Secondo la tradizione popolare gli ultimi giorni di gennaio, noti come “giorni della merla”, sono i più freddi dell’anno. Sentire il bisogno di coprirsi di più, avere i brividi appena si è fuori casa, sono condizioni alle quali sappiamo far fronte.
Per alcune persone, però, la sensazione di gelo può diventare costante e impossibile da tollerare. Essere freddolosi potrebbe dipendere da diverse condizioni, e talvolta da malattie, da approfondire insieme al proprio medico.
Dottore, perché si sente freddo?
Occorre distinguere le situazioni normali dall’ipersensibilità come segnale di altre patologie. Quando il clima è rigido, come nei cosiddetti giorni della merla, si combatte il freddo con un abbigliamento più pesante e ambienti riscaldati. Così aiutiamo il nostro corpo a non disperdere calore.
La temperatura corporea oscilla normalmente tra i 35,2 e i 36,9 °C; è un po’ più bassa negli anziani e più variabile nei bambini. Quando fa caldo i capillari si dilatano, il flusso di sangue aumenta e si sprigiona calore dalla cute. In caso di freddo, invece, si verifica la vasocostrizione, cioè il restringimento dei vasi, che tendono così a far fluire il sangue verso gli organi vitali. Una conseguenza di questo processo è la sensazione di freddo, ed è normale. Chi non tollera le temperature esterne più rigide, accusando sintomi anche dolorosi, è invece ipersensibile [1].
Quali sono le cause dell’ipersensibilità al freddo?
Alcune cause sono legate proprio al clima invernale, altre dipendono da specifiche patologie. Si può infatti percepire più freddo, rispetto ad altri, perché in convalescenza dopo una malattia infettiva. Oppure capita dopo aver sofferto di dissenteria e vomito: in questo caso, la causa è la disidratazione.
L’ipersensibilità al freddo potrebbe però essere il sintomo di disturbi da non trascurare. Per questo, se si ritiene di soffrire il freddo più del normale, occorrerà verificare di non essere affetti da [1,2,3]:
- Anemia, perché la riduzione di globuli rossi porta meno ossigeno nel sangue e causa carenza di vitamina B12 e ferro; malnutrizione e anoressia, perché il grasso corporeo aiuta a produrre calore;
- ipertensione arteriosa;
- diabete e altri fattori di rischio cardiovascolare (come il fumo);
- ipotiroidismo, perché le malfunzioni della tiroide portano a metabolismo lento e, di conseguenza, cala la produzione di calore;
- lesioni nervose, causate da traumi;
- patologie neurologiche, come la malattia di Parkinson;
- cattiva circolazione e, in alcuni casi, la sindrome di Raynaud.
A ciò si aggiunge, in misura minore, l’utilizzo di farmaci betabloccanti, che possono dare una sensazione di freddo dopo l’assunzione, e l’abuso di alcol, che provoca vasodilatazione e perdita di calore. A questo proposito, giova ricordare che, a differenza di ciò che si pensa, bere alcolici non aiuta a difendersi dal freddo.
Dottore, cos’è la sindrome di Raynaud?
Chi soffre di problemi circolatori tende più di altri a sentire freddo alle mani e alle dita. Se questa condizione diventa frequente e con segnali più marcati, potrebbe trattarsi della sindrome di Raynaud. In questo caso a provocare il freddo è il restringimento dei vasi sanguigni di mani e piedi, a un livello tale da far cambiare colore a queste parti del corpo (ma anche al naso e all’orecchie). Le terminazioni, infatti, per il mancato o ridotto flusso di sangue, diventano pallide, quasi bianche, e si può sentire dolore, gonfiore o formicolio. In presenza di questa condizione è raccomandabile rivolgersi al medico [4].
Chi è più esposto all’ipersensibilità al freddo?
Secondo i pochi studi sul tema, sembra che le donne siano più soggette. Anche gli anziani, i malati cronici e i pazienti con ridotta disabilità rispondono peggio al freddo per una diminuita risposta del sistema di termoregolazione. Sarebbero invece meno a rischio coloro che sono in sovrappeso. Poiché, come abbiamo visto, spesso la causa non dipende da patologie già esistenti, può succedere che la sensibilità sia legata anche a fattori psicologici, come l’ansia [3,5].
Dottore, esiste una cura?
Non esistono trattamenti specifici per l’ipersensibilità al freddo. Una volta escluse le patologie di cui abbiamo parlato, è consigliabile agire per migliorare la termoregolazione corporea. Si tratta di accorgimenti che aiutano anche a prevenire i disagi legati al freddo [1,5,6]. Qualche esempio:
- vestirsi a strati: è più facile così adattarsi alla temperatura esterna che cambia durante la giornata o secondo gli ambienti;
- fare attività fisica: sport e camminate, ma anche brevi esercizi, aiutano a produrre calore e migliorano la circolazione;
- proteggere viso e mani con creme “barriera” che evitano lesioni da freddo;
- prediligere alimenti e bevande calde che forniscono energia.