La donazione di midollo osseo è pericolosa per la mia salute?

17 Settembre 2021 di Rebecca De Fiore (Pensiero Scientifico Editore)

La donazione di midollo osseo è pericolosa per la mia salute?La donazione di midollo osseo è un gesto di solidarietà che può salvare una vita. Il trapianto di cellule staminali prelevate dal midollo osseo, infatti, può curare meglio di altri trattamenti malattie come la leucemia (invasione del midollo osseo da parte di cellule tumorali), l’aplasia midollare (mancata produzione di cellule del sangue), la talassemia (anemia ereditaria), malattie da difetti genetici e, in alcuni casi, i tumori solidi e le malattie autoimmuni. Purtroppo però solo un donatore su 100.000 è compatibile al 100% con chi è in attesa di trapianto [1,2].

Anche per questo motivo è nata la campagna “Match it now”, un’occasione grazie alla quale tutti i protagonisti del sistema donativo italiano (il Ministero della Salute, il Centro nazionale trapianti, il Centro nazionale sangue, il Registro italiano donatori midollo osseo, le associazioni di volontariato e le aziende sanitarie e ospedaliere di tutto il Paese) si attivano per promuovere il valore della donazione e per reclutare il maggior numero possibile di nuovi donatori.

Dottore, mi fa capire meglio di cosa stiamo parlando?

Nel midollo osseo – localizzato nelle cavità delle ossa brevi e piatte, come il bacino o lo sterno – hanno sede le cellule staminali totipotenti. Esse possiedono un’elevata capacità replicativa e danno origine a tutte le cellule staminali emopoietiche, che portano alla produzione di globuli rossi, globuli bianchi e piastrine. Si tratta di elementi molto importanti che fanno parte del sangue: I globuli rossi portano ossigeno e rimuovono l’anidride carbonica; i globuli bianchi sorvegliano sulle infezioni e regolano la risposta immunitaria; le piastrine arrestano il sanguinamento.

Per trapianto si intende la sostituzione di un midollo osseo malato o non funzionante, con cellule staminali sane in grado di rigenerare tutte le cellule del sangue, ricostituendo le normali funzioni ematologiche e immunologiche [2,3,4].

Dottore, chiunque può donare il midollo osseo?

I primi passi da compiere sono un colloquio con il personale sanitario per conoscere lo stato di salute generale e successivamente un prelievo di saliva o di sangue per procedere alle analisi e creare un profilo genetico del donatore. Possono diventare donatori i giovani tra i 18 e i 35 anni, in buone condizioni di salute e che pesino almeno 50kg. Questo perché i donatori più giovani vengono maggiormente selezionati per la donazione. La disponibilità del donatore rimane poi valida fino al raggiungimento dei 55 anni.

Questo perché più si va avanti con gli anni più è probabile che si abbiano condizioni che portano all’esclusione dall’arruolamento nell’elenco dei possibili donatori di midollo osseo. Tra queste malattie cardiovascolari, respiratorie, gastrointestinali, autoimmuni, del sistema nervoso centrale, la maggior parte dei tumori (anche una volta guariti), problemi nella coagulazione e psichiatrici se in trattamento. Non è inoltre possibile diventare donatori durante la gravidanza, se si è alcolisti, se si hanno comportamenti sessuali a rischio e se si assumono sostanze stupefacenti [6].

Solo se non si riscontrano controindicazioni cliniche si entrerà a far parte del Registro IBMDR che è in collegamento con tutti i Registri internazionali.

Dottore, come funziona la donazione di midollo osseo?

Chi si vaccina contro Covid-19 non può donare il sangue?/La donazione di midollo osseo è pericolosa per la mia salute?La donazione può avvenire sia da sangue periferico sia da midollo osseo [6,7]. Nel caso di prelievo da sangue periferico – metodo impiegato in 8 donazioni su 10 – il donatore rimane attaccato a una macchina per circa due-tre ore, e i potenziali rischi correlati alla procedura sono approssimabili a quelli di una donazione di sangue. In questo caso nei cinque giorni precedenti la donazione è indispensabile assumere dei farmaci (noti come “fattori di crescita”) in grado di stimolare il midollo a produrre e rilasciare nel circolo sanguigno nuove cellule staminali. Questa tipologia di prelievo, indicata come aferesi, si avvale dell’utilizzo di separatori cellulari: il sangue prelevato da un braccio attraverso un circuito sterile entra in una centrifuga dove la componente cellulare utile al trapianto viene isolata e raccolta in una sacca, mentre il resto viene reinfuso nel braccio opposto.

In caso di donazioni da midollo osseo, invece, si effettuano con un ago dei piccoli buchi sulle ossa della cresta iliaca (le ossa del bacino), in anestesia generale o epidurale. Questa modalità di donazione ha una durata media di circa 45 minuti. Dopo il prelievo il donatore è tenuto sotto controllo per 24/48 ore prima di essere dimesso e si consiglia comunque un periodo di riposo precauzionale di 4-5 giorni. Il midollo osseo prelevato si ricostituisce spontaneamente in poco più di una settimana.

Sarà il medico che ha in cura il paziente in attesa di trapianto a proporre il tipo di donazione (da midollo osseo o sangue periferico) in base alle necessità del paziente, alla disponibilità e idoneità del donatore [6].

Dottore, la donazione di midollo osseo è dolorosa?

Assolutamente no. Dopo il prelievo da midollo osseo per qualche ora (o al massimo qualche giorno) si può avvertire un dolore nella sede del prelievo che di solito viene trattato con un comune antidolorifico. Lievi sintomi, come senso di stanchezza o mal di testa, potrebbero presentarsi invece durante l’assunzione dei farmaci per la donazione da sangue periferico – modalità adottata ormai nell’80% dei casi – ma i sintomi scompaiono quando si interrompe la terapia.

Tornando alla domanda iniziale: la donazione di midollo osseo è pericolosa per la mia salute?

Anche in questo caso la risposta è no. La donazione è una procedura sicura, non comporta danni o lesioni per il donatore, che viene costantemente monitorato e preso in carico dal Servizio Sanitario Nazionale in ogni fase del processo. I rischi connessi alla donazione sono rari, minimi e per lo più collegati o all’anestesia o all’insorgere di infezioni o ematomi nella sede di prelievo (solo nel caso del prelievo da midollo osseo, ormai più raro). Per approfondire i rischi collegati alla donazione, si può consultare questa pagina del sito del Registro IBMDR.

Ricordiamo che donare è sicuro anche in questo periodo di pandemia, poiché sono stati attivati percorsi garantiti all’interno degli ospedali sia per lo screening con cui si conclude l’iscrizione al Registro IBMDR sia in caso di donazione effettiva.

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Autore Rebecca De Fiore (Pensiero Scientifico Editore)

Rebecca De Fiore ha conseguito un master in Giornalismo presso la Scuola Holden di Torino. Dal 2017 lavora come Web Content Editor presso Il Pensiero Scientifico Editore/Think2it, dove collabora alla creazione di contenuti per riviste online e cartacee di informazione scientifica. Fa parte della redazione del progetto Forward sull’innovazione in sanità e collabora ad alcuni dei progetti istituzionali con il Dipartimento di epidemiologia del Servizio sanitario regionale del Lazio.
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