I bambini durante il lockdown provano inevitabilmente disagio e rabbia?

14 Gennaio 2021 di Giada Savini (Pensiero Scientifico Editore)

Disturbi del sonno, attacchi d’ansia e aumento dell’irritabilità sono i sintomi più frequenti di cui hanno sofferto le bambine e i bambini durante il lockdown della scorsa primavera in Italia. A evidenziarlo è stata l’indagine sull’impatto psicologico della pandemia nelle famiglie italiane promossa dall’Istituto Gaslini di Genova e guidata dal neurologo Lino Nobili, che dirige il Dipartimento di neuropsichiatria infantile dell’Istituto. Dall’analisi delle risposte è emerso che la situazione di isolamento ha determinato una condizione di stress con ripercussioni non solo sulla salute fisica ma anche su quella emozionale-psichica, sia dei genitori che dei figli [1].

Ma l’impatto psicologico più preoccupante si evidenzia maggiormente nei bambini – in particolare in quelli più piccoli [2] – e negli adolescenti, con maggiori probabilità di soffrire di stati depressivi e ansia durante e dopo il confinamento domestico [3,4]. “Sono loro quelli che hanno pagato un prezzo particolarmente alto durante il lockdown. Non poter andare a scuola, non poter vedere le proprie maestre e i propri compagni di classe, non poter correre e giocare in un parco con i propri amici li ha certamente penalizzati”, ha spiegato la sottosegretaria alla Salute Sandra Zampa, nel corso della conferenza di presentazione dell’indagine condotta dall’Istituto Gaslini di Genova [5].

Se i bambini durante il lockdown manifestano comportamenti o disturbi mai avuti prima cosa possono fare i genitori?

“La prima cosa è accettare che il proprio figlio possa, attraverso un comportamento, manifestare il disagio emotivo, perché soprattutto i più piccoli non riescono a verbalizzare le loro emozioni. Poi esprimere empatia, comprensione: banalmente, anche solo un abbraccio” afferma Chiara Dallatomasina, neuropsicologa dello sviluppo cognitivo, consulente presso l’Ospedale San Raffaele di Milano e coautrice della “Piccola guida al contagio emotivo” (uno strumento che offre consigli pratici per i genitori riguardo lo sviluppo emotivo e cognitivo dei bambini) [6]. “Di fronte a un’espressione di rabbia – prosegue la neuropsicologa – essere accoglienti può essere un gesto che spiazza il bambino, ma sicuramente lo aiuta. In primo luogo, dunque, i genitori devono accettarlo e non spaventarsi. Alcune cose sono fisiologiche: compaiono improvvisamente e poi regrediscono. L’importante è non sottolineare troppo il comportamento sbagliato, non riprendere il bambino. Se non gli diamo molto peso, alcuni comportamenti possono scomparire in modo spontaneo” [6].

Cosa è importante non trascurare durante l’isolamento?

“Sicuramente la cosa importante che non deve mancare è la routine, cercare di mantenere abitudini e orari che c’erano anche prima. L’organizzazione della giornata rassicura molto i bambini. Dal punto di vista delle attività bisogna garantire un’alternanza tra gioco attivo con movimento (caccia al tesoro, percorso in casa) e attività che stimolino più la concentrazione (come un puzzle). Che è un po’ quello che fanno anche per esempio alla scuola materna, gioco libero alternato ad attività al tavolo” spiega la dottoressa Dallatomasina [6].

Dottore, mi può suggerire delle idee per passare il tempo in casa?

Disagio e rabbia sono inevitabili nei bambini durante il lockdown int

In caso di quarantena domestica, i genitori sono spesso la risorsa migliore e più vicina per i bambini [4]. Ecco perché è fondamentale che i genitori rivolgano ai bambini “una maggiore attenzione, una maggiore interazione” come sottolinea Fabrizio Starace, psichiatra e presidente della Società Italiana di Epidemiologia Psichiatrica [7]. “La presenza dei genitori in questa fase deve essere attenta” prosegue Starace, “ed è ai genitori che occorre fornire gli strumenti per un’interazione efficace, per una comprensione efficace” [7].

 

Tra questi strumenti, spiccano sicuramente i consigli per passare il tempo in casa e all’aperto del sito “Piccolipiù In Forma”, patrocinato dal Ministero della Salute e curato dal Dipartimento di epidemiologia della Regione Lazio. Il sito è dedicato a genitori e bambini con lo scopo di proporre un percorso per obiettivi di salute affinché i figli, in età prescolare, siano in forma e mangino in modo equilibrato e sano, tenendo conto della sostenibilità delle loro scelte [8]. Tra le moltissime ricette, i giochi da fare in casa mentre si cucina, le attività per incoraggiare il movimento e i più vari strumenti pratici per coinvolgere i bambini nelle attività quotidiane, alcuni suggerimenti:

  • Costruire strumenti musicali, con materiali che si trovano facilmente in casa o che possono essere riciclati.
  • Coltivare un piccolo orto in casa. Il giardinaggio è un’attività che presenta molti benefici per la salute dei bambini, e contribuisce inoltre a far maturare un atteggiamento positivo verso l’ambiente. Fare insieme un orto ancor di più: ha il potere di catturare l’interesse dei bambini, li rende orgogliosi di quello che riescono a costruire nelle loro realizzazioni, li avvicina ad alimenti salutari quali frutta e verdura.
  • Leggere insieme ad alta voce. Potete riservare al gioco con il libro e alla lettura un momento particolare della giornata, prima del sonnellino o dopo i pasti, magari scegliendo dei momenti durante i quali siete entrambi più tranquilli. Se il bambino si agita o è inquieto non insistete. La lettura sarà di conforto anche quando è malato.
  • Cucinare insieme ai bambini. Per prima cosa, prevedete di avere tempo a disposizione. Cucinare in fretta non è quasi mai divertente e raramente i piatti riescono come si vorrebbe. Poi, se qualcosa vi rende nervosi, fate un bel respiro e cercate di rilassarvi. C’è una regola di base da applicare nel cucinare con i bambini: calma! Non si litiga e non ci si lamenta, ci si diverte insieme.
I bambini durante il lockdown provano inevitabilmente disagio e rabbia card

Argomenti correlati:

CoronavirusPuericultura

Autore Giada Savini (Pensiero Scientifico Editore)

Giada Savini è Web content editor in ambito medico-scientifico. Dopo gli studi classici e dopo aver collaborato con Medici Senza Frontiere onlus, ha abbracciato la carriera editoriale. Collabora con Il Pensiero Scientifico Editore, dove si occupa di medicina, salute e scienza.
Tutti gli articoli di Giada Savini (Pensiero Scientifico Editore)

Bibliografia