L’unico modo efficace per proteggersi dal morbillo, una malattia altamente contagiosa, è il vaccino. Tuttavia, la carenza di vitamina A può aumentare il rischio di complicazioni gravi, soprattutto nei bambini malnutriti. Assumere vitamina A quando si è sani non riduce il rischio di contrarre il morbillo, ma può essere utile per mitigare alcuni effetti della malattia nei soggetti vulnerabili.
Dottore, cosa è la vitamina A?
La vitamina A (retinolo, acido retinoico, retinaldeide) è un nutriente essenziale per l’organismo e deve essere assunto attraverso l’alimentazione. Può essere introdotta in due modi [1]:
- Direttamente come vitamina A (retinolo): presente in alimenti di origine animale come latticini, fegato e uova.
- Come provitamina A (carotenoidi): precursori della vitamina, presenti in cibi di origine vegetale come carote, spinaci, broccoli, patate dolci, albicocche, pesche gialle e frutti di bosco.
Le principali funzioni della vitamina A includono:
- Supporto alla vista e alla crescita cellulare.
- Protezione delle mucose e della pelle.
- Regolazione del sistema immunitario.
Poiché il morbillo colpisce il sistema immunitario, la vitamina A è stata studiata per il suo possibile ruolo nel contrastare la malattia [2].
Dottore, la vitamina A può sostituire il vaccino?
No. Il vaccino è l’unico strumento in grado di prevenire il morbillo.
Tuttavia, nei Paesi a basso e medio reddito, dove la malnutrizione è diffusa, la carenza di vitamina A aumenta la gravità del morbillo e il rischio di complicazioni, specialmente nei bambini. Questo accade, ad esempio, in Asia, dove l’alimentazione è spesso povera di questa vitamina. Anche in Europa, alcune comunità svantaggiate possono essere a rischio [3].
In generale:
- Il deficit di vitamina A è un fattore di rischio per le complicazioni del morbillo.
- L’integrazione di vitamina A in persone sane non offre protezione contro il morbillo [4].
Dottore, la vitamina A cura il morbillo?
Sulla base di studi condotti in contesti a rischio, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) raccomanda la somministrazione di vitamina A ad alte dosi (200.000 UI per due giorni) ai bambini affetti da morbillo [5]. Tuttavia, l’efficacia di questa misura è ancora dibattuta:
- Una revisione Cochrane non ha trovato prove di una riduzione della mortalità nei bambini trattati con vitamina A, tranne nei casi di bambini molto piccoli (sotto i due anni), per i quali si è osservato un lieve beneficio [6].
- Uno studio italiano del 2021, condotto su bambini ospedalizzati per morbillo a Napoli, non ha mostrato miglioramenti nei soggetti trattati rispetto al gruppo di controllo [7].
L’OMS continua a raccomandarne l’uso per prevenire il rischio di cecità nei bambini con carenza di vitamina A, piuttosto che per il trattamento del morbillo in sé.
Il basso costo e la semplicità della somministrazione fanno sì che la vitamina A venga ancora prescritta nei Paesi a rischio. Anche il “Red Book” dell’American Academy of Pediatrics e la Società Italiana di Pediatria ne raccomandano l’uso nei bambini ricoverati per morbillo [8,9]. Tuttavia, è bene sottolineare che l’integrazione di vitamina A non previene la malattia e non sostituisce il vaccino.
Dottore, quindi qual è la scelta migliore per prevenire il morbillo?
Il vaccino resta il mezzo più sicuro ed efficace per proteggersi dal morbillo. Le due dosi raccomandate garantiscono una protezione del 97%.
- L’integrazione di vitamina A è utile solo nei soggetti carenti, ma non previene il contagio.
- Dosi eccessive di vitamina A possono avere effetti indesiderati, come nausea, vertigini e tossicità epatica, quindi devono essere assunte solo sotto controllo medico.
La vitamina A è essenziale per il buon funzionamento dell’organismo e può ridurre le complicazioni nei bambini con carenze nutrizionali. Tuttavia, non è in grado di prevenire il morbillo né di sostituire il vaccino. La strategia più efficace rimane la vaccinazione, che offre una protezione elevata e sicura contro la malattia.
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