La cristalloterapia combatte le malattie?

7 Marzo 2018 di Fabio Ambrosino (Pensiero Scientifico Editore)

Di cosa si tratta?

Con il termine cristalloterapia si fa riferimento alla collocazione di minerali su specifiche parti del corpo con l’obiettivo di trattare dei disturbi o eliminare delle malattie.

Perché i cristalli o i minerali dovrebbero combattere delle malattie?

La convinzione di chi sostiene l’utilità dell’applicazione di cristalli o minerali riguarda l’esistenza di una sorta di campo energetico proprio del minerale stesso. Il pensiero falsamente scientifico che sottende l’utilità di questa pratica ritiene che cristalli o minerali abbiano la proprietà di restituire alla persona stabilità ed equilibrio perduti. Il nostro corpo, inoltre, sarebbe circondato da un’aura che – se in qualche modo “danneggiata” – minerebbe alla radice il benessere della persona. L’energia presente nei metalli e nei cristalli, alimentata dal sole e dalla luna, entrerebbe in contatto con l’energia del corpo aiutando la persona a “prendere consapevolezza dei propri problemi” così da reintegrare l’originale benessere.

La cristalloterapia ha basi scientifiche?

No, la cristalloterapia non ha alcuna base scientifica. I presupposti che sostengono la sua efficacia non sono mai stati provati. Come leggiamo in un articolo pubblicato sulla rivista Lancet Oncology, “il fatto che gli esseri umani abbiano usato cristalli e pietre preziose per secoli non è una prova sufficiente che essi possiedano virtù terapeutiche” (Harding & Stebbing, 2014).

La cristalloterapia può essere d’aiuto per un malato di cancro?

Non esistono studi pubblicati che abbiano non solo dimostrato, ma neanche affrontato questo importante argomento. Gli unici elementi di riscontro sono dei casi clinici riferiti su siti internet gestiti da persone che promuovono la cristalloterapia e che talvolta commercializzano cristalli o minerali. Come spiegano Harding e Stebbing, in anni in cui si raccomanda di seguire le indicazioni che derivano da una ricerca scientifica rigorosa e indipendente “è difficile suggerire trattamenti che non siano stati sottoposti a verifica adeguata in sperimentazioni cliniche”.

Perché, però, qualche volta la cristalloterapia sembra funzionare?

Nonostante l’assenza di prove di efficacia, al contrario di molte altre terapie alternative o complementari la cristalloterapia non espone al rischio di effetti indesiderati. Il beneficio che talvolta si può osservare non deriva dalle proprietà dei minerali o dei cristalli, né dal trattamento in sé, ma dal contesto che può venirsi a determinare per effetto della presa in carico “olistica” del terapeuta nei confronti del paziente. Inoltre, concentrare il pensiero sul cristallo o sulla pietra che si ha in mano o sul proprio corpo può favorire la concentrazione, fino al punto di instaurare uno stato di meditazione che può giovare al relax mentale e fisico della persona. Forse per questo la cristalloterapia sta diventando una moda, molto praticata in ambienti benestanti e attenti alla cura del corpo (Tell, 2017).

Ma, ripetiamo, non esistono prove che la cristalloterapia possa migliorare la sintomatologia di malattie o di disturbi organici.

Autore Fabio Ambrosino (Pensiero Scientifico Editore)

Fabio Ambrosino ha conseguito un master in Comunicazione della Scienza presso la Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati (SISSA) di Trieste. Dal 2016 lavora come Web Content Editor presso Il Pensiero Scientifico Editore/Think2it, dove collabora alla creazione di contenuti per siti di informazione e newsletter in ambito cardiologico. È particolarmente interessato allo studio delle opportunità e delle sfide legate all’utilizzo dei social media in medicina.
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