La vitamina A protegge dal morbillo?

7 Marzo 2025 di Roberta Villa

L’unico modo efficace per proteggersi dal morbillo, una malattia altamente contagiosa, è il vaccino. Tuttavia, la carenza di vitamina A può aumentare il rischio di complicazioni gravi, soprattutto nei bambini malnutriti. Assumere vitamina A quando si è sani non riduce il rischio di contrarre il morbillo, ma può essere utile per mitigare alcuni effetti della malattia nei soggetti vulnerabili.

Dottore, cosa è la vitamina A?

La vitamina A (retinolo, acido retinoico, retinaldeide) è un nutriente essenziale per l’organismo e deve essere assunto attraverso l’alimentazione. Può essere introdotta in due modi [1]:

  • Direttamente come vitamina A (retinolo): presente in alimenti di origine animale come latticini, fegato e uova.
  • Come provitamina A (carotenoidi): precursori della vitamina, presenti in cibi di origine vegetale come carote, spinaci, broccoli, patate dolci, albicocche, pesche gialle e frutti di bosco.

Le principali funzioni della vitamina A includono:

  • Supporto alla vista e alla crescita cellulare.
  • Protezione delle mucose e della pelle.
  • Regolazione del sistema immunitario.

Poiché il morbillo colpisce il sistema immunitario, la vitamina A è stata studiata per il suo possibile ruolo nel contrastare la malattia [2].

Dottore, la vitamina A può sostituire il vaccino?

No. Il vaccino è l’unico strumento in grado di prevenire il morbillo.

Tuttavia, nei Paesi a basso e medio reddito, dove la malnutrizione è diffusa, la carenza di vitamina A aumenta la gravità del morbillo e il rischio di complicazioni, specialmente nei bambini. Questo accade, ad esempio, in Asia, dove l’alimentazione è spesso povera di questa vitamina. Anche in Europa, alcune comunità svantaggiate possono essere a rischio [3].

In generale:

  • Il deficit di vitamina A è un fattore di rischio per le complicazioni del morbillo.
  • L’integrazione di vitamina A in persone sane non offre protezione contro il morbillo [4].

Dottore, la vitamina A cura il morbillo?

Sulla base di studi condotti in contesti a rischio, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) raccomanda la somministrazione di vitamina A ad alte dosi (200.000 UI per due giorni) ai bambini affetti da morbillo [5]. Tuttavia, l’efficacia di questa misura è ancora dibattuta:

  • Una revisione Cochrane non ha trovato prove di una riduzione della mortalità nei bambini trattati con vitamina A, tranne nei casi di bambini molto piccoli (sotto i due anni), per i quali si è osservato un lieve beneficio [6].
  • Uno studio italiano del 2021, condotto su bambini ospedalizzati per morbillo a Napoli, non ha mostrato miglioramenti nei soggetti trattati rispetto al gruppo di controllo [7].

L’OMS continua a raccomandarne l’uso per prevenire il rischio di cecità nei bambini con carenza di vitamina A, piuttosto che per il trattamento del morbillo in sé.

Il basso costo e la semplicità della somministrazione fanno sì che la vitamina A venga ancora prescritta nei Paesi a rischio. Anche il “Red Book” dell’American Academy of Pediatrics e la Società Italiana di Pediatria ne raccomandano l’uso nei bambini ricoverati per morbillo [8,9]. Tuttavia, è bene sottolineare che l’integrazione di vitamina A non previene la malattia e non sostituisce il vaccino.

Dottore, quindi qual è la scelta migliore per prevenire il morbillo?

  • Il vaccino resta il mezzo più sicuro ed efficace per proteggersi dal morbillo. Le due dosi raccomandate garantiscono una protezione del 97%.
  • L’integrazione di vitamina A è utile solo nei soggetti carenti, ma non previene il contagio.
  • Dosi eccessive di vitamina A possono avere effetti indesiderati, come nausea, vertigini e tossicità epatica, quindi devono essere assunte solo sotto controllo medico.

La vitamina A è essenziale per il buon funzionamento dell’organismo e può ridurre le complicazioni nei bambini con carenze nutrizionali. Tuttavia, non è in grado di prevenire il morbillo né di sostituire il vaccino. La strategia più efficace rimane la vaccinazione, che offre una protezione elevata e sicura contro la malattia.

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Autore Roberta Villa

Giornalista pubblicista laureata in medicina, Roberta Villa ha collaborato per più di vent’anni con le pagine di Salute del Corriere della Sera e con molte altre testate cartacee e online, italiane e internazionali. Negli ultimi anni ha approfondito il tema delle vaccinazioni, soprattutto per quanto riguarda il ruolo della comunicazione, anche in risposta a bufale e fake news. Sul tema della comunicazione della scienza è attualmente impegnata nel progetto europeo QUEST come research fellow dell’Università di Ca’Foscari a Venezia. Insieme ad Antonino Michienzi è autrice dell’e-book “Acqua sporca” (2014), un’inchiesta sul caso Stamina disponibile gratuitamente online. Ha scritto “Vaccini. Il diritto di non avere paura” (2017), distribuito in una prima edizione con il Corriere della Sera e in una seconda (2019) per il Pensiero scientifico editore. È molto attiva sui social network (Youtube, Instagram, Facebook) su cui sta sperimentando un approccio semplice e confidenziale alla divulgazione.
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