Il sonnambulismo è un disturbo del sonno caratterizzato da risvegli parziali che portano a compiere gesti abituali, come parlare o camminare. Non si tratta di una malattia e non occorre trattare le forme lievi, più comuni. È però necessario prendere consapevolezza di essere sonnambuli, o accorgersi che lo siano i propri figli, per evitare incidenti notturni.
A soffrire di sonnambulismo sono, infatti, soprattutto i più piccoli: secondo la maggior parte delle valutazioni, circa un bambino su cinque ha avuto un episodio almeno una volta nella vita. Il disturbo si presenta generalmente intorno ai due anni di età e prosegue (o, più spesso, svanisce) nel corso della vita. Raramente si diventa sonnambuli in età adulta [1,2].
Dottore, come si riconosce un sonnambulo?
Siamo abituati a credere che il sonnambulismo sia soprattutto riferito ad attività come alzarsi dal letto e camminare. In realtà, si manifesta anche in gesti complessi: correre, aprire gli armadi e vestirsi, parlare (più o meno sensatamente), prepararsi da mangiare. In alcuni casi il sonnambulo può mettere in atto comportamenti pericolosi, come uscire di casa o guidare, oppure violenti.
Durante gli episodi, gli occhi sono aperti, ma lo sguardo è fisso sul vuoto; difficilmente si riconoscono familiari o conviventi. Queste azioni possono durare da pochi secondi a mezz’ora; in media circa dieci minuti. Successivamente, la persona si calma, si sveglia e torna a letto. È molto frequente che il mattino successivo non avrà ricordo di quanto accaduto [3,4].
Dunque, per rispondere alla domanda iniziale, il sonnambulismo non è di per sé pericoloso. Si tratta, infatti, di un disturbo del comportamento, non di una malattia. Le conseguenze più pericolose dipendono perciò da ciò che accade durante la notte.
Dottore, ho subito una curiosità: è vero che svegliare un sonnambulo è pericoloso?
Questo è uno dei consigli maggiormente citati quando si parla di sonnambulismo. Ed è vero. Secondo molti esperti di disturbi del sonno, i risvegli bruschi sono sconsigliati. Chi sta attraversando un episodio di sonnambulismo non ne è consapevole, quindi potrebbe spaventarsi, sentirsi confuso e disorientato. Si può provare a guidare la persona verso il letto, con gesti delicati e voce calma [4].
Il sonnambulismo può essere causato da patologie?
La causa esatta è tuttora sconosciuta, pur essendo un disturbo noto da tempo. Un ruolo importante è rappresentato dalla predisposizione genetica. Sono tanti gli studi che ne hanno accertato la familiarità: se i genitori, infatti, hanno sofferto di sonnambulismo, è probabile che possa accadere anche ai figli. Esistono piuttosto molteplici fattori scatenanti [3]:
- stress, ansia;
- febbre alta, soprattutto nei bambini;
- abuso di alcol o di sostanze stupefacenti;
- alcuni farmaci, come i sedativi;
- soffrire di apnee ostruttive, che causano brevi pause respiratorie e interrompono il sonno (ne abbiamo parlato anche nella scheda “Smettere di russare è impossibile?”);
- la sindrome delle gambe senza riposo (di cui abbiamo parlato nella scheda “Crampi e tremori alle gambe si possono prevenire?”);
- bruschi risvegli durante la fase di sonno profondo.
Quando è necessario rivolgersi al medico?
Con il proprio medico è bene indagare le cause dell’insonnia, così come l’eventuale difficoltà respiratoria o i disagi psicologici [3,4]. Nei casi più complessi il medico può prescrivere esami specifici come la polisonnografia, che registra ogni evento accaduto nella notte, comprese le apnee o problemi di carattere neurologico [2]. Decidere di consultarsi con uno specialista non è frequente perché chi soffre di sonnambulismo, soprattutto se vive solo, fatica a rendersene conto oppure non sa ricostruire cosa sia accaduto durante la notte.
Dottore, cosa occorre fare se nostro figlio è sonnambulo?
Gli episodi di sonnambulismo infantile si verificano soprattutto nelle prime ore del sonno, quando sono frequenti i risvegli improvvisi. Occorre accertarsi che non ci siano fattori scatenanti importanti, come la difficoltà a respirare causata dall’ipertrofia di tonsille o adenoidi o dall’obesità, stress e ansia.
Il consiglio più efficace, con i bambini, è prevenire i disturbi del sonno, quindi:
- seguire una routine con orari regolari;
- evitare attività eccitanti la sera (come l’utilizzo di smartphone, videogiochi e televisione);
- cenare almeno due ore prima di coricarsi;
- rendere la camera da letto buia e silenziosa.
Se gli episodi di sonnambulismo sono frequenti, per evitare incidenti, occorre evitare il letto a castello e si possono utilizzare allarmi che, attraverso sensori di movimento, avvertono i genitori quando il bambino si alza [5,6].
E se chi soffre di sonnambulismo è adulto e vive solo? Come può proteggersi?
Non potendo prevenire il sonnambulismo, è raccomandabile seguire alcuni accorgimenti per evitare risvegli bruschi, e sono gli stessi adottati con i bambini. In più:
- evitare caffeina;
- alcol e fumo la sera;
- cenare con alimenti leggeri;
- praticare attività rilassanti.
Particolarmente importante è eliminare in casa i rischi per la sicurezza: evitare inutili ostacoli (tappeti, arredi), tenere chiuse le finestre [3,4].
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