Il varicocele, un ingrossamento delle vene di uno o entrambi i testicoli, è una condizione che può causare dolore, gonfiori e può portare all’infertilità. Pur essendo un problema comune – colpisce tra il 10 e il 20% della popolazione maschile [1] – non se ne conoscono con certezza le cause e i fattori di rischio e spesso c’è disorientamento sulle opzioni di trattamento. Si può approfondire leggendo la scheda, ma rispondiamo subito che il trattamento chirurgico non è sempre necessario e che si deciderà il trattamento più adeguato, nel caso ce ne fosse bisogno, con il proprio medico.
Novembre è il mese che molte istituzioni sanitarie dedicano alla salute maschile e alla sensibilizzazione verso la prevenzione. Riconoscere precocemente i sintomi del varicocele, anche nelle donne, è la migliore strategia. Il primo passo è una visita medica annuale, a partire dall’età dello sviluppo.
Dottore, cosa comporta la diagnosi di varicocele?
La diagnosi di varicocele solitamente si esegue con la semplice visita dal medico di medicina generale o durante un controllo presso l’andrologo oppure l’urologo. È sufficiente palpare la parte per accertare la presenza del varicocele, mentre per stabilirne la causa, la gravità ed eventuali complicazioni il medico può eseguire un’ecografia testicolare.
I rischi connessi alla presenza di questa anomalia sono soprattutto due: atrofia, cioè restringimento del testicolo, e infertilità. Nel primo caso, si manifesta un cambiamento nell’aspetto e nella consistenza della parte interessata, probabilmente a causa del ristagno di sangue, poiché aumenta la pressione sanguigna nelle vene. La conseguenza più seria è l’infertilità, causata da un aumento della temperatura locale che interferisce con la produzione degli spermatozoi e con la loro efficienza [2]. In alcuni casi non diagnosticati e non trattati l’infertilità può non essere reversibile e portare alla sterilità. Proprio per questo è importante intervenire il prima possibile.
Se non faccio i controlli posso accorgermi in autonomia che qualcosa non va?
Intanto occorre ricordare che anche per gli uomini, così come per le donne, è importante sottoporsi a una visita di controllo, almeno annuale, per monitorare la salute riproduttiva. Il consulto con un medico è essenziale per valutare condizioni e fattori di rischio che potrebbero compromettere la fertilità e per valutare sintomi come dolori, gonfiori, masse nei testicoli. Potrebbero essere il campanello d’allarme per patologie più complesse.
È bene sottoporsi ai controlli fin dalla pubertà. Mentre infatti la visita pediatrica prevede un’analisi completa dello stato di salute nei bambini, successivamente si tende a trascurare la salute riproduttiva, finché non si manifestano disturbi o anomalie. È invece proprio l’età dello sviluppo la fase in cui i varicoceli tendono a formarsi.
I campanelli d’allarme, nel caso del varicocele, sono:
• dolore quando si è in piedi o durante uno sforzo fisico, che si attenua da sdraiati;
• differenza nelle dimensioni dei due testicoli;
• una massa palpabile nel testicolo, se il varicocele ha dimensioni importanti.
L’autopalpazione è una pratica raccomandabile, ma richiede attenzione; lo strumento principale per la prevenzione è il controllo medico periodico [2,3].
Come viene trattato questo disturbo?
Nei casi, e sono la maggior parte, in cui il varicocele non dà sintomi, non si procede ad alcun trattamento [2]. L’opzione chirurgica è necessaria solo se il varicocele impedisce il normale sviluppo dei testicoli, in presenza di dolore persistente oppure se è stata riscontrata infertilità. Il medico indirizzerà verso la tecnica chirurgica più adeguata: ne esistono diverse. Si tratta, comunque, di interventi lievi, consistenti nella chiusura dei vasi dilatati in chirurgia aperta o in laparoscopia.
Esiste inoltre un trattamento radiologico, meno diffuso, che permette di chiudere selettivamente i vasi sanguigni responsabili dell’eccessiva raccolta di sangue all’interno del testicolo. Spesso si può operare anche in day hospital, e la ripresa delle proprie attività è possibile in pochi giorni [4].
Dottore, in caso di infertilità l’intervento chirurgico è risolutivo?
Dopo l’intervento occorrerà attendere qualche mese affinché la produzione di spermatozoi migliori [2, 3]. In realtà, non è ancora del tutto chiaro come un trattamento chirurgico o radiologico migliori la fertilità. Secondo diversi studi, la chirurgia è efficace, rispetto a nessun trattamento, ma non ci sono abbastanza prove per verificare se i tassi di gravidanza effettivamente aumentino [5]. In ogni caso, secondo le più recenti prove, la varicocelectomia nel 80-90% è efficace nel risolvere il dolore [3].
Dottore, sono soltanto gli uomini a soffrire di varicocele?
No, anche le donne possono manifestare un disturbo di questo tipo. Si parla, in questo caso, di sindrome da congestione pelvica o insufficienza venosa, quando la causa risiede in un’anomalia delle vene varicose nella regione del bacino [6]. Il quadro clinico è meno definito rispetto allo stesso disturbo nei maschi e la sindrome è poco studiata, così come sono sottostimate le possibili diagnosi di varicocele femminile.
Il sintomo principale, infatti, è il dolore pelvico soprattutto durante le mestruazioni, condizione comune e associata a diverse patologie. Solo con un’attenta ecografia o con una risonanza magnetica è possibile riscontrare un varicocele nella donna. Le opzioni di trattamento sono le stesse del varicocele maschile; non esiste però un’associazione tra congestione pelvica femminile e calo della fertilità [7].
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