Gli influencer condizionano le nostre scelte di salute?

24 Febbraio 2025 di Rebecca De Fiore (Pensiero Scientifico Editore)

Con la pubblicazione su X di una foto di Elon Musk vestito da Babbo Natale (snello, rispetto al solito Babbo Natale!), si è tornati a parlare del ruolo che hanno oggi gli influencer nel condizionare le nostre scelte anche in fatto di farmaci e salute. Sotto la foto, infatti, si legge “Ozempic Santa”, con un chiaro riferimento ai farmaci antidiabetici di cui da tempo si parla, anche per la possibilità che possano far ottenere significative perdite di peso. Il miliardario Elon Musk non è il solo ad aver parlato dei benefici del farmaco per perdere peso, al punto che a marzo dello scorso anno l’hashtag #ozempic ha scalato le classifiche su TikTok.

Dottore, queste dichiarazioni hanno avuto conseguenze?

Il grande successo di questi medicinali negli Stati Uniti, dovuto proprio alle dichiarazioni di alcuni influencer, ha spinto diverse persone a utilizzarli senza che l’assunzione del medicinale fosse stata prescritta dal medico. Di conseguenza c’è stata una grave carenza della loro disponibilità sul mercato per i pazienti che ne avevano realmente bisogno.

Anche in Italia, e nello specifico nella Regione Lazio, è stato condotto uno studio proprio per valutare se le affermazioni di Elon Musk avessero avuto conseguenze. È interessante notare che in generale l’utilizzo di tutti i farmaci GLP-1 non è aumentato, ma si è osservato un incremento della semaglutide tra i pazienti che già assumevano antidiabetici a discapito di altri farmaci simili [1]. Dunque, i pazienti che assumevano un farmaco GLP-1 hanno iniziato ad assumere la semaglutide. Per confermare quanto le dichiarazioni di Elon Musk abbiano influito sul consumo di questo medicinale sono necessari ulteriori studi. È importante, però, ribadire che è essenziale che le decisioni terapeutiche siano basate su solide evidenze scientifiche e che i pazienti siano consigliati e seguiti in modo adeguato dal proprio medico.

I farmaci antidiabetici per perdere peso

I nuovi farmaci di cui si parla per perdere peso sono stati sviluppati per aumentare la concentrazione di insulina nel sangue delle persone con diabete di tipo 2. Nel corso degli studi condotti per verificare l’efficacia sulla glicemia di questi nuovi medicinali, i ricercatori hanno registrato in una significativa quota di partecipanti anche una perdita di peso. Da qui l’idea di sfruttare questi farmaci anche nelle persone obese ma con normali livelli di zucchero nel sangue.

A causa del loro meccanismo d’azione sugli ormoni che regolano il metabolismo degli zuccheri, questi farmaci sono chiamati “analoghi del peptide simile al glucagone -1”, in sigla GLP-1. Il più famoso è la semaglutide, il cui nome commerciale è appunto Ozempic.

Per approfondire, leggi la nostra scheda “Ci sono nuovi farmaci per dimagrire?”.

Davvero ci affidiamo sempre di più agli influencer anche per la nostra salute?

Sì, è così. Anche perché, proprio per la loro visibilità e notorietà, la comunicazione della salute si affida sempre più spesso a influencer. Rappresentando modelli di riferimento di intere generazioni, seguire le indicazioni di un personaggio famoso sul web è una strada abbastanza semplice da seguire in un mondo sempre più complicato.

Questo non si verifica soltanto nell’ambito della salute ma parte da quello dell’informazione generalista. Basti pensare che è dal 2018 che i report del Reuters Institute, compreso l’ultimo del 2023, mostrano come in tutto il mondo ci si informi sempre meno tramite i siti web delle testate giornalistiche o la televisione e sempre di più usando i social media, soprattutto tra i 18 e i 24 anni [2]. Tendenza confermata dall’indagine appena pubblicata di Eurobarometro, secondo cui il 42% dei giovani under 30 intervistati ha dichiarato di informarsi su questioni politiche e sociali sui social network [3].

Data questa tendenza, diverse ricerche stanno quindi studiando l’efficacia degli influencer nella diffusione di informazioni sulla salute e nell’influenzare il comportamento sanitario. Ancora, però, i dati a riguardo sono pochi [4,5].

L’influenza di persone famose in ambito sanitario non riguarda solo i farmaci. Pensiamo, ad esempio, al caso mediatico di questi giorni, con alcuni cantanti che si sono sottoposti a full body scan, una scansione completa del corpo che permette di vedere eventuali patologie in una fase molto precoce. Diverse persone si sono quindi chieste se sia la cosa giusta da fare. Attenzione, però, perché questo tipo di esami, se non effettuati in popolazioni selezionate particolarmente a rischio, rischiano di essere dannosi e non sostenibili per il Servizio sanitario nazionale

Una tematica molto studiata è l’impatto che hanno i social media e gli influencer sui disturbi del comportamento alimentare [4].

Dottore, sta dicendo che i social media sono responsabili dell’aumento di disturbi del comportamento alimentare?

Potrebbe essere, ma ancora non è stata mostrata una relazione valida e attendibile di causa-effetto tra esposizione a messaggi sui social e disturbi alimentari [6]. Quello che è certo è che sempre di più sui social media si parla non solo di cibo e alimentazione, ma anche di diete, e l’attenzione all’immagine corporea può avere conseguenze non trascurabili su chi sta affrontando una problematica legata ai disturbi del comportamento alimentare. Il grande successo commerciale di Ozempic si inserisce proprio in una “narrazione” in cui l’aspetto fisico e la fitness hanno un ruolo preponderante.

A proposito di diete e dimagrimento, un altro tema caldo sono le varie forme di digiuno intermittente (noi ne avevamo parlato nella scheda “Il digiuno intermittente fa dimagrire?”), che prevedono l’assunzione di cibo solo in una determinata fascia e l’astensione nel resto della giornata.
Al contrario, è emerso come, soprattutto negli Stai Uniti, diversi nutrizionisti siano stati contattati e pagati dall’industria dei prodotti dolciari per fare attività social a supporto del movimento di body positivity che promuove l’obesità sui social [7].

Si parla tanto anche di integratori…

È vero. Gli integratori alimentari per il miglioramento delle performance sportive, per la salute della pelle e dei capelli o, di nuovo, per la perdita di peso sono uno dei temi che ben si prestano alla diffusione di informazioni sui social, con l’obiettivo di dare suggerimenti per il raggiungimento di stili di vita “ideali”. Parlando di questi prodotti, a cosa servono e come utilizzarli, anche senza avere le competenze, si possono facilmente influenzare le persone. Se ne sono accorte anche molte aziende che hanno deciso di affidarsi esclusivamente agli influencer abbandonando i tradizionali canali di vendita [8]. Allo stesso modo, ad esempio, sono in aumento i contenuti di influencer legati a prodotti dermatologici.

Dottore, quindi di chi ci si può fidare?

Non è così semplice e non bisogna dimenticare che quando si parla di social media e di influencer, la disinformazione può essere dietro l’angolo. Spesso, infatti, gli influencer, anche per i compensi offerti dalle aziende produttrici, danno informazioni fuorvianti o comunque molto superficiali e soprattutto senza averne le competenze. Le conseguenze possono essere serie, soprattutto quando si tratta di argomenti legati alla salute.
Per questo motivo è importante non affidarsi agli influencer nel fare scelte legate alla propria salute e al proprio benessere, ma confrontarsi sempre con il proprio medico.

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Autore Rebecca De Fiore (Pensiero Scientifico Editore)

Rebecca De Fiore ha conseguito un master in Giornalismo presso la Scuola Holden di Torino. Dal 2017 lavora come Web Content Editor presso Il Pensiero Scientifico Editore/Think2it, dove collabora alla creazione di contenuti per riviste online e cartacee di informazione scientifica. Fa parte della redazione del progetto Forward sull’innovazione in sanità e collabora ad alcuni dei progetti istituzionali con il Dipartimento di epidemiologia del Servizio sanitario regionale del Lazio.
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