Ostriche, spezie orientali, cioccolatini, un bicchiere di vino in più: nei menu di San Valentino abbondano i piatti definiti afrodisiaci. La credenza che esistano cibi afrodisiaci è antichissima e presente in ogni cultura, ma attualmente sono numerose le evidenze scientifiche che lo smentiscono. Non è necessario evitare cibi come peperoncino o cioccolato a San Valentino, ma è bene non aspettarsi miracoli.
Dottore, cosa si intende con il termine afrodisiaco?
Questa parola, che richiama la dea greca dell’amore Afrodite, si riferisce a cibi o sostanze a cui vengono attribuite capacità di aumentare il desiderio e il piacere fisico. In ogni cultura sono presenti credenze di questo tipo, ma non hanno alcuna base scientifica. Qualsiasi riferimento a proprietà afrodisiache di cibi o piante è pressoché infondato, oppure basato su associazioni teoriche, senza reali prove [1]. Se esistesse un alimento con reali proprietà afrodisiache, dovrebbe avere effetti come [2]:
• aumento della vasodilatazione per favorire maggiore afflusso di sangue ai tessuti, in particolare agli organi coinvolti nella risposta sessuale;
• stimolazione della sensibilità, sia psicologicamente sia a livello fisico;
• influenza ormonale per interagire con le funzioni che regolano il desiderio e il piacere;
• risposta immediata affinché l’azione, anche rapida, avvenga con una singola assunzione.
Risultati del genere sono talvolta ottenibili con una terapia farmacologica o con la psicoterapia. Intanto, però, resistono le convinzioni che un piatto piccante o un dessert ricco di cioccolato possano aiutare in un’occasione come quella di San Valentino.
I cioccolatini che si regalano il 14 febbraio, allora, non funzionano?
Il cacao tende ad aumentare i livelli di ormoni che, come la serotonina e la feniletilammina, aumentano la percezione del piacere e della soddisfazione. In poche parole, sollevano l’umore. Per confermare una risposta di questo tipo, però, occorrerebbe mangiarne in quantità poco salutari. Si è anche tentato di confermare le proprietà vasodilatatrici del cioccolato (che aiuterebbero le funzioni sessuali maschili), ma non si sono riscontrati effetti diretti sul desiderio, quindi afrodisiaci. In ogni caso, il piacere di una torta con crema al cacao o di una pralina è soprattutto oro-sensoriale, cioè un’esperienza di aromi e sapore [1,3].
Attenzione anche a pensare che il cioccolato abbia effetti benefici sulla salute cardiovascolare, come spiegavamo nella scheda “Mangiare cioccolato fa bene alla salute?”.
Dottore, a proposito del peperoncino che mi dice?
Anche il peperoncino non è afrodisiaco. Alcuni nutrienti, composti chimici, minerali possiedono, effettivamente, proprietà stimolanti. Un assaggio occasionale e in piccole quantità, però, non produce effetti importanti. È il caso del peperoncino, tanto citato perché contiene la capsaicina. Questo principio attivo, che conferisce il sapore piccante, è stato ampiamente studiato in farmacologia per i suoi effetti antinfiammatori, digestivi, analgesici.
Sull’efficacia di tali proprietà, che nulla hanno a che vedere con le prestazioni sessuali, mancano al momento prove solide e, comunque, la capsaicina non è priva di effetti collaterali. Abbondare con il peperoncino a cena o scegliere una portata a base di curry potrebbe essere rischioso per chi soffre di disturbi gastrointestinali. Un’analoga conclusione va tratta per sostanze simili, come il ginseng. Questo estratto, di origine orientale, così come il ginkgo, è spesso presente in integratori che promettono energia e stimolazione fisica [4, 5].
Sono comunque prodotti naturali, non faranno male…
Si tratta di prodotti commercializzati senza controlli sanitari o sperimentazione sull’uomo. Talvolta la composizione degli integratori non è nota: si evidenzia l’origine naturale ma potrebbero contenere anche ingredienti tossici o principi attivi pericolosi se assunti senza controllo medico [1,6].
Un esempio, recente, tra tanti: si sta diffondendo la maca, un estratto del ginseng utilizzato in America del Sud per rinforzare le funzioni sessuali e riproduttive della donna. Sebbene sia acquistabile liberamente, non esistono autorizzazioni da parte dell’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA), a differenza di altri prodotti simili [7].
In sostanza, la correlazione tra un ingrediente consigliato come afrodisiaco e l’effetto è spesso casuale e riferita a pochi casi auto-segnalati. È invece reale il rischio che certe sostanze, sebbene vendute come naturali, interagiscano con terapie farmacologiche in corso o siano nocive in particolari stati di salute [2].
Tornando agli alimenti, si legge spesso delle proprietà afrodisiache delle ostriche…
Alcuni studi hanno tentato di spiegare il potere stimolante delle ostriche citando lo zinco, che stimolerebbe i livelli di testosterone, l’ormone maschile che regola la produzione degli spermatozoi. Non ci sono, però, evidenze scientifiche sul collegamento tra ostriche e miglioramento delle funzioni dell’uomo.
Sono annoverate tra i cibi afrodisiaci soprattutto perché si consumano in occasioni speciali, in quanto care e percepite come esclusive, e per la loro forma, che sembra rifarsi ai genitali femminili. Per lo stesso motivo, si tirano in ballo i fichi, le banane o le fragole, il cui aspetto e il colore ricordano un cuore [1].
Dottore, l’alcol può aiutare a trascorrere un San Valentino più rilassato?
Si potrebbe pensare che un calice di vino o un cocktail abbiano poteri afrodisiaci ma non è così. Gli alcolici sembrano facilitare il rilassamento e la riduzione dell’ansia, ma l’effetto reale è esattamente opposto. Quando nel sangue aumenta la concentrazione di alcol le funzioni dell’organismo, comprese quelle legate alla sfera sessuale, si deprimono. Questo effetto peggiora nel caso di abuso cronico di alcolici, e ciò vale anche per le droghe come cannabis e cocaina. Possibili conseguenze sono la disfunzione erettile e l’eiaculazione precoce, dunque nulla di afrodisiaco [8].
Qual è allora, la ricetta per una cena romantica e spensierata ma sana?
Conta di più la predisposizione psicologica all’evento: l’umore positivo facilita il benessere anche sessuale. Meglio scegliere, allora, un menu che soddisfi i gusti personali, evitando cibi troppo piccanti o grassi che potrebbero rendere difficile la digestione.
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