Al termine dell’estate, nonostante un’adeguata protezione dal sole, può comparire il melasma. Con questo termine, o con il sinonimo cloasma, si intendono le macchie scure che appaiono in alcuni parti esposte del corpo, in particolare sul viso. Pur non essendo un problema grave, è una condizione della pelle che comporta disagio.
A essere colpita è soprattutto la popolazione femminile, con un’incidenza più alta durante la gravidanza [1]. Si può rimediare, ma le terapie non sono semplici da individuare e seguire. La raccomandazione più valida, dunque, è seguire un’attenta (ma semplice) strategia per prevenire la comparsa delle macchie.
Dottore, che cos’è il melasma?
È una condizione della pelle che porta alla comparsa in alcune zone del viso di macchie più scure della propria carnagione. Per capire come accade, conosciamo meglio la nostra pelle, che è composta da tre strati: il più esterno è l’epidermide, quello intermedio è il derma, mentre in profondità c’è il tessuto sottocutaneo.
Alcune cellule dell’epidermide, i melanociti, hanno la funzione di produrre la melanina, il pigmento che dà il colore scuro (pigmentazione) alla pelle. Quando i melanociti sono esposti a luce, calore, radiazioni ultraviolette o quando sono stimolati dagli ormoni, producono quantità maggiori di pigmento, così la pelle diventa più scura. Accade comunemente quando ci si abbronza o quando compaiono le lentiggini.
Nel caso del melasma, la pigmentazione appare a chiazze irregolari e talvolta simmetriche, localizzate soprattutto sul viso (naso, fronte, guance, zona sopra il labbro superiore) e talvolta su braccia e mani e sul collo [2].
Non è un problema grave: è importante, infatti, sapere che il melasma è diverso dal melanoma cutaneo, il tumore della pelle, e il medico può agevolmente distinguerlo da altre lesioni precancerose. Sfatiamo altre false informazioni: questa condizione non è contagiosa e riguarda sia le persone con carnagione chiara che scura. E non è nemmeno ereditaria; in alcuni casi, però, si nota familiarità, cioè la presenza in consanguinei dello stesso problema, non legato direttamente alla genetica [1].
Quindi la causa principale del melasma è il sole?
I raggi ultravioletti (sia del sole sia di lettini abbronzanti) sono una delle cause, probabilmente la principale. Esistono anche altri fattori di rischio. In realtà, non è ancora completamente chiara la patogenesi di questa condizione, cioè il motivo per cui si sviluppa, in relazione alle cause e alla reazione dell’organismo.
Occasionalmente, l’assunzione di alcuni farmaci può determinare fotosensibilizzazione, l’aumento della sensibilità della pelle alla luce solare. Può dunque capitare di notare il melasma quando si assumono contraccettivi orali oppure alcuni tipi di antibiotici e di antinfiammatori.
Gli ormoni giocano un ruolo abbastanza importante: per questo, il rischio che compaiano macchie sul viso nei soggetti che hanno disfunzioni alla tiroide è più alto. La componente genetica, come abbiamo premesso, è considerata un fattore di rischio esistente ma non il più determinante [3].
Dottore, è vero che il melasma compare spesso durante la gravidanza?
Sì, è il melasma gravidico (o maschera gravidica) e colpisce fra il 15 e il 50% delle donne incinte. Generalmente scompare dopo il parto [1].
Come rimediare, allora?
Intanto è utile sapere che il melasma è innocuo: non provoca dolore né prurito. Potrebbe però avere un impatto negativo sulla qualità della vita di chi è soggetto. Sebbene generalmente scompaia dopo qualche settimana o mese, ci sono diversi trattamenti per ridurre o cancellare le discromie [1]. Trattare il melasma è complicato per la difficoltà a comprenderne l’origine e anche perché si tratta di una condizione capace di resistere alle terapie e ad alto tasso di recidiva [3].
Una revisione sistematica ha considerato 23 diversi interventi, utilizzati singolarmente o in combinazione. Tra questi rimedi, la maggior parte è composta da agenti sbiancanti o schiarenti, come l’idrochinone. Altri trattamenti di cui sentiamo parlare quando si tratta il melasma sono le creme o i sieri con acido azelaico o con retinoidi, e i peeling con acido glicolico.
Le terapie topiche (applicate sulla pelle) che combinano idrochinone con altri principi attivi sono risultate le più efficaci. Si tratta però di studi dalla dubbia qualità, soprattutto per lo scarso numero di partecipanti. Occorrono ricerche che seguano i pazienti per almeno sei mesi, e che essi siano ben selezionati per tipologia (tipo e durata di melasma, età). In ogni caso, qualunque tipo di farmaco è da utilizzare sotto il controllo medico e dopo un attento esame della pelle. Anche l’idrochinone, molto citato dalla stampa generalista, non è privo di effetti collaterali (dermatiti, irritazioni) [4].
Un dermatologo, inoltre, può effettuare trattamenti più efficaci delle applicazioni di creme o sieri. Tra questi: la terapia laser e la terapia basata sulla luce pulsata, che accelerano la rimozione della melanina. In alternativa, il medico specialista ha a disposizione i peeling chimici, trattamenti che agiscono sulla pelle, esfoliandola e facilitando il rinnovamento, e la mesoterapia, che rilascia i principi attivi attraverso microaghi [4,5].
Mi sembra di capire che sia sempre necessario l’intervento di un medico…
Sarebbe raccomandabile, sia per avere una diagnosi certa, escludendo più gravi patologie della pelle, sia per scegliere il giusto trattamento da eseguire a casa (applicando creme e peeling) o in ambulatorio. Prima di tutto, però, è raccomandata la prevenzione.
Cosa posso fare per evitare la comparsa di macchie solari?
L’Accademia americana di Dermatologia suggerisce alcuni accorgimenti [6]:
- Proteggere la pelle dal sole, ogni giorno e in ogni stagione: la protezione dai raggi ultravioletti è il trattamento migliore per evitare discromie. Come abbiamo visto, le cause del melasma sono diverse, ma è la luce solare l’innesco principale. Per schermarla, dunque, occorrono: una crema con filtro totale e, se necessario, cappello a tesa larga e occhiali da sole, come abbiamo approfondito più volte.
- In alternativa alla protezione solare classica, è possibile utilizzarne una colorata (sempre con filtro totale) per mimetizzare le macchie già esistenti.
- Scegliere prodotti per la skincare delicati e senza profumo per evitare ulteriori irritazioni che rendono le macchie più evidenti.
- Truccarsi con cosmetici di qualità, per uniformare il colorito della pelle.
Ho letto che esistono diete antimacchia…
Non ci sono prove su alimenti che possano curare e attenuare il melasma, così come su cibi che invece potrebbero stimolarne la comparsa. Insomma, il collegamento fra dieta e sviluppo di macchie sulle pelle non esiste. L’assunzione di alimenti o integratori con vitamina D e acidi grassi contro il melasma non funziona [1,7].
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