Siamo nel pieno della stagione influenzale. Anche se l’autunno è cominciato con temperature più alte della media, i primi raffreddori e la febbre hanno già coinvolto moltissimi italiani. Si tratta di infezioni causate dai virus che circolano periodicamente, ogni anno. Da ottobre è disponibile il vaccino antinfluenzale, il mezzo più efficace per prevenire e controllare malesseri che per alcune categorie di persone possono comportare rischi anche gravi.
I medici di medicina generale informano e offrono il vaccino ai pazienti con oltre 65 anni e ai soggetti fragili. Ridurre il rischio di essere contagiati dall’influenza e assicurarsi un decorso senza complicazioni, tuttavia, è possibile per tutti.
Dottore, a chi è destinato il vaccino antinfluenzale?
Il vaccino che protegge dall’influenza stagionale è stato formulato per chiunque voglia proteggersi dal contagio dei virus che circolano in questo periodo. Per alcuni soggetti il rischio di sintomi importanti e di conseguenze pericolose è maggiore. In particolare, la vaccinazione è raccomandata a chi ha compiuto 65 anni e, indipendentemente dall’età, ai pazienti cardiopatici o con patologie dell’apparato respiratorio, per chi soffre di diabete di tipo 2 o di altre malattie metaboliche, per chi è sottoposto a terapie antitumorali, e nei casi in cui siano accertate condizioni di immunodeficienza. Il vaccino è consigliato anche nell’eventualità di un ricovero in ospedale o in vista di un intervento chirurgico. In tutti questi casi la vaccinazione è gratuita [1].
Una donna incinta può vaccinarsi? Corre qualche rischio?
Per tutte le donne che, in questa stagione, sono in gravidanza o hanno appena partorito la vaccinazione antinfluenzale è particolarmente raccomandata ed è gratuita. Il vantaggio è una protezione che si estende anche al nascituro, fino ai suoi sei mesi di vita, e che evita le conseguenze più gravi della malattia.
Secondo molti studi, tra cui uno molto ampio su oltre due milioni di donne in gravidanza, il vaccino è in grado di ridurre notevolmente il ricorso a un ricovero [2]. Non ci sono dunque controindicazioni alla vaccinazione, che è sicura in ogni fase della gravidanza e durante l’allattamento [3].
Ma il vaccino è sicuro per tutti?
Sì, vacciniamoci senza preoccupazioni. Ogni tipologia di vaccino è sottoposta a numerosi controlli di sicurezza e di efficacia, secondo i regolamenti nazionali e internazionali previsti da enti come l’Agenzia Italiana del Farmaco, l’Organizzazione Mondiale della Sanità e l’Agenzia Europea per i Medicinali. Ogni anno si analizzano la capacità del vaccino di prevenire la malattia, di contrastare sintomi e conseguenze, si monitorano gli effetti collaterali e le interazioni. I controlli proseguono anche dopo la commercializzazione, con la farmacovigilanza che raccoglie i dati sulle reazioni avverse [4].
Quali sono le reazioni avverse da tenere sotto controllo dopo la somministrazione del vaccino?
Subito dopo l’iniezione potrebbero manifestarsi disturbi lievi e temporanei, come malessere generale, un po’ di febbre, un leggero dolore al braccio. Non è niente di grave e non occorre intervenire. Infatti, come abbiamo spiegato nella scheda “La vaccinazione antinfluenzale può provocare l’influenza?”, i vaccini non possono causare l’influenza. Effetti avversi importanti sono molto rari; è bene, tuttavia, informare subito il medico se i sintomi post-vaccino sono più preoccupanti [1,4].
Se non appartengo alle categorie che ha citato, posso chiedere ugualmente il vaccino?
Sì, chiunque può farlo. Basta acquistare il vaccino in farmacia, con la ricetta del medico. Sarà il proprio medico, o il personale medico dei centri vaccinali territoriali, a effettuare l’iniezione. Ricordiamo che per proteggersi dall’influenza stagionale è sufficiente una sola dose per gli adulti. Nel caso dei più piccoli, cioè al di sotto dei 9 anni di età, le dosi previste sono due, e si somministrano a distanza di almeno quattro settimane [1].
Dottore, fino a quando posso vaccinarmi?
Il vaccino per la stagione 2024-2025 è disponibile già da ottobre ed è possibile riceverlo fino a fine dicembre. Sarebbe bene vaccinarsi quanto prima, perché la risposta immunitaria richiede circa due settimane; il nostro organismo, infatti, non inizia a produrre gli anticorpi antinfluenzali immediatamente dopo l’iniezione. La protezione è poi attiva per sei-otto mesi, dopodiché comincia a diminuire [1,4].
Ricordiamo, infine, che è possibile ricevere l’antinfluenzale insieme ad altri vaccini, come quello contro lo pneumococco, di cui abbiamo parlato nella scheda “Anche gli adulti dovrebbero vaccinarsi contro lo pneumococco?”, o quello contro Covid-19. In ogni caso si deciderà la combinazione migliore con il proprio medico di medicina generale.
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