Le punture di insetto possono essere pericolose?

11 Giugno 2025 di Maria Frega (Pensiero Scientifico Editore)

Durante le scampagnate o le escursioni primaverili, è facile fare incontri ravvicinati con api, vespe, zanzare e calabroni. Le punture di questi insetti, generalmente, provocano solo effetti lievi e passeggeri e non devono preoccupare. Tuttavia, è importante saper riconoscere i segnali di una reazione più grave, come lo shock anafilattico, e saper intervenire. Ridurre il rischio di un attacco e proteggersi è possibile: bastano pochi accorgimenti per godersi la natura in sicurezza, anche con i bambini.

Dottore, è vero che le punture di insetti come api e vespe si risolvono spontaneamente?

le punture di insetto possono essere pericolose ape

Solitamente le punture degli insetti più comuni non sono un rischio per la salute. L’incontro ravvicinato con un’ape, una vespa, un calabrone o una formica rossa, per esempio, può lasciare il segno ma si risolve spontaneamente in poco tempo, al massimo in un paio di giorni.

Questi insetti colpiscono con il pungiglione collegato a una ghiandola che contiene una sostanza tossica. La loro puntura inietta una piccola dose di veleno nella zona colpita [1]. Di solito, il risultato è gonfiore, arrossamento, prurito e talvolta dolore. Nel caso di vespe, api e calabroni il segno sulla pelle è un rigonfiamento (pomfo) rosso largo circa un centimetro [2].

È però importante osservare la cute e verificare che non sia rimasto il pungiglione; può succedere con le punture di api ma non con le vespe. Se si nota, è necessario rimuoverlo immediatamente, così da limitare la fuoriuscita del veleno sottopelle. Si può grattare via con il bordo sottile di un oggetto, come una carta di credito. Successivamente, è importante lavare la ferita con acqua e sapone e poi disinfettarla; il ghiaccio aiuta in caso di gonfiore.

Se non si riesce a estrarre il pungiglione, occorre fare attenzione alla formazione di pus, cisti o ferite più estese. La minuscola lesione sulla pelle causata dalla puntura, infatti, può diventare una porta d’ingresso per ulteriori infezioni; per questo è bene non grattarsi [3,4].

Come si riconosce invece una reazione allergica alla puntura di insetti?

le punture di insetto possono essere pericolose after bite pomata antistaminicaAnche le punture di api e vespe possono causare reazioni allergiche. Queste reazioni variano in base alla gravità. Quando la zona colpita si gonfia o diventa rossa è in corso una lieve allergia. Per trattarla basta una pomata antistaminica o a base di cortisone e non è necessario rivolgersi al medico. Sono rimedi reperibili in farmacia e generalmente sono efficaci quando la reazione è localizzata.

Non bisogna però trascurare sintomi più importanti che possono causare lo shock anafilattico. Il veleno di alcuni insetti è uno dei fattori scatenanti di questa grave forma di allergia che può mettere a rischio la vita. Riconoscerla non è difficile: immediatamente dopo la puntura si hanno un abbassamento della pressione sanguigna e difficoltà respiratorie. In poche parole: ci si sente svenire e si ha molta difficoltà a respirare. Per questo è necessario rivolgersi immediatamente al pronto soccorso oppure chiamare un’ambulanza. Lo shock anafilattico, o anafilassi, si manifesta con questi disturbi [5]:

  • le punture di insetto possono essere pericolose vespabattito cardiaco accelerato ma debole;
  • orticaria, cioè arrossamento e prurito della pelle;
  • nausea e vomito.

Nei casi più acuti:

  • collasso o perdita di coscienza;
  • sudorazione;
  • gonfiore della lingua e della gola.

In attesa dell’intervento medico si deve:

  • distendere la persona a pancia in su, se non ha difficoltà respiratorie;
  • rimuovere il pungiglione dell’insetto;
  • se disponibile, somministrare l’adrenalina.

Se non ho mai avuto reazioni allergiche, dovrei portare sempre con me l’adrenalina?

In effetti, non è un rimedio che ognuno di noi porta con sé in campagna o quando ha in programma un’escursione, e non è nemmeno un trattamento presente in ogni armadietto dei medicinali. Per chi ha già avuto una reazione allergica grave è raccomandato averne almeno una dose. L’adrenalina è disponibile in dispositivi chiamati auto-iniettori, semplici da usare. Dopo l’iniezione la respirazione riprende normalmente e la pressione sanguigna si stabilizza. Questo rimedio non esclude, tuttavia, la consultazione con un medico appena possibile [5].

Anche la puntura di una zanzara può causare reazioni allergiche gravi?

le punture di insetto possono essere pericolose zanzaraÈ un evento molto più raro rispetto alla puntura di un’ape o di una vespa [6]. Le zanzare possono, però, portare malattie: sono l’animale più pericoloso del mondo!

In ogni caso, non bisogna grattare (e lesionare) le parti colpite, nonostante nei primi minuti il prurito sia insopportabile.

Ci sono altri insetti che possono causare infezioni?

Alcuni insetti potrebbero trasmettere batteri e parassiti, provocando rispettivamente infezioni e parassitosi. È il caso del tafano, simile alla mosca; di solito attacca gli animali ma, se si frequentano boschi e aree agricole, l’incontro è possibile. La puntura si riconosce perché è molto dolorosa e talvolta sanguina. Meglio quindi disinfettare la parte colpita, mentre se compaiono febbre o sintomi anomali, come i linfonodi ingrossati, è necessario rivolgersi al medico. Potrebbe, per esempio, trattarsi di Tularemia, un’infezione batterica, e va trattata con specifici farmaci [7].

Da non sottovalutare, infine, le zecche, anch’esse vettori di infezioni, spesso gravi. Il morso della zecca è tuttavia riconoscibile, perché spesso questo parassita rimane incastrato nella pelle.

Dottore, le punture di insetto si possono prevenire?

le punture di insetto possono essere pericolose protezioneSi possono prendere delle precauzioni – valide anche per i bambini – per ridurre il rischio di attacchi [1,5]:

  • indossare pantaloni e camicie a maniche lunghe (meglio di colore chiaro), calze e scarpe chiuse;
  • evitare di camminare scalzi all’aperto;
  • non utilizzare profumi forti;
  • usare un repellente sulle parti del corpo scoperte;
  • non sostare o addormentarsi vicino a siepi fiorite o aree con acqua stagnante;
  •  in caso di “attacco”, soprattutto di sciami, evitare di agitare le braccia o dimenarsi: meglio mantenere la calma e allontanarsi lentamente.
  • se notiamo in balcone o in giardino un nido di vespe o calabroni oppure un favo di api, è meglio rivolgersi a ditte specializzate che potranno eliminarli in sicurezza.

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Autore Maria Frega (Pensiero Scientifico Editore)

Maria Frega è sociologa, specializzata in comunicazione, e scrittrice. Si occupa di scienza, innovazione e sostenibilità per un'agenzia di stampa e altri media. Sugli stessi temi cura contenuti per testi scolastici e organizza eventi di divulgazione con associazioni ed enti pubblici. È inoltre editor di saggistica e tiene corsi di scrittura anche nelle scuole e in carcere. I suoi ultimi libri sono Prossimi umani e Filosofia per i prossimi umani, con Francesco De Filippo per Giunti Editore.
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