La psoriasi è una patologia infiammatoria che nella maggior parte dei casi si manifesta con papule e placche ben circoscritte, rosse e ricoperte da squame argentee. Le macchie possono manifestarsi in diverse zone del corpo ma più di frequente appaiono sul cuoio capelluto, sui gomiti, sulle ginocchia e sulla parte bassa della schiena. La psoriasi non è trasmissibile da persona a persona. Talvolta può manifestarsi in persone componenti dello stesso gruppo familiare [1,2].
L’andamento della psoriasi può essere altalenante e la malattia può manifestarsi maggiormente in alcuni periodi e in modo più lieve in altri. Talvolta questi cambiamenti possono essere associati a stati emotivi diversi, psicologicamente più o meno gravosi. “Oltre agli effetti cutanei, le persone affette da psoriasi devono confrontarsi anche con le ripercussioni che le lesioni producono nel loro vissuto psico-sociale, per cui spesso accade che quando ci si sente stressati per i sintomi della patologia, questa peggiori. Quando la malattia peggiora, anche la salute mentale può risentirne: s’innesca, così, un deleterio circolo vizioso” [3].
Non esistono cure che possano risolvere la psoriasi. Sono però disponibili alcuni trattamenti che possono ridurre i disagi causati dalla malattia o tenere quest’ultima sotto controllo (noi ne avevamo parlato nella scheda “Curare la psoriasi non è possibile?”) [4]. Una di queste cose è la luce solare naturale. In alcuni casi, stare al sole per brevi periodi di tempo può aiutare molto. Alcune persone notano persino una riduzione della dimensione delle macchie durante l’estate [2].
Dottore, perché la luce del sole potrebbe far bene alla psoriasi?
La luce solare stimola la produzione di vitamina D e una moderata esposizione al sole può provocare un senso di benessere [5]. Questo perché il sole emette un tipo di luce chiamata luce ultravioletta (UV). Ne esistono di due tipi: UVA e UVB. La luce UVB può rallentare la crescita delle cellule della pelle e questo può contribuire a ridurre l’infiammazione e la dimensione delle macchie. La UVB sostiene anche la produzione di vitamina D.
Tuttavia, come sappiamo la luce UVA penetra in profondità nella pelle e può anche causare danni [2]: non solo una dolorosa scottatura solare, ma anche un precoce invecchiamento, cheratosi attiniche, tumori della pelle e persino reazioni allergiche [5]. Alcuni farmaci e integratori possono rendere più sensibili alla luce solare e chi li assume può scottarsi più facilmente: informa il tuo medico di tutto ciò che prendi in modo che possa aiutarti a decidere il modo migliore per proteggere la tua pelle [2].
Esponendomi alla luce solare devo usare una crema di protezione?
Certamente, ma è comunque opportuno parlarne con il proprio medico. Potrebbe consigliare di usare una piccola quantità di crema protettiva o di esporti al sole per alcuni minuti senza crema solare per poi metterne un po’. Oppure potrebbe suggerire di utilizzare una crema solare con una protezione più elevata e di rimanere all’aperto più a lungo [2]. Considera che un’esposizione prolungata al sole è sempre dannosa e con la psoriasi hai un motivo in più per proteggerti, poiché le scottature solari possono peggiorare le cose. I dermatologi consigliano di evitare di stare all’aperto durante le ore di punta (dalle 10 alle 14), indossare un cappello a tesa larga, occhiali da sole con protezione UV e coprirsi con tessuti leggeri e freschi come il cotone, specialmente nei colori chiari. Chi soffre di psoriasi può usare una crema solare priva di profumo pensata per la pelle sensibile. così che possa essere applicata anche nelle aree in cui la psoriasi si manifesta.
Considera infine che la luce solare è solo un modo per ottenere l’esposizione ai raggi UVB. Puoi usare fonti artificiali a casa o nello studio del tuo medico. Si chiama fototerapia.
Cos’è la fototerapia?
La fototerapia è utilizzata nei pazienti che soffrono di psoriasi diffusa [6]. Il meccanismo d’azione è ancora solo ipotizzato. Le dosi di luce all’inizio sono basse e poi sono incrementate fin quando tollerate. Se la dose è troppo alta possono verificarsi ustioni anche di una certa gravità [2].
A parte la luce del sole e i farmaci, c’è qualcosa che posso fare per tenere sotto controllo la psoriasi?
Allora: nonostante la psoriasi sia una malattia abbastanza diffusa nella popolazione (circa il 2% delle persone ne soffre) la ricerca non ha ancora messo a punto delle cure indiscutibilmente efficaci. L’applicazione di creme e l’assunzione di medicinali possono aiutare, ma i benefici che offrono sono variabili e ancora non esiste una cura a lungo termine [7]. Nuovi trattamenti farmacologici stanno diventando disponibili, ma gli effetti collaterali rappresentano un potenziale problema e i costi per il servizio sanitario sono considerevoli e non sempre commisurati all’efficacia terapeutica [7].
Molti studi nel corso degli anni hanno mostrato associazioni tra stile di vita e rischio di sviluppare la psoriasi e anche con la gravità della malattia. Come abbiamo detto in apertura, lo stress è forse il fattore più importante e questo è riconosciuto da chi convive con la psoriasi e vede la condizione della pelle migliorare o peggiorare con le vicissitudini della vita quotidiana. Ma anche altri fattori come l’uso di alcol e tabacco sono legati alla gravità della malattia, così come lo stile di vita sedentario e il sovrappeso. Questa premessa per sottolineare come l’associazione di advocacy sanitaria James Lind Alliance sia giunta alla conclusione che la domanda chiave per qualsiasi persona che soffra di psoriasi è “Posso cambiare il corso della malattia modificando lo stile di vita?”. La risposta è affermativa: lo stile di vita conta.
Dottore, può dirmi di più?
Una dieta mirata alla riduzione del peso può ridurre la gravità della psoriasi. Un miglioramento valutabile nel 75% in base a una scala di gravità della malattia è stata elaborata dagli autori di alcuni studi riportati dalla rete di ricercatori internazionali Cochrane [7]. Sebbene si tratti di studi che hanno “arruolato” relativamente pochi partecipanti, e che la qualità delle prove sia stata giudicata non ottimale, sono dati molto promettenti. Uno studio ha anche misurato la qualità della vita e i risultati hanno mostrato un ragionevole miglioramento della psoriasi. In definitiva, una semplice dieta ipocalorica può essere utile a promettere – se non a garantire – auspicati benefici per la salute.
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