L’allergia alle arachidi si può prevenire?

30 Settembre 2024 di Maria Frega (Pensiero Scientifico Editore)

L’allergia alle arachidi è molto comune, può presentarsi fin dall’infanzia e durare per tutta la vita. Conviverci senza rischi può diventare complicato perché questo alimento è presente anche in forma nascosta in diverse preparazioni. Se evitare l’olio di arachidi, il burro da spalmare, alcuni mix di cereali e frutta secca è semplice, occorre stare attenti a sughi e pesti, merendine, cioccolato, gelati, alcolici e a tantissimi piatti delle cucine asiatiche.

Recenti studi hanno confermato l’ipotesi che introdurre le arachidi fin dallo svezzamento aiuti i bambini a non sviluppare l’allergia. Conoscere i rischi delle reazioni allergiche e sapere come prevenirli, tuttavia, sono temi sui quali tenere alta l’attenzione.

Dottore, davvero l’allergia alle arachidi si può prevenire?

Secondo uno studio di qualche anno fa, introdurre nella dieta dei bambini più piccoli alimenti contenenti arachidi permetterebbe di ridurre il rischio di allergia dell’81% dai 5 anni di età in poi, e probabilmente per tutta la vita [1].

Recentemente il follow-up dello studio ha confermato i risultati. È stato necessario seguire nel tempo i 500 bambini sottoposti al test per verificare che i benefici durassero a lungo. Arrivati all’età di 13 anni, meno del 5% dei partecipanti aveva sviluppato un’allergia. Secondo i ricercatori, dunque, l’esposizione precoce alle arachidi può ridurre in modo significativo il rischio di diventare allergici. È un’ottima prospettiva per evitare reazioni gravi, a volte anche letali, e per affrontare in sicurezza la crescita dei più piccoli [2].

Ciò non significa che ogni genitore possa “testare” con il proprio figlio questa possibilità. Consultarsi con il pediatra o con il medico di medicina generale è sempre raccomandato, perché le allergie alimentari sono molto rischiose.

Ma cosa sono le allergie alimentari?

L’allergia è una reazione del sistema immunitario a sostanze (allergeni) che vengono identificate dall’organismo come nocive. Come si sa, gli allergeni possono essere alimenti comunemente innocui che, però, in alcuni soggetti scatenano sintomi piuttosto gravi. La reazione può avvenire anche ingerendo una microscopica porzione e, in alcuni casi, è sufficiente il solo contatto con le mani. L’allergene, allora, provoca la produzione di anticorpi che si manifestano con diversi sintomi. Tuttora non sono chiare le cause scatenanti delle allergie, di qualsiasi tipo [3,4].

Quali sono i sintomi dell’allergia alle arachidi?

Ogni allergia alimentare ha la stessa gamma di sintomi, e la loro gravità dipende dal sistema immunitario del soggetto. La reazione dell’organismo in genere è molto rapida, avviene già dopo pochi minuti dal contatto con l’allergene. I segnali più comuni di un’allergia in corso sono:

• prurito in bocca e sul viso,
• orticaria sul resto del corpo,
• difficoltà a respirare,
• dolore addominale, nausea, vomito,
• vertigini, svenimento.

Nei casi più gravi si scatena lo shock anafilattico, con sintomi molto pericolosi che richiedono urgentemente un soccorso: il battito cardiaco accelera oppure si abbassa drasticamente la pressione sanguigna; la respirazione è molto irregolare e si può interrompere; è possibile perdere coscienza e collassare [3].

Dottore, in attesa di ulteriori conferme allo studio, come si possono evitare questi rischi?

Per legge, su ogni prodotto confezionato così come nei menu di bar, ristoranti e mense, è obbligatorio segnalare la presenza di sostanze potenzialmente allergiche. Sono indicate con un carattere ben evidenziato, così da permetterci di evitarle [5]. Chi sa di essere un soggetto allergico può parlare con il proprio medico per scegliere il farmaco più adatto al proprio caso, e dotarsi di un antistaminico, cortisone o kit di adrenalina.

Qualunque tipo di terapia deve essere prescritta da un medico; l’automedicazione, in questi casi, è fortemente sconsigliata. L’allergia, inoltre, va prima di tutto diagnosticata con appositi test cutanei o con analisi cliniche che individuano l’allergene specifico [3,4].

Insomma, per il momento bisogna considerarsi a rischio per tutta la vita?

In attesa di ulteriori conferme allo studio sulla prevenzione tramite assunzione di arachidi fin dall’infanzia, sì: questa allergia, come molte altre, non scompare spontaneamente.

Sembrano a buon punto le sperimentazioni di nuovi farmaci per contrastare la sensibilità ai più comuni allergeni alimentari. Si tratta di immunoterapie, in grado di agire sul sistema immunitario. I risultati ottenuti non consentono per adesso la formulazione di trattamenti sicuri ed efficaci. La strategia migliore per non correre rischi è, dunque, evitare le arachidi. Non solo: è bene informare chi frequentiamo o chi ci fornisce i pasti, a scuola per esempio, dell’allergia. E, infine, non esitare a chiamare i numeri di emergenza o a recarsi al pronto soccorso in presenza di sintomi [6].

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Autore Maria Frega (Pensiero Scientifico Editore)

Maria Frega è sociologa, specializzata in comunicazione, e scrittrice. Si occupa di scienza, innovazione e sostenibilità per un'agenzia di stampa e altri media. Sugli stessi temi cura contenuti per testi scolastici e organizza eventi di divulgazione con associazioni ed enti pubblici. È inoltre editor di saggistica e tiene corsi di scrittura anche nelle scuole e in carcere. I suoi ultimi libri sono Prossimi umani e Filosofia per i prossimi umani, con Francesco De Filippo per Giunti Editore.
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