La lettura condivisa tra genitori e figli è una pratica piacevole e sana: l’impatto sullo sviluppo del bambino è sicuramente positivo. In più, condividere tempo e storie da leggere rafforza il legame familiare e migliora anche il benessere di mamma e papà.
In occasione della Giornata Mondiale dei Genitori, istituita per valorizzare il complesso compito educativo, il suggerimento è utilizzare la lettura come abitudine, stimolo e sostegno per la crescita dei bimbi. Sembra un atto semplice da mettere in pratica, ma occorre attenzione e consapevolezza perché sia efficace. Quando e cosa leggere? Meglio un libro tradizionale, di carta, o le app più interattive?
Perché è importante che i genitori leggano insieme ai figli?
La lettura condivisa è una pratica che non presenta nessuna controindicazione. I benefici per la crescita dei bambini sono molteplici, confermati da numerosi studi, e si riflettono anche sul benessere dei genitori.
Secondo le indicazioni dell’Accademia Americana di Pediatria, condivise da analoghe organizzazioni nazionali, leggere insieme rafforza il rapporto familiare, con un impatto positivo e sano sullo sviluppo psicologico e fisico del bambino.
Una delle più recenti ricerche, che ha analizzato più studi, ha dimostrato come la lettura condivisa possa apportare benefici psico-sociali:
- migliorare lo sviluppo del linguaggio;
- favorire le competenze socio-emotive, cioè sapere identificare le emozioni;
- saldare la relazione genitore-figlio;
- ridurre lo stress e l’ansia nei genitori;
- rafforzare la competenza genitoriale.
Migliora quindi la qualità della vita della famiglia stessa, senza distinzioni di età, provenienza geografica, lingua, titolo di studio. Trascorrere tempo con un libro è una routine rilassante, che unisce la famiglia; inoltre, riduce l’iperattività (e, di conseguenza, la stanchezza di mamma e papà) [1,2].
Quando è bene cominciare a leggere con i propri figli?
Fin da subito. Già dopo la nascita è raccomandato esporre i neonati al linguaggio, incoraggiandoli a interagire con una storia anche quando non hanno ancora sviluppato la capacità di comunicare con le parole. Quando i genitori leggono ad alta voce una fiaba o un racconto il bimbo comincia a “rispondere”, reagendo con gesti, espressioni facciali, versi. Si tratta di una forma di comunicazione precoce eppure autentica, che favorirà successivamente la memoria, la capacità di pianificazione, l’alfabetizzazione, cioè imparare a leggere e a scrivere. Abbiamo approfondito lo sviluppo del linguaggio anche nella scheda “I bambini imparano a parlare tutti alla stessa età?”.
È bene, quindi, stimolare subito queste capacità cognitive, approfittando della straordinaria neuroplasticità dei più piccoli [1]. Qualche consiglio per familiarizzare con i libri [2,3]:
- organizzare una piccola biblioteca in casa, facile da raggiungere per i bimbi;
- creare un confortevole angolo di lettura;
- leggere fianco a fianco, guardando il libro dalla stessa prospettiva;
- scegliere libri illustrati, belli e in buono stato;
- inserire la lettura in una routine, legata a specifici momenti;
- inventare giochi partendo dalle storie lette.
Cos’è la neuroplasticità?
La neuroplasticità, o plasticità cerebrale, è la capacità del cervello e del sistema nervoso di svilupparsi, modificando e adattando la propria struttura in risposta a stimoli esterni. Apprendere nuove conoscenze, fare esperienze, avere relazioni, superare ostacoli sono alcuni degli input che modificano la forma e le connessioni del cervello.
Nei neonati e fino all’età dello sviluppo la neuroplasticità è particolarmente attiva e vivace: ciò permette ai più piccoli di sviluppare capacità cognitive, come parlare, poi leggere e scrivere, imparare a camminare, riconoscere le emozioni.
Fonti:
- Istituto Superiore di Sanità. “Le tappe di sviluppo psicofisico del bambino”. Ultimo aggiornamento: 17 febbraio 2021
Come possiamo scegliere il libro più adatto per ogni età?
Come tanti insegnanti e pedagogisti ci hanno insegnato: imporre la lettura a bambini – come se fosse una medicina – è il modo migliore per allontanarli dai libri. Quindi, senza ansia, non resta che sperimentare, fare tentativi diversi per incontrare il gusto del bambino e notare ciò che prova durante la lettura.
Si possono sperimentare anche modalità diverse di lettura, a seconda del momento e dell’umore: più coinvolgente di giorno, una favola della buonanotte, invece, prima di dormire. Il libro, allora, diventa un mezzo per comunicare, dialogare e andare oltre la storia, con la fantasia o con i ricordi, rispondere a dubbi [4].
Se scegliere la storia giusta è complicato, ci si può rivolgere alle biblioteche o al pediatra.
In Italia è molto attivo il progetto “Nati per leggere”, curato da alcune associazioni con la rete di biblioteche pubbliche. Le loro iniziative, sia online sia in presenza, aiutano i genitori a coltivare la lettura condivisa, fornendo bibliografie, cioè consigli sui titoli adeguati a età e necessità diverse.
Dottore, questi benefici si ottengono solo con i libri di carta? E se usassi il tablet?
Tablet, lettori di e-book e app di storie sullo smartphone indubbiamente attirano i più piccoli. Solo di recente, la ricerca sta indagando le differenze tra il libro cartaceo e quello digitale in relazione alle funzioni cognitive.
Dai primi studi emergono le differenze tra i due supporti, cartaceo e digitale: cambiano infatti il grado di coinvolgimento genitore-figlio e gli effetti sui più piccoli. Il digitale offre strumenti e modalità attraenti, percepite come meno noiose di un libro classico; aumenta, però, la distrazione e la soglia di attenzione dei piccoli lettori si riduce, alla ricerca di nuovi stimoli [5]. Con un formato elettronico – che i bimbi anche piccoli oggi sanno gestire abilmente in autonomia – il genitore tende ad assentarsi: viene meno così la lettura condivisa e attiva [1].
Non è semplice dichiarare cosa sia meglio, e probabilmente dalla ricerca non arriverà una risposta adatta a tutti. Raccomandiamo ai genitori di fare attenzione quando si selezionano materiali digitali, disponibili anche gratuitamente online: non sempre è garantita la qualità e la sicurezza dei contenuti.
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