallo e l’inizio della giornata c’è un’evidente correlazione temporale, però non c’è il rischio che qualcuno possa pensare che sia il gallo a far sorgere il sole, anche se il suo canto precede questo evento. Grazie alla scienza conosciamo il moto dei pianeti nel sistema solare e nessuno mette in discussione che il sole sorga indipendentemente dal canto del gallo o da una qualunque delle infinite attività che si svolgono sulla terra (a parte forse le vaccinazioni, qui mancano ancora studi in doppio cieco…).
A parte gli scherzi, se alle vaccinazioni non viene attribuito il moto dei pianeti, poco ci manca. Si trovano continuamente sul banco degli imputati con le accuse più assurde, addirittura sono state accusate di contribuire all’aumento della criminalità!
Si deve riconoscere che le vaccinazioni sono l’ideale capro espiatorio: praticamente tutti i bambini ricevono nei primi due anni di vita varie dosi di vaccini, quindi è molto probabile che si riesca a individuare qualche contatto ravvicinato con un vaccino nel caso che a un bambino piccolo capitasse qualcosa di spiacevole e si volesse trovare un colpevole. Ma questa probabilità sarebbe uguale se capitasse qualcosa di bello e si volesse sapere chi ringraziare (per esempio quando il bambino dice per la prima volta “mamma” o fa i primi passi). In questo caso però anche le persone che credono fermamente che i vaccini siano responsabili di una lunga serie di patologie comprenderebbero all’istante e con una facilità sorprendente che si tratta solo di una coincidenza.
Immaginiamoci un grande insieme che contiene tutti i circa 950.000 bambini che nascono in Italia in un biennio. I primi due anni di vita sono un periodo in cui molte patologie si manifestano per la prima volta. Sono patologie che sono sempre esistite e che molto probabilmente continueranno a esistere, a meno che la Scienza non trovi una misura per prevenirle, come ha fatto per molte delle malattie infettive che fino a pochi decenni fa erano lo spauracchio dei genitori.
Quindi, a meno che le vaccinazioni del calendario vaccinale non siano così potenti da eliminare di colpo tutte le malattie esistenti, è solo logico aspettarsi che quelle contro cui non abbiamo alcuna vaccinazione continuino a fare il loro corso, con la frequenza e con i tempi previsti.
Nemmeno il più attivo tra i difensori delle vaccinazioni arriverebbe a pensare che l’efficacia dei vaccini sia tale da proteggere i bambini anche dall’autismo, dal diabete, dalle allergie ecc.
La cosa strana è che sono proprio le persone contrarie alle vaccinazioni che si aspettano questo superpotere dai vaccini. Altrimenti non si spiega perché non riescano a comprendere il motivo per cui le malattie contro cui non esistono vaccini continuano indisturbate a manifestarsi. La conseguenza di questa falsa aspettativa è che, ogni volta che insorge una qualunque patologia in un bambino, queste persone costruiscono automaticamente una correlazione di causa-effetto. In realtà, come sappiamo dalla ricerca scientifica, per la gran maggioranza di queste malattie sarebbe come continuare imperterriti a dire che il canto del gallo fa sorgere il sole.
Ritorniamo all’immagine del grande insieme che comprende tutti i bambini che nascono in un biennio. Aggiungiamo ora un sottoinsieme, che è leggermente più piccolo e che contiene quelli che ricevono almeno una vaccinazione tra 0 e 24 mesi, cioè più del 90% dei bambini. Logicamente questo sottoinsieme è posizionato all’interno del primo insieme. Ora pensiamo a un terzo sottoinsieme che comprende soltanto quei bambini che nei primi due anni di vita manifestano una patologia. Dato che le malattie non prevenibili con le vaccinazioni si distribuiscono in modo uniforme nell’insieme di tutti i bambini, questo sottoinsieme è all’interno del grande insieme in cui si trovano tutti i bambini e copre anche in larga parte quello dei bambini vaccinati. Soltanto se questo sottoinsieme si sovrapponesse quasi esclusivamente all’insieme di bambini vaccinati, e lasciasse illesi quelli non vaccinati, si potrebbe cominciare a pensare che senza le vaccinazioni queste patologie non esisterebbero.
A questo si aggiunge il fatto che qualunque coincidenza incuriosisce la gente. Nessun giornale pubblicherebbe “Bambino sta benissimo, è stato vaccinato il giorno prima”. Ma si pubblica “Bambino muore, è stato vaccinato il giorno prima.” Non si pubblica “Bambino muore in un incidente stradale, è stato vaccinato il giorno prima.” Ma si pubblica: “Bambino muore per cause ignote, è stato vaccinato il giorno prima.” È sempre l’insolito, l’inspiegabile che attira l’attenzione. Allo stesso modo fa notizia l’eclissi solare ma non il sorgere del sole.
Per esempio, nel passato, quando in Italia un bambino moriva di difterite, questo non faceva notizia perché purtroppo ne morivano tanti. Si parlava in percentuali. Oggi, se in Italia un bambino dovesse già soltanto ammalarsi di difterite, sarebbe naturalmente in tutte le news.
Così come ci fidiamo della Scienza quando si tratta di galli che non fanno sorgere il sole, dovremmo anche affidarci alla Scienza quando valutiamo il rapporto rischio/beneficio dei vaccini. Affidarsi alla Scienza vuol dire zittire la voce dei pregiudizi, per conoscere la tranquillità e la soddisfazione che ci regala la scoperta dei fatti sostenute dalle prove.