È possibile rallentare la miopia?

15 Marzo 2024 di Sara Mohammad (Pensiero Scientifico Editore)

Al momento non esistono terapie definitive per questo disturbo della vista così comune, ma alcuni trattamenti sembrano rallentare nei bambini la velocità alla quale la miopia peggiora. Andiamo per gradi.

Dottore, perché mio figlio è miope?

Le cause della miopia non sono ancora del tutto chiare, ma si pensa che siano coinvolti fattori genetici e ambientali [1]. Tra gli aspetti anatomici che influiscono maggiormente sullo sviluppo della miopia c’è l’aumentata lunghezza del bulbo oculare, cioè il fatto di avere un occhio più lungo del normale.

Questa caratteristica ha una forte componente ereditaria, per cui i bambini con genitori o parenti miopi hanno più probabilità di avere un bulbo oculare allungato [2]. La miopia, inoltre, sembra essere più diffusa in alcune etnie, come quella asiatica [3].

Ci sono poi aspetti che incidono sul rischio di sviluppare la miopia in età infantile e che non hanno una base ereditaria, come la scarsa quantità di tempo trascorso in attività all’aperto, ma di questo abbiamo già parlato nella scheda “La miopia infantile è in aumento?”.

Cosa si intende per rallentamento della miopia?

Gli strumenti più utilizzati per correggere la miopia sono occhiali e lenti a contatto (anche se per i bambini e gli adolescenti sarebbe preferibile usare gli occhiali), che fanno convergere i raggi luminosi sulla retina, come succede in un normovedente. Infatti, nell’occhio miope la messa a fuoco degli oggetti distanti si ferma davanti alla retina, con il risultato che la visione da lontano risulta sfocata.

Questi strumenti, però, servono solo a correggere la messa a fuoco e non rallentano lo sviluppo della miopia, che di solito tende a peggiorare con la crescita. È molto probabile che un bambino con una miopia diagnosticata all’inizio delle scuole elementari indosserà occhiali dalla gradazione più alta almeno fino a 15-16 anni, quando la miopia inizia a stabilizzarsi.

Dottore, cosa funziona nel controllo della miopia?

Una revisione Cochrane pubblicata recentemente è arrivata alla conclusione che il trattamento più efficace nel controllo della miopia sembra essere l’utilizzo di colliri a base di atropina, ma anche l’utilizzo di lenti ortocheratologiche sembra avere dei benefici. Gli autori della revisione hanno analizzato ben 64 studi clinici, per un totale di 11.167 bambini coinvolti.

Questi studi avevano come obiettivo confrontare il rapporto fra rischi e benefici degli interventi adottati nella pratica clinica per la gestione della miopia infantile. Ci sono prove scientifiche di qualità moderata, si legge nella revisione, che alla fine di questi trattamenti la lunghezza dell’occhio risulta diminuita fino a un massimo di 0.5mm, che corrisponde approssimativamente al miglioramento di una diottria (o di un “grado”) [4].

Come funzionano questi interventi?

Come abbiamo detto, la genetica influenza molto la lunghezza dell’occhio, ma è possibile condizionare lo sviluppo dell’occhio con interventi mirati.

Le lenti ortocheratologiche sono lenti a contatto rigide, usate di notte, che cercano di ridurre l’eccessiva curvatura dell’occhio miope rimodellando la cornea.

Riguardo ai colliri a concentrazioni elevate di atropina, il meccanismo d’azione rimane in gran parte sconosciuto, ma sembra che anche questi farmaci siano in grado di rallentare la crescita dell’occhio.

Dottore, ci sono effetti collaterali?

Sì. Gli autori della revisione sottolineano anche come molti fra i bambini coinvolti negli studi in cui si testava la presunta efficacia dei colliri avessero manifestato più di un effetto collaterale, fra cui una sfocata visione da vicino, ipersensibilità alla luce e ipersensibilità oculare. Anche negli studi sulle lenti a contatto venivano riportate reazioni avverse, generalmente infezioni alla cornea e di solito di entità lieve. Ma nel caso delle lenti ortocheratologiche, l’incidenza e la gravità delle infezioni risultavano più elevate [4].

A ogni modo, prima di iniziare qualunque tipo di trattamento, sarebbe opportuno consultare un medico specialista nei disturbi della visione, che saprà indicare l’intervento migliore per il piccolo paziente tenendo conto anche del rapporto fra rischi e benefici.

E per quanto riguarda il controllo della miopia negli adulti?

Gli studi sul controllo della miopia coinvolgono generalmente bambini e adolescenti. Sebbene la miopia possa svilupparsi e progredire anche dopo i vent’anni, si tratta di una situazione più rara [5]. Per questo motivo non si hanno praticamente dati riguardanti il controllo della miopia negli adulti [6].

Non è nemmeno corretto ipotizzare che i trattamenti che risultano efficaci per rallentare il peggioramento della miopia in età infantile lo siano anche in età adulta, perché gli occhi di un adulto potrebbero non rispondere al trattamento allo stesso modo degli occhi di un bambino.

Dottore, perché è importante controllare la miopia nei bambini?

Le complicazioni della miopia possono insorgere a qualsiasi età e indipendentemente dal grado di miopia. Tuttavia, alcune evidenze suggeriscono che a ogni diottria in più corrisponde un aumento di alcune malattie dell’occhio che possono avere serie ripercussioni sulla vista [7].

Rallentare la progressione della miopia fin da piccoli potrebbe incidere anche sul rischio di sviluppare una miopia elevata da adulto ed eventualmente avere, in età avanzata, problemi alla vista più gravi.

Autore Sara Mohammad (Pensiero Scientifico Editore)

Sara Mohammad ha conseguito un master in Comunicazione della Scienza presso la Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati (SISSA) di Trieste. Si occupa principalmente di ricerca, neuroscienze e salute mentale. Scrive su MIND, LeScienze, Rivista Micron, Il Tascabile, e collabora con Mondadori Education e Il Pensiero Scientifico Editore. Oltre a lavorare nell'ambito della comunicazione scientifica, insegna scienze alle scuole superiori.
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