Durante le festività natalizie capita di sprecare cibo più del solito. Secondo un’indagine sulle abitudini a tavola in questo periodo, l’86% degli italiani ammette di aver sprecato cibo al termine di cenoni e aperitivi per gli auguri.
Ciò accade perché, secondo i dati raccolti, sei italiani su dieci ammettono di acquistare più alimenti del necessario; tra questi, a diventare più facilmente uno scarto sono i dolci tradizionali del Natale. Anche tra le nove persone su dieci che si dichiarano attente a reinventare o condividere il cibo in eccesso restano i timori che alcuni elementi possano rapidamente diventare nocivi [1].
La conservazione degli alimenti è un tema che genera dubbi sulle conseguenze per la salute, ma occorre sfatare qualche mito. Ridurre o riutilizzare gli avanzi in modo sano si può. Inoltre, è una scelta etica; lo spreco alimentare, infatti, non è sostenibile per l’ambiente: la sovrapproduzione e i rifiuti sono fonti di inquinamento [2].
Dottore, non ricordo un Natale senza sprechi. Come posso rimediare quest’anno?
La paura di ritrovarsi con poco cibo da offrire agli ospiti è molto frequente e ci spinge ad acquistarne in abbondanza. Partiamo dunque dal momento della spesa. Per evitare eccessi è utile fare una lista, cercando di evitare sia le §confezioni famiglia”, spesso troppo grandi, sia prodotti in offerta dei quali non abbiamo bisogno.
Anche se il tempo è sempre poco, è bene cuocere gli alimenti freschi, come verdure, pesce e carne, prima della loro deperibilità. Conservarli, al freddo, da cotti ci consente di non correre rischi per la salute, dall’indigestione all’intossicazione [3]. Riutilizzare gli avanzi non è una cattiva abitudine, lo fanno persino i ristoranti rispettando le regole di igiene. Per “riciclare” il pane raffermo, un brodo, del cioccolato o le verdure, per esempio, esistono numerosi siti e app che forniscono suggerimenti.
Se, inoltre, riceviamo troppi pacchi regalo con conserve e dolciumi, potremmo scegliere di condividerli con amici o con associazioni che si occupano di una distribuzione solidale.
Dottore, alcuni scarti non riesco a evitarli…
Nel bidone della spazzatura, al termine di un pranzo o di una festa, molto spesso finiscono cibi ancora commestibili. E anche durante la loro preparazione siamo abituati a produrre troppi scarti. Alcuni di questi sono inevitabili: i gusci delle uova, certe bucce di frutta e verdura e parti di carne e pesce. Altri invece vengono eliminati erroneamente: le foglie e i gambi della maggior parte dei vegetali sono edibili e non fanno male alla salute [4,5].
Che differenza c’è tra un prodotto scaduto e uno “andato a male”?
Intanto chiariamo che esistono due tipologie di data di scadenza, obbligatoriamente indicate sulla confezione di ogni alimento confezionato:
- la dicitura “Da consumare entro il” si riferisce a prodotti più deperibili e rappresenta il limite oltre il quale quel prodotto non si deve consumare;
- se troviamo scritto “Da consumarsi preferibilmente entro il”, vuol dire che entro il termine minimo di conservazione (TMC) quell’alimento mantiene intatte le proprietà organolettiche, cioè il sapore e l’odore; oltre il TMC, è opportuno valutarne, caso per caso, la qualità.
Sull’etichetta sono anche indicate le modalità di conservazione dopo l’apertura della confezione: un’informazione utile per non buttare via prodotti commestibili e sani [3].
Cosa occorre sapere per la giusta conservazione degli alimenti in casa?
Torniamo alla nostra dispensa. Possiamo applicare la regola “primo dentro, primo fuori”, cioè riporre le scorte appena acquistate dietro i prodotti già presenti, proprio come fanno i supermercati.
All’apertura di una confezione o dopo aver preparato una pietanza troppo abbondante è bene conservare quanto non consumato in contenitori ermetici. In questo caso, è meglio evitare la plastica.
Per garantire la sicurezza nel frigorifero, occorre sapere che ogni ripiano e scomparto ha una diversa temperatura; generalmente ci sono dei piccoli simboli che aiutano a individuare il posto più adatto per ogni alimento [3]. In riferimento al Natale, attenzione a riporre in freezer pandoro e panettone: potrebbero subire modifiche di gusto e aspetto, senza tuttavia risultare nocivi.
Ricordiamoci, infine, che un frutto o un ortaggio dall’aspetto non proprio splendido non è necessariamente nocivo per la salute. Distinguere cosa è commestibile da ciò che, invece, può essere fonte di tossicità, è il tema della scheda “Posso fidarmi del naso per capire se un alimento è avariato?”. Di come congelare correttamente gli alimenti, invece, abbiamo parlato nella scheda “I cibi congelati sono meno sani?”.
Argomenti correlati:
Alimentazione