La recente epidemia da virus SARS-CoV-2 (comunemente detto Coronavirus di Wuhan) è relativamente poco conosciuta, essendo causata da un virus che finora non aveva mai infettato l’uomo. Abbiamo quindi pochi dati sulla popolazione generale e a maggior ragione in gravidanza. Sappiamo che le malattie di tipo influenzale che colpiscono le donne in stato interessante hanno una gravità maggiore anche per l’elevata serietà dei sintomi e delle complicanze di tipo respiratorio.
In epidemie passate, proprio le donne in gravidanza rappresentavano una categoria ad alto rischio per complicazioni e addirittura decesso. In base a queste esperienze possiamo ipotizzare che i sintomi causati da questo tipo di Coronavirus possano essere più seri e preoccupanti nelle donne in gravidanza.
I sintomi conosciuti della malattia causata da questo virus sono principalmente febbre, tosse, malessere generale, mal di gola. Nella donna in gravidanza potrebbero essere più presenti sintomi di tipo respiratorio, come la dispnea (difficoltà a respirare), fino all’insufficienza respiratoria che richiede ventilazione, e l’affaticamento.
In caso di gravidanza, il feto corre rischi particolari?
Conoscendo da poco tempo questa malattia abbiamo pochissimi dati. Alcuni provengono da uno studio effettuato su nove gestanti nel terzo trimestre di gravidanza, che mirava a controllare lo stato dei neonati di donne colpite dal Coronavirus. Tutte queste donne hanno partorito con taglio cesareo quindi non conosciamo l’entità del rischio di contagio “intrapartum” (cioè tramite parto spontaneo).
Sappiamo che le donne hanno avuto tra i sintomi febbre (non superiore a 38 °C) e in alcuni casi tosse e dolori articolari. Le complicanze delle gravidanze studiate sono state un caso di rottura prematura delle membrane e un caso di sofferenza fetale. Negli esami di controllo si evidenziavano (anche se non per tutte le pazienti) indici di infiammazione elevati e aumento degli enzimi epatici, oltre ai tipici segni polmonari dell’infezione da Coronavirus agli esami radiologici. I neonati sono nati tutti vivi, vitali e senza nessun caso di asfissia neonatale, tutti avevano un punteggio Apgar superiore a 8 (quindi in buona salute) un minuto dopo la nascita. Non c’è stata nessuna evidenza di passaggio attraverso la placenta, e quindi al feto, del virus.
Per concludere si può ragionevolmente dedurre che questa infezione non causi particolari danni ai feti di donne in gravidanza al terzo trimestre. Restano da approfondire le complicazioni materne e gli eventuali danni per infezioni in epoche precoci (primo trimestre) di gravidanza.
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