Innanzitutto, cosa significa “biodinamico”?
La denominazione “biodinamico” legata all’agricoltura è un marchio commerciale registrato da un’azienda [1] che vende un metodo di coltivazione agricola di grande attualità, soprattutto perché recentemente è stata motivo di discussioni e polemiche. L’agricoltura biodinamica basa molte delle proprie teorie su quelle del filosofo ed esoterista tedesco Rudolph Steiner, il quale ipotizzava influenze astrali e connessioni tra la terra e il cosmo molto vicine a quelle dell’astrologia ma mai dimostrate.
Alcuni dei metodi usati dai coltivatori biodinamici sono totalmente diversi da quelli usati nell’agricoltura tradizionale e avrebbero lo scopo di realizzare un’agricoltura sostenibile, a basso impatto ambientale, e che dia una buona resa in qualità e quantità. Per tornare alla domanda sulla presunta migliore qualità dei prodotti biodinamici, la risposta è: “No, non è possibile affermarlo”. Qualsiasi effetto attribuito ai prodotti biodinamici è frutto di una credenza, non di prove che derivano dalla ricerca [2], e la comunità scientifica ha un atteggiamento prevalentemente scettico su queste metodologie [3].
Dottore, quali obiezioni vengono fatte all’agricoltura biodinamica?
La principale obiezione fatta a chi usa questo tipo di coltivazione è la completa assenza di razionale scientifico dei metodi utilizzati. “Il movimento è controverso perché al suo interno è una filosofia, non una scienza”, ha spiegato al quotidiano britannico Guardian Linda Chalker-Scott, professoressa associata ed esperta di orti urbani presso il Center for Precision and Automated Agricultural Systems della Washington State University. “È un intreccio di alcune buone pratiche organiche basate sulla scienza con l’alchimia, l’astrologia e l’omeopatia. Finché i preparati biodinamici continueranno a essere al centro del movimento, continuerà a essere messo in discussione dalla comunità scientifica” [2].
Dottore, può farmi qualche esempio di metodo dell’agricoltura biodinamica?
Per aumentare la fertilità del terreno, per esempio, si usa il cosiddetto “cornoletame”, il corno di una vacca che abbia partorito almeno una volta, riempito del suo letame e sotterrato. Oppure polveri di pelle di topo bruciata o vescica di cervo preparata omeopaticamente. Queste pratiche, che non hanno evidentemente alcuna base scientifica, contribuirebbero a rendere più fertili i terreni e contemporaneamente a evitare l’uso di fertilizzanti chimici, prodotti di sintesi o interventi che danneggerebbero l’equilibrio del territorio.
I principi della biodinamica puntano proprio a questo: a creare un’agricoltura sostenibile e rispettosa dell’ambiente. Questo però non si realizza, secondo chi segue i metodi della biodinamica, studiando metodi a minor impatto per l’ambiente e la salute, bensì utilizzando veri e propri riti magici, uso di pratiche di non dimostrata efficacia e spesso molto vicine all’astrologia, all’omeopatia e alla magia.
L’agricoltura biodinamica ha dei vantaggi rispetto a quella tradizionale?
Per quanto riguarda i risultati sui prodotti coltivati non esistono particolari differenze tra quelli coltivati in maniera tradizionale e quelli con metodo biodinamico, soprattutto perché il gradimento di un prodotto rispetto all’altro è un dato soggettivo, limitato e difficilmente misurabile. Per questo motivo, se si analizzano i principi teorici della biodinamica che puntano a limitare l’impatto sui terreni e sull’ambiente è plausibile che la biodinamica possa avere effetti utili [4], al contrario se si analizzano i principi pratici di coltivazione è evidente che è tutto basato su idee fallaci, vere e proprie superstizioni.
Si è puntato allora a misurare la qualità dei prodotti biodinamici misurando la presenza di nutrienti e sostanze rilevabili nei prodotti agricoli coltivati con i diversi metodi e anche qui, con qualche leggera eccezione, i risultati sono simili [5,6]: stesso risultato analizzando l’impatto sui terreni coltivati con i diversi metodi, poche differenze. Per questo motivo sembra che la principale differenza tra i metodi di coltivazione (ai quali va aggiunto quello “biologico”, spesso confuso con il biodinamico) sia semplicemente etica, legata agli ideali ambientalistici e alle scelte personali. Una sorta di filosofia di vita che nulla ha a che vedere con metodi scientifici o razionali di coltivazione.
Per questo motivo è equilibrato affermare che l’agricoltura biodinamica non fornisce particolari vantaggi al consumatore in termini di qualità o gusto dei prodotti ottenuti e poggia su teorie senza base scientifica e considerate esoteriche. I principi etici della biodinamica sono invece accettabili e condivisibili. Nell’ottica del rispetto del consumatore, anche questa volta, si rende opportuna una corretta informazione, chiara nei contenuti e facilmente comprensibile.
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