Durante le feste si spreca più cibo?

24 Dicembre 2024 di Maria Frega (Pensiero Scientifico Editore)

Durante le festività natalizie capita di sprecare cibo più del solito. Secondo un’indagine sulle abitudini a tavola in questo periodo, l’86% degli italiani ammette di aver sprecato cibo al termine di cenoni e aperitivi per gli auguri.

Ciò accade perché, secondo i dati raccolti, sei italiani su dieci ammettono di acquistare più alimenti del necessario; tra questi, a diventare più facilmente uno scarto sono i dolci tradizionali del Natale. Anche tra le nove persone su dieci che si dichiarano attente a reinventare o condividere il cibo in eccesso restano i timori che alcuni elementi possano rapidamente diventare nocivi [1].

La conservazione degli alimenti è un tema che genera dubbi sulle conseguenze per la salute, ma occorre sfatare qualche mito. Ridurre o riutilizzare gli avanzi in modo sano si può. Inoltre, è una scelta etica; lo spreco alimentare, infatti, non è sostenibile per l’ambiente: la sovrapproduzione e i rifiuti sono fonti di inquinamento [2].

Dottore, non ricordo un Natale senza sprechi. Come posso rimediare quest’anno?

La paura di ritrovarsi con poco cibo da offrire agli ospiti è molto frequente e ci spinge ad acquistarne in abbondanza. Partiamo dunque dal momento della spesa. Per evitare eccessi è utile fare una lista, cercando di evitare sia le §confezioni famiglia”, spesso troppo grandi, sia prodotti in offerta dei quali non abbiamo bisogno.

Anche se il tempo è sempre poco, è bene cuocere gli alimenti freschi, come verdure, pesce e carne, prima della loro deperibilità. Conservarli, al freddo, da cotti ci consente di non correre rischi per la salute, dall’indigestione all’intossicazione [3]. Riutilizzare gli avanzi non è una cattiva abitudine, lo fanno persino i ristoranti rispettando le regole di igiene. Per “riciclare” il pane raffermo, un brodo, del cioccolato o le verdure, per esempio, esistono numerosi siti e app che forniscono suggerimenti.

Se, inoltre, riceviamo troppi pacchi regalo con conserve e dolciumi, potremmo scegliere di condividerli con amici o con associazioni che si occupano di una distribuzione solidale.

Dottore, alcuni scarti non riesco a evitarli…

Nel bidone della spazzatura, al termine di un pranzo o di una festa, molto spesso finiscono cibi ancora commestibili. E anche durante la loro preparazione siamo abituati a produrre troppi scarti. Alcuni di questi sono inevitabili: i gusci delle uova, certe bucce di frutta e verdura e parti di carne e pesce. Altri invece vengono eliminati erroneamente: le foglie e i gambi della maggior parte dei vegetali sono edibili e non fanno male alla salute [4,5].

Che differenza c’è tra un prodotto scaduto e uno “andato a male”?

Intanto chiariamo che esistono due tipologie di data di scadenza, obbligatoriamente indicate sulla confezione di ogni alimento confezionato:

  • la dicitura “Da consumare entro il” si riferisce a prodotti più deperibili e rappresenta il limite oltre il quale quel prodotto non si deve consumare;
  • se troviamo scritto “Da consumarsi preferibilmente entro il”, vuol dire che entro il termine minimo di conservazione (TMC) quell’alimento mantiene intatte le proprietà organolettiche, cioè il sapore e l’odore; oltre il TMC, è opportuno valutarne, caso per caso, la qualità.

Sull’etichetta sono anche indicate le modalità di conservazione dopo l’apertura della confezione: un’informazione utile per non buttare via prodotti commestibili e sani [3].

Cosa occorre sapere per la giusta conservazione degli alimenti in casa?

Torniamo alla nostra dispensa. Possiamo applicare la regola “primo dentro, primo fuori”, cioè riporre le scorte appena acquistate dietro i prodotti già presenti, proprio come fanno i supermercati.

All’apertura di una confezione o dopo aver preparato una pietanza troppo abbondante è bene conservare quanto non consumato in contenitori ermetici. In questo caso, è meglio evitare la plastica.

Per garantire la sicurezza nel frigorifero, occorre sapere che ogni ripiano e scomparto ha una diversa temperatura; generalmente ci sono dei piccoli simboli che aiutano a individuare il posto più adatto per ogni alimento [3]. In riferimento al Natale, attenzione a riporre in freezer pandoro e panettone: potrebbero subire modifiche di gusto e aspetto, senza tuttavia risultare nocivi.

Ricordiamoci, infine, che un frutto o un ortaggio dall’aspetto non proprio splendido non è necessariamente nocivo per la salute. Distinguere cosa è commestibile da ciò che, invece, può essere fonte di tossicità, è il tema della scheda “Posso fidarmi del naso per capire se un alimento è avariato?”. Di come congelare correttamente gli alimenti, invece, abbiamo parlato nella scheda “I cibi congelati sono meno sani?”.

Argomenti correlati:

Alimentazione

Autore Maria Frega (Pensiero Scientifico Editore)

Maria Frega è sociologa, specializzata in comunicazione, e scrittrice. Si occupa di scienza, innovazione e sostenibilità per un'agenzia di stampa e altri media. Sugli stessi temi cura contenuti per testi scolastici e organizza eventi di divulgazione con associazioni ed enti pubblici. È inoltre editor di saggistica e tiene corsi di scrittura anche nelle scuole e in carcere. I suoi ultimi libri sono Prossimi umani e Filosofia per i prossimi umani, con Francesco De Filippo per Giunti Editore.
Tutti gli articoli di Maria Frega (Pensiero Scientifico Editore)