Le scelte alimentari hanno un impatto sull’ambiente?

16 Ottobre 2025 di Maria Frega (Pensiero Scientifico Editore)

Il 16 ottobre si celebra la Giornata mondiale dell’alimentazione (World Food Day), promossa dalla FAO, l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura, che proprio quest’anno compie ottant’anni. È l’occasione per riflettere sul legame tra ciò che mangiamo, la nostra salute e quella del pianeta [1].

Il mondo è diviso tra i 3,7 miliardi di persone che non hanno accesso a cibo sano, a un ambiente pulito o a un reddito dignitoso e la popolazione dei Paesi ad alto reddito che consuma e spreca eccessivamente risorse naturali. Quest’ultima parte di mondo è la stessa che sta affrontando problemi di salute causati proprio dall’alimentazione: obesità e malattie croniche. Esiste un modello alimentare sano e sostenibile? La risposta è sì: è una dieta che proprio gli italiani conoscono bene ma che rischia di essere sorpassata da abitudini meno salutari.

Dottore, è vero che quello che mangiamo influisce sulla salute del pianeta?

Sì. È soprattutto il modo in cui il cibo è prodotto e consumato ad avere un impatto sull’ambiente. Agricoltura e allevamento, infatti, contribuiscono in modo rilevante alle emissioni di gas serra e al consumo di acqua e suolo, e subiscono a loro volta gli effetti della crisi climatica. In tutti i continenti, terre coltivate, risorse idriche e specie vegetali sono messe sotto pressione da eventi meteorologici estremi, con conseguenze anche sulla vita animale e sulla distribuzione del cibo. La relazione tra alimentazione e ambiente, dunque, è complessa e oggetto di continua ricerca scientifica [1, 2].

Questo impatto negativo sull’ambiente è verificato?

Sono molti i gruppi di ricerca internazionali che analizzano questi fenomeni. Di recente è stato pubblicato un autorevole studio che periodicamente valuta i sistemi alimentari. Si tratta del rapporto della Commissione EAT-Lancet, composta da esperti in nutrizione, scienze ambientali, economia e salute provenienti da tutto il mondo.

Secondo gli ultimi dati, globalmente la produzione e distribuzione dell’alimentazione sono causa del 30% delle emissioni di gas serra, principali responsabili del riscaldamento del pianeta. Le conseguenze di un livello così alto rappresentano una minaccia non solo per il clima stesso, ma anche per la biodiversità, per la disponibilità di acqua potabile e per la salute del suolo.

A ciò si aggiungono l’aumento delle fonti inquinanti, dall’aria ai campi coltivati; si è inoltre intensificato l’utilizzo dei pesticidi, proprio per sostenere livelli produttivi superiori rispetto al passato. In aumento anche la diffusione delle microplastiche, con danni sulla salute certi e non ancora pienamente misurati [3, 4, 5].

Un’alimentazione sana per l’ambiente, fa bene anche alla nostra salute?

Secondo la FAO, anche i consumatori sono parte della soluzione e possono compiere scelte che, oltre ad aiutare l’ambiente e le popolazioni più svantaggiate, fanno bene alla salute. Con l’obiettivo di consumare (e sprecare) meno, infatti, è più semplice adottare un regime alimentare equilibrato.

Le raccomandazioni generali prevedono una dieta ricca di [1]:

  • frutta e verdura fresche e di stagione, possibilmente a chilometro zero; così si favoriscono la biodiversità, le piccole economie locali e si limitano i trasporti;
  • proteine vegetali, come legumi, cereali integrali e frutta secca, limitando quelle di origine animale; gli allevamenti intensivi, infatti, consumano enormi quantità di acqua e di suolo.

Le diete attuali si sono impoverite di questi benefici elementi ed eccedono invece di carne e grassi animali, latticini, zucchero e alimenti ultra-processati.

Un’alimentazione come quella indicata dalla FAO, secondo gli esperti, potrebbe prevenire circa 15 milioni di morti premature nel mondo ogni anno. E ridurre il rischio di sviluppare patologie croniche come il diabete di tipo 2 e le malattie cardiovascolari, alcune forme di cancro, le malattie neurodegenerative. Si prevengono così anche il sovrappeso e l’obesità [3, 4, 5].

Dottore, queste raccomandazioni ricordano i principi della dieta mediterranea…

In effetti sì, si tratta di regimi alimentari che privilegiano prodotti nutrienti, non lavorati e con basso contenuto di elementi potenzialmente nocivi come sale, zucchero, grassi. Anche la EAT-Lancet ha formulato un piano sostanzialmente simile, chiamato Planetary Health Diet (PHD) [4].

Al modello mediterraneo sono ispirate anche le linee guida italiane per una sana alimentazione, formulate con l’obiettivo di prevenire le malattie cronico-degenerative, promuovere la salute pubblica, cioè collettiva, e la sostenibilità ambientale. Oltre alle raccomandazioni già citate, le linee guida consigliano di [6]:

  • bere abbondante acqua ogni giorno;
  • ridurre al minimo possibile le bevande alcoliche;
  • preferire l’olio d’oliva ad altri condimenti grassi;
  • ampliare la varietà di scelte alimentari;
  • fare attenzione all’uso improprio di integratori;
  • rispettare la sicurezza alimentare.

Ci sono altri comportamenti che possiamo adottare per la salute del pianeta?

Diffondere buone abitudini in famiglia e tra amici – scegliere prodotti locali, evitare sprechi, ridurre la carne – è un contributo importante. Ridurre gli sprechi è un’azione altrettanto efficace per la salute del pianeta.

“Le scelte individuali – sottolineano gli esperti dell’Organizzazione – sono una leva potente per il cambiamento collettivo”. Il riferimento non è soltanto a ciò che si mette a tavola, ma alle condizioni lavorative ed economiche, alla giustizia, alla protezione degli animali e delle specie viventi [1].

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Autore Maria Frega (Pensiero Scientifico Editore)

Maria Frega è sociologa, specializzata in comunicazione, e scrittrice. Si occupa di scienza, innovazione e sostenibilità per un'agenzia di stampa e altri media. Sugli stessi temi cura contenuti per testi scolastici e organizza eventi di divulgazione con associazioni ed enti pubblici. È inoltre editor di saggistica e tiene corsi di scrittura anche nelle scuole e in carcere. I suoi ultimi libri sono Prossimi umani e Filosofia per i prossimi umani, con Francesco De Filippo per Giunti Editore.
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