La stagione in corso è quella delle influenze, dei raffreddori, della febbre, dei giorni di scuola persi e i genitori sono comprensibilmente interessati alla prevenzione delle infezioni respiratorie nei bambini. In commercio si trova una vasta scelta di prodotti da banco che vantano la capacità di rafforzare le difese immunitarie dei più piccoli per proteggerli dalle infezioni respiratorie di stagione. Sono i cosiddetti immunostimolanti: molecole sintetiche o proteine di origine batterica, i lisati batterici.
Dottore, può dirmi di più sugli immunostimolanti e sulla loro capacità di prevenire le infezioni delle vie respiratorie nei bambini?
Sono in circolazione dagli anni ’70 del secolo scorso e nel tempo diversi studi hanno indagato sulla loro efficacia e sicurezza con risultati contrastanti [1]. L’incertezza del giudizio degli esperti è dovuta al fatto che si tratta di una categoria estremamente eterogenea: sono prodotti con metodi diversi, di origine diversa, somministrati a volte per prevenire e a volte per curare, a bambini sani oppure a piccoli più vulnerabili.
Le revisioni più recenti della letteratura hanno permesso di individuare alcuni di questi prodotti che probabilmente hanno una reale efficacia nel ridurre la frequenza delle infezioni respiratorie. Sulla base di queste evidenze, nel 2020 le società scientifiche italiane che operano nel settore della pediatria hanno pubblicato un documento per fare chiarezza sulla questione [2]. Il testo afferma che non ci sono evidenze scientifiche sull’efficacia degli immunostimolanti per la prevenzione delle infezioni respiratorie dei bambini, fatta eccezione per due preparati: il pidotimod, una molecola sintetica, e l’OM-85, un lisato batterico, per cui esiste una lieve evidenza di efficacia.
Poiché si tratta di prodotti non rimborsati dal Servizio Sanitario Nazionale, quindi il loro costo è interamente a carico di chi li acquista, il documento delle società scientifiche raccomanda di valutare con attenzione il rapporto tra costo e benefici. Inoltre, la loro somministrazione è riservata ai bambini che soffrono di infezioni respiratorie ricorrenti e l’utilizzo dell’OM-85 deve essere limitato alla prevenzione e non al trattamento di un’infezione in corso. In ogni caso, per entrambi, è richiesta la ricetta del medico.
Che cosa si intende con “infezioni respiratorie ricorrenti”?
È assolutamente normale per un bambino che frequenta luoghi chiusi e affollati come l’asilo, la scuola o la ludoteca, ammalarsi più spesso di un adulto. Il suo sistema immunitario è ancora inesperto e impara a difendersi da virus e batteri proprio in questo modo: affrontandoli.
Ci sono però dei piccoli che si ammalano più frequentemente degli altri. Si dice che un bambino soffre di infezioni ricorrenti se nel corso dell’anno contrae più di 6 infezioni delle alte vie aeree, quelle che coinvolgono naso e gola, o più di 2 infezioni delle basse vie aeree, quelle che coinvolgono i polmoni [2]. Il problema riguarda il 25% dei bimbi sotto l’anno di età e il 6% entro i 6 anni.
Spetta al pediatra valutare lo stato di salute di questi bambini e indagare su eventuali patologie sottostanti. Nella maggior parte dei casi, sono generalmente sani. Il loro sistema immunitario ha solo bisogno di un po’ più di esercizio per rafforzarsi e la loro maggiore vulnerabilità alle infezioni si attenua col passare degli anni.
Alcuni fattori che contribuiscono alla suscettibilità alle infezioni respiratorie sono ambientali e la prima raccomandazione dei pediatri è lavorare su questi per ridurre la frequenza degli episodi di malattia. Predispongono alle infezioni:
- l’esposizione al fumo di seconda mano
- la presenza di muffe e altri inquinanti ambientali in casa
- l’abitudine a frequentare luoghi chiusi e affollati
Per questi bambini sono particolarmente raccomandate la vaccinazione anti-pneumococco e la vaccinazione stagionale anti-influenzale, che li proteggono almeno dalle infezioni più gravi. Non esistono vaccini contro i numerosi virus para-influenzali che circolano soprattutto nella stagione autunnale e invernale.
Che cos’è e come funziona il pidotimod?
Pidotimod non è il nome commerciale di un farmaco, ma un principio attivo alla base di diversi prodotti immunostimolanti in commercio. È un composto sintetico di aminoacidi che si assume per bocca e viene assorbito dal tratto gastrointestinale [3]. Agisce stimolando l’attività delle cellule del sistema immunitario, la loro capacità di riconoscere e reagire ai patogeni e la produzione di citochine, molecole infiammatorie.
Al contrario dei vaccini che “insegnano” al sistema immunitario a riconoscere uno specifico agente patogeno, l’attività del pidotimod mette le difese immunitarie in uno stato di allerta generale contro qualunque patogeno con cui l’organismo potrebbe entrare in contatto. La somministrazione dei prodotti che lo contengono è consentita a partire dai 3 anni di età. Può essere assunto non solo a scopo preventivo ma anche nel corso di un’infezione.
Che cosa sono e come funzionano i lisati batterici?
Sono proteine estratte da batteri con mezzi meccanici o chimici [4]. Ogni prodotto contiene una miscela di proteine provenienti da diversi batteri, scelti tra quelli più comunemente responsabili di infezioni delle vie respiratorie. L’OM-85, l’unico a cui le società scientifiche riconoscono evidenza di efficacia, è ottenuto da Haemophilus influenzae, Streptococcus pneumoniae, Klebsiella pneumoniae, Klebsiella ozaenae, Staphylococcus aureus, Streprococcus pyogenes, Streprococcus viridans e Moraxella catarrhalis.
I lisati batterici si assumono per via orale e inducono una reazione immunitaria specifica nei confronti dei batteri d’origine delle proteine che contengono, anche se di efficacia non paragonabile a quella dei vaccini, e al tempo stesso stimolano la produzione di molecole infiammatorie e l’attivazione delle difese immunitarie non specifiche.
Nel 2019 l’Agenzia Europea del Farmaco ha pubblicato una nota con cui limita l’utilizzo dei lisati batterici esclusivamente in funzione preventiva delle infezioni e non a scopo terapeutico nel corso dell’infezione stessa [5]. La fascia d’età in cui è consentita la somministrazione varia da prodotto a prodotto.
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