Lo yoga fa bene anche ai bambini?

12 Aprile 2024 di Sara Mohammad (Pensiero Scientifico Editore)

Riduce lo stress e aumenta il relax; migliora l’autostima, il senso dell’equilibrio e la consapevolezza di sé; può contribuire alla regolazione del peso, della pressione e del dolore cronico; offre sollievo dall’ansia e dalla depressione. Stiamo parlando dello yoga, una disciplina antichissima originaria dell’India, che negli ultimi decenni si è diffusa anche nel mondo occidentale, dove viene praticata da molti adulti per i numerosi benefici che porta alla salute di corpo e mente. E tanti genitori pensano che lo yoga possa far bene anche ai figli.

meditazione mindfulness

Dottore, perché far fare yoga ai bambini?

Come dicevamo, lo yoga ha riscosso un successo tale da spingere i ricercatori a studiarne gli effetti sulla salute fisica e mentale anche di bambini e adolescenti. Diverse ricerche sembrano dimostrare che praticare yoga durante l’infanzia e l’adolescenza promuove il benessere psicologico e mentale, aiuta a gestire le emozioni e migliora le capacità cognitive, oltre ad avere ripercussioni positive su numerosi processi fisiologici, come respirazione, tono muscolare, senso dell’equilibrio e flessibilità motoria [1,2,3,4,5,6].

Quali sono le pratiche yoga più utili?

La pratica dello yoga cambia a seconda dell’età del bambino: si va dai giochi alle posizioni fisiche per i bambini più piccoli, per poi introdurre gradualmente, man mano che l’età aumenta, tecniche di respirazione e meditazione.

Dottore, perché lo yoga fa bene?

Durante la pratica dello yoga, assumere posizioni fisiche diverse sembrerebbe stimolare i muscoli stabilizzatori del tronco, che permettono di mantenere un equilibrio statico durante la posizione. È stato dimostrato che circa l’80% dei bambini con uno sviluppo motorio alterato riporta problemi relativi al mantenimento dell’equilibrio, che possono ostacolare l’apprendimento di altre abilità motorie, come correre, andare in bicicletta e sciare [7].

Questo è solo un esempio di come la disciplina dello yoga può contribuire a un corretto sviluppo fisico. Altri vantaggi derivanti dallo yoga, come il miglioramento della funzionalità respiratoria e cardiocircolatoria, sono riconducibili in generale all’attività del sistema nervoso e, in particolare, del sistema nervoso parasimpatico, che favorisce uno stato di calma e rilassamento.

Qual è l’età giusta per iniziare?

Come si legge nelle linee guida sullo yoga per bambini, un documento redatto dall’Indian Academy of Pediatrics per i genitori interessati alla pratica dello yoga in età infantile, la comunità medico-scientifica non indica un limite d’età minimo per praticare lo yoga [8].

Si può iniziare fin da piccoli, e diversi studi riportano i benefici dello yoga anche in bambini di età prescolare, in particolare per quanto riguarda la riduzione di sintomi collegati all’ansia, il miglioramento del benessere psicologico e il potenziamento di alcune capacità motorie, come la motricità fine, la coordinazione e il senso dell’equilibrio [1,9,10,11].

Bisogna anche tenere conto del fatto che, in generale, l’attenzione di un bambino di cinque o dieci anni non è paragonabile a quella di un adolescente o di un adulto. In questa fascia d’età, quindi, lo yoga viene praticato anche con l’aiuto di giochi, animazioni e canzoni e si concentra più sulla componente fisica piuttosto che sulla pratica meditativa, proponendo posizioni che hanno l’obiettivo di aumentare la soglia dell’attenzione, mantenere la concentrazione e migliorare la relazione con i pari.

Agli adolescenti possono invece essere proposte posizioni più complesse dal punto di vista fisico e pratiche meditative che puntano a lavorare sul controllo delle proprie emozioni, una capacità che a quell’età si deve ancora perfezionare.

La pratica dello yoga è sicura?

Una revisione pubblicata nel 2008 sulla rivista scientifica Academic Pediatrics, dopo aver analizzato 34 studi relativi alle applicazioni terapeutiche dello yoga in età pediatrica, ha concluso che, in generale, non ci sono prove che lo yoga in età infantile sia associato a effetti avversi [12].

Tuttavia, dal momento che la maggior parte degli studi non riportava espressamente dati relativi alla sicurezza delle pratiche di yoga e considerata la scarsa numerosità dei gruppi oggetto dei vari studi, gli autori della revisione hanno sottolineato la necessità di condurre ricerche ulteriori che, su un arco di tempo più o meno lungo, abbiano l’obiettivo specifico di indagare la presenza o assenza di eventuali effetti avversi.

In ogni caso, anche se lo yoga è spesso considerato una pratica sicura e adatta anche ai bambini che, per svariati motivi, non possono svolgere un’attività fisica intensa, l’Indian Academy of Pediatrics raccomanda che le sessioni di yoga siano condotte sotto la supervisione di un esperto e, per i bambini di età compresa fra 5 e 10 anni, suggerisce anche la presenza del genitore o di un altro adulto di riferimento [8].

Sarebbe inoltre preferibile, come viene già consigliato per altri tipi di attività fisiche, svolgere la pratica a stomaco vuoto e su un apposito tappetino, in modo da attutire gli effetti di cadute accidentali.

Mio figlio ha l’ADHD: può praticare yoga?

In questa scheda abbiamo parlato di yoga per bambini senza particolari problematiche di salute. Anche se un ampio filone della letteratura scientifica sullo yoga ha dimostrato i numerosi benefici di questa pratica nei bambini con autismo, ADHD, sindrome di Down e altre patologie dello sviluppo, sarebbe pretenzioso pensare di dare una risposta a questa domanda che tenga conto della particolarità di ogni singolo bambino.

Ci limitiamo, quindi, a notare come lo yoga abbia numerose applicazioni cliniche anche in età pediatrica e citiamo nuovamente il documento dell’Indian Academy of Pediatrics che avverte di alcune controindicazioni [8,12,13]. Nello specifico, in caso di epilessia non si dovrebbero svolgere tecniche di respirazione veloce, così come sarebbero da evitare le posizioni che prevedono flessioni in avanti o all’indietro se il bambino soffre di problemi alla schiena. Infine, una raccomandazione valida per tutti, in presenza di raffreddore, febbre, mal di testa e vomito sarebbe meglio astenersi dalla pratica.

Aggiungiamo che, per ogni eventuale dubbio, è opportuno rivolgersi al pediatra o al medico specialista prima di iscrivere il bambino a un corso di yoga.

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Autore Sara Mohammad (Pensiero Scientifico Editore)

Sara Mohammad ha conseguito un master in Comunicazione della Scienza presso la Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati (SISSA) di Trieste. Si occupa principalmente di ricerca, neuroscienze e salute mentale. Scrive su MIND, LeScienze, Rivista Micron, Il Tascabile, e collabora con Mondadori Education e Il Pensiero Scientifico Editore. Oltre a lavorare nell'ambito della comunicazione scientifica, insegna scienze alle scuole superiori.
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