Con l’iridologia si può analizzare lo stato di salute di un individuo?

15 Febbraio 2019 di Rebecca De Fiore (Pensiero Scientifico Editore)

Posso conoscere una malattia guardando negli occhi di una persona?Secondo gli iridologi, guardando l’iride di una persona si potrebbe determinare l’esistenza di un problema non solo relativo all’iride stessa, ma anche ad altri organi del corpo, e perfino alle capacità mentali e psicologiche della persona. Secondo l’iridologia, infatti, l’iride sarebbe una sorta di carta topografica che riprodurrebbe tutta la mappa del corpo umano: a ciascuna area del corpo corrisponderebbe una parte di iride. Secondo questo punto di vista, lo stato di salute e di malattia di una persona può essere diagnosticato dal colore, dalla consistenza e dalla posizione delle varie macchie di pigmento negli occhi e alcuni affermano anche di riuscire a individuare la storia completa di malattie passate e trattamenti precedenti. Ad esempio, in un testo di iridologia si legge che un triangolo bianco nella sua area corrispondente indica un’appendicite, ma un granello nero indica che l’appendice è stata rimossa chirurgicamente [1,2]. I fautori dell’iridologia attribuiscono il suo sviluppo a Ignatz von Peczely, un medico ungherese che, durante la sua infanzia, aveva accidentalmente rotto la gamba di un gufo e notato una striscia nera nella parte inferiore dell’occhio dell’uccello [2].

L’iridologia non è supportata da nessuna prova scientifica e non riesce ad analizzare correttamente lo stato di salute di un individuo. Sebbene l’iridologia sia una tecnica diagnostica utilizzata da una gamma di terapisti naturali, inclusi naturopati, omeopati e naturalmente iridologi, non abbiamo prove a sostegno della sua efficacia [3].

Dottore, quindi non sono mai stati fatti degli studi?

L'iridologia funziona davvero?Sì, gli studi sono stati fatti, ma non hanno dato risultati soddisfacenti. Nel 1979 Bernard Jensen e altri due sostenitori fallirono un test scientifico in cui esaminarono le fotografie degli occhi di 143 persone nel tentativo di determinare quali avessero disfunzioni renali, ma nessuno dei tre fu in grado di individuare quali pazienti presentassero malattie renali e quali no. Un iridologo affermò che l’88% dei pazienti sani aveva una malattia renale, mentre un altro riteneva che il 74% dei pazienti abbastanza malati da aver bisogno di dialisi fosse sano [2].

Nel 2005 è stato condotto uno studio per verificare se l’iridologia potesse essere utile nella diagnosi di forme comuni di cancro. Un praticante esperto ha esaminato gli occhi di 68 persone con cancro al seno, ovaio, utero, prostata o colon retto e di 42 persone sane. Al praticante, che non era a conoscenza dei dettagli medici, è stato chiesto di suggerire fino a cinque diagnosi per ogni persona e ha diagnosticato correttamente il cancro solo in 3 dei 68 casi [2]. Nel corso degli anni numerosi altri iridologi hanno fallito test simili. Questi risultati negativi, ovviamente, non sono sorprendenti, perché non esiste un meccanismo noto mediante il quale gli organi del corpo possano trasmettere il loro stato di salute a specifiche posizioni nell’iride.

Recentemente sul JAMA è stata pubblicata una ricerca sull’iridologia, condotta su 143 pazienti che avevano fotografato entrambi gli occhi, di cui 95 privi di malattia renale e 48 con una malattia renale abbastanza grave. Tre oftalmologi e tre iridologi hanno visto le diapositive in una sequenza randomizzata senza conoscere il numero di pazienti nelle due categorie o qualsiasi informazione sulla storia del paziente. Il risultato è stato chiaro: gli iridologi non avevano capacità cliniche o statisticamente significative per rilevare la presenza di malattie renali [4].

Se non altro non può fare male, vero dottore?

Nel 2000, il Dottor Edzard Ernst pubblicò una revisione completa dei rapporti pubblicati fino a quel momento chiedendosi se l’iridologia potesse essere dannosa. Oltre a un grande spreco di denaro e di tempo, arrivò alla conclusione che la possibilità di diagnosi erronee potesse portare a danni molto gravi. Se infatti una persona accusa dei disturbi, si reca da un iridologo che sbaglia la diagnosi e successivamente si dovesse riscontrare che questa persona ha una malattia grave, si sarebbe perso tempo prezioso per il trattamento [2]. L’iridologia, dunque, non è semplicemente inutile: le diagnosi errate possono spaventare inutilmente le persone, far sprecare denaro in cerca di cure mediche per malattie inesistenti o allontanarle dalle cure mediche necessarie trascurando un problema reale.

Autore Rebecca De Fiore (Pensiero Scientifico Editore)

Rebecca De Fiore ha conseguito un master in Giornalismo presso la Scuola Holden di Torino. Dal 2017 lavora come Web Content Editor presso Il Pensiero Scientifico Editore/Think2it, dove collabora alla creazione di contenuti per riviste online e cartacee di informazione scientifica. Fa parte della redazione del progetto Forward sull’innovazione in sanità e collabora ad alcuni dei progetti istituzionali con il Dipartimento di epidemiologia del Servizio sanitario regionale del Lazio.
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