È possibile prevenire la degenerazione maculare?

16 Gennaio 2018 di Fabio Ambrosino (Pensiero Scientifico Editore)

La degenerazione maculare legata all’età (DM) è una malattia progressiva e potenzialmente irreversibile che interessa la zona centrale della retina e colpisce un gran numero di persone in tutto il mondo (Wong et al 2014). Studi di popolazione suggeriscono che nelle persone anziane (80 anni e oltre), circa una persona su tre abbia segni precoci della malattia (Evans & Lawrenson 2017). L’incidenza della malattia è di 3,5 casi per 1000 persone/anno e si quadruplica ogni dieci anni di vita (Rudnicka et al 2015).

È possibile prevenire la degenerazione maculare?

La prevenzione della degenerazione maculare è un argomento molto sentito e studiato (Velez-Montoya 2014) ma ci sono numerose domande senza risposta a questo proposito. Molti professionisti sanitari che lavorano in ambito oculistico hanno percepito una richiesta crescente di informazione da parte dei cittadini in merito al possibile ruolo che l’assunzione di integratori vitaminici – in particolare, integratori antiossidanti come luteina e zeaxantina – potrebbe svolgere nel proteggere dall’insorgenza della malattia.

Per questo, un team di ricercatori della rete Cochrane – una collaborazione internazionale che lavora per sintetizzare i risultati degli studi condotti in vari paesi del mondo sulle più diverse condizioni patologiche – ha progettato e svolto una revisione sistematica per valutare se l’assunzione di vitamine e integratori minerali antiossidanti possa prevenire lo sviluppo di DM. Hanno raccolto e analizzato i dati di cinque studi che hanno coinvolto uomini e donne residenti in Australia, Stati Uniti e Finlandia.

Quali studi sono stati considerati?

Gli studi selezionati – giudicati affidabili per la solidità metodologica: è molto importante, per giungere a delle conclusioni credibili, che le sperimentazioni siano ben condotte – sono cinque, di sufficiente ampiezza (in altre parole hanno “reclutato” un numero adeguato di pazienti: oltre 75 mila in totale) e hanno confrontato l’assunzione di vitamina E, beta-carotene, vitamina C e multivitaminico con l’assunzione di un placebo.

Quali risultati evidenziavano le ricerche prese in considerazione?

Le persone che assumevano supplementi avevano una possibilità simile di sviluppare degenerazione maculare rispetto alle persone che non assumevano integratori.

Quattro studi avevano messo a confronto la vitamina E con il placebo. La durata media del trattamento e del follow-up variava da 4 a 10 anni. I dati erano disponibili per un totale di 55.614 partecipanti. Dall’analisi dei risultati di queste ricerche è stato notato che gli integratori di vitamina E non impediscono lo sviluppo di qualsiasi tipo di DM e può aumentare leggermente il rischio di insorgenza di DM tardiva rispetto al placebo.

Due studi, svolti in Finlandia e negli Stati Uniti, avevano invece confrontato beta-carotene e placebo. Entrambi avevano arruolato solo uomini. La durata media del trattamento e del follow-up era di 6 anni e 12 anni. I dati erano disponibili per un totale di 22.083 partecipanti. Di nuovo, l’analisi di queste ricerche non ha dato un riscontro incoraggiante, perché non è stata trovata alcuna evidenza che gli integratori di beta-carotene impedissero la DM.

Uno studio, infine, aveva messo a confronto vitamina C e placebo e un preparato multivitaminico rispetto al placebo. Studio portato avanti negli Stati Uniti con durata media del trattamento e follow-up di 8 anni per la vitamina C, e 11 anni per il multivitaminico. Era stato arruolato un totale di 14.236 partecipanti. La supplementazione di vitamina C non ha impedito alcuna DM.

In definitiva, gli integratori vitaminici servono a prevenire la degenerazione maculare?

Se una persona sta bene e non ha particolari problemi di salute, con una dieta sana non è necessario assumere integratori vitaminici. La decisione di assumere o meno integratori vitaminici dipende da ciascun individuo, in definitiva.

Ma, almeno, vitamine e beta-carotene sono sicuri?

Gli integratori vitaminici sono generalmente considerati sicuri, ma da studi molto ampi – che hanno coinvolto molti partecipanti – è emerso un aumento del rischio di contrarre cancro del polmone nei pazienti che assumevano beta-carotene ed erano stati esposti al fumo o all’asbesto.

Mi hanno detto però che gli acidi grassi potrebbero essere utili: è vero?

In effetti, alcune evidenze da modelli animali e studi osservazionali negli esseri umani hanno suggerito che esista una relazione inversa tra l’assunzione di acidi grassi polinsaturi a catena lunga omega 3 (LCPUFA) e il rischio di sviluppare degenerazione maculare senile (DM) o progressione a DM avanzata.

Lo stesso gruppo di ricercatori della Cochrane prima citato ha valutato le prove disponibili nella letteratura scientifica, rilevando però che l’integrazione di acidi grassi omega 3 in persone con DM per periodi fino a cinque anni non riduce il rischio di progressione verso malattia avanzata o lo sviluppo di una perdita visiva da moderata a grave. Non esistono studi randomizzati pubblicati su acidi grassi omega 3 per la prevenzione primaria della DM. Le evidenze attualmente disponibili non dimostrano dunque che gli acidi grassi possano contribuire a prevenire o rallentare la progressione della DM.

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Autore Fabio Ambrosino (Pensiero Scientifico Editore)

Fabio Ambrosino ha conseguito un master in Comunicazione della Scienza presso la Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati (SISSA) di Trieste. Dal 2016 lavora come Web Content Editor presso Il Pensiero Scientifico Editore/Think2it, dove collabora alla creazione di contenuti per siti di informazione e newsletter in ambito cardiologico. È particolarmente interessato allo studio delle opportunità e delle sfide legate all’utilizzo dei social media in medicina.
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