Resistono al sonno quando è il momento di andare a letto, si svegliano più volte la notte, dormono poche ore o hanno il sonno agitato e mostrano una stanchezza eccessiva al risveglio. “Perché non gli diamo la melatonina?” si chiedono di conseguenza molti genitori, tormentati dalla preoccupazione che il proprio bambino non stia riposando abbastanza.
Dottore, perché i bambini non dormono?
L’insonnia e altri problemi del sonno sono piuttosto comuni fra i bambini e, nella stragrande maggioranza dei casi, se non sono riconducibili a una causa organica, possono essere la conseguenza del mancato rispetto delle pratiche che favoriscono il sonno.
Un’altra possibile spiegazione è che non si tratti di comportamenti anomali ma di caratteristiche del sonno infantile considerate normali in concomitanza di determinate fasi della crescita. I risvegli notturni frequenti, per esempio, sono del tutto fisiologici nei primi anni di vita, anche se i neogenitori li interpretano spesso come la prova che il bambino non sta riposando bene [1].
Che cos’è la melatonina e a cosa serve?
La melatonina è un ormone prodotto dall’epifisi, una ghiandola situata alla base del cervello, con la funzione, fra le altre cose, di regolare l’alternanza fra il sonno e la veglia. L’epifisi produce in media fra 0.1 e 0.9 milligrammi di melatonina ogni giorno, ma nei primi tre mesi di vita non è ancora completamente sviluppata. È per questo che solitamente il sonno dei neonati tende ad assestarsi dal quarto mese in poi [2]. La melatonina può anche essere sintetizzata artificialmente e utilizzata per curare i problemi del sonno, sotto forma di integratore alimentare oppure come farmaco.
Gli integratori o i farmaci a base di melatonina sono efficaci nei bambini?
Diversi studi hanno dimostrato che, relativamente alla popolazione in età pediatrica, l’assunzione di melatonina migliora i problemi del sonno associati a malattie neurologiche o del neurosviluppo [3]. In alcuni gruppi di pazienti la melatonina è utilizzata proprio per rimuovere la causa del sonno disturbato. Nei bambini con disturbi dello spettro autistico, per esempio, serve a compensare un deficit di melatonina interna, mentre nella sindrome genetica di Smith-Magenis, dove si produce più melatonina durante il giorno anziché di notte, serve a riequilibrare una produzione alterata [4].
Nei bambini che non hanno sottostanti condizioni patologiche, invece, sono pochi gli studi che concludono che la melatonina sia efficace nell’aiutare a dormire. Anche per questo, ricorrere alla melatonina per trattare l’insonnia o altri problemi del sonno che si verificano nei bambini occasionalmente dovrebbe essere una scelta presa in considerazione solo dopo un’attenta valutazione medica. Sarebbe opportuno prima monitorare la qualità del sonno nel tempo, escludere eventuali malattie psichiatriche o di altra natura e implementare le buone pratiche per una corretta igiene del sonno e poi, eventualmente, optare per un integratore o un farmaco contenente melatonina [5].
Ci sono controindicazioni all’uso di melatonina nei bambini?
Gli eventuali effetti collaterali derivanti dall’assunzione di melatonina nei più piccoli sono stati studiati prevalentemente nei casi di comorbidità, nello specifico in presenza di disturbi dello spettro autistico o del disturbo da deficit di attenzione e iperattività. Questi studi hanno evidenziato nel complesso un buon profilo tra benefici e rischi, confermando che l’impiego di melatonina, in questi gruppi di pazienti, è considerato sicuro [5,6,7].
Quindi, Dottore, si può usare la melatonina nei bambini?
Sì, la melatonina si può usare anche nei bambini. Non sempre e non in tutti casi, però, dunque è bene discuterne sempre prima col pediatra e di non limitarsi al fai-da-te. La sensazione che il proprio bambino abbia bisogno di dormire più ore o dormire meglio non giustifica di per sé l’utilizzo della melatonina e, se poi si rendesse necessario utilizzarla, è comunque necessario rispettare dosi e tempi di somministrazione, al fine ridurre il più possibile la comparsa di eventuali effetti indesiderati [8].
Cosa posso fare per aiutare il mio bambino a dormire?
Fra le pratiche raccomandate per favorire il sonno nei bambini, ne ricordiamo alcune [9]:
- andare a letto presto (non oltre le 9 di sera) e sempre alla stessa ora;
- seguire una routine sia per la nanna sia per i pasti e le attività della giornata;
- dormire al buio;
- evitare l’uso di dispositivi elettronici almeno un’ora prima di andare a letto;
- svolgere attività fisica regolare (lontano dall’orario della nanna) e seguire un’alimentazione sana e bilanciata;
- incoraggiare il bambino ad addormentarsi nel proprio letto;
- assicurarsi che i bisogni, sia fisiologici (fame, sete) sia emotivi (di contatto, di rassicurazione ecc.) del bambino siano stati soddisfatti.