27 Maggio 2022 di Ulrike Schmidleithner

Vaccini e alluminio

Gli adiuvanti a base di alluminio svolgono un importante ruolo, aumentando l’efficacia e la sicurezza di alcuni tipi di vaccini. Sono per esempio contenuti nei vaccini contro:

  • il tetano
  • la difterite
  • la pertosse
  • l’Haemophilus influenzae B (Hib)
  • l’Epatite A e B,
  • lo pneumococco
  • il meningococco
  • il papillomavirus umano

Invece non si trovano nei vaccini:

  • contro la polio
  • contro l’influenza
  • a virus vivi (contro il morbillo, la rosolia, la parotite, la varicella, il rotavirus)

vaccini e alluminioPurtroppo ci sono persone che diffondono notizie angoscianti, intrecciando abilmente dati reali ma tralasciando dettagli essenziali che potrebbero rovinare l’effetto che cercano di ottenere: sdegno, ansia, rabbia, ribellione ecc.

Un esempio di tanti è l’uso inappropriato – da parte di chi critica le vaccinazioni – dei limiti di tolleranza settimanale per l’assunzione di alluminio, stabiliti dagli esperti che si occupano di sicurezza alimentare.

Vediamo intanto quali sono questi limiti.

Dose settimanale tollerabile per chilogrammo di peso corporeo:

  • Assunzione orale: EFSA (2008): 1 mg [1]
  • WHO/JECFA (2011): 2 mg [2]
  • USA ATSDR (2008) livello minimo di rischio, MRL: 7 mg [3]

alluminio vacciniPrima di tutto, bisogna considerare che questo limite è stato calcolato considerando un’assunzione continua tramite l’alimentazione, quindi giorno dopo giorno, settimana dopo settimana, mese dopo mese, anno dopo anno, per tutta la vita. Infatti, la dose minima tollerabile tiene conto dell’accumulo nel corso della vita, perché si mangia e si beve varie volte al giorno e si respira continuamente, mentre all’alluminio nei vaccini si viene esposti solo occasionalmente e non 365 volte all’anno, ininterrottamente, per molti decenni.

Inoltre il valore limite di assunzione settimanale contiene un ampio margine di sicurezza: è stato calcolato prendendo il valore NOEL (No Observed Adverse Effect Level = dose senza effetto avverso osservabile) che è stato ricavato da esperimenti animali e moltiplicandolo poi con un fattore di sicurezza di 100 [2].

A questo si aggiunge che, contrariamente a quanto i critici vogliono far credere, l’alluminio racchiuso nell’adiuvante che entra nel muscolo tramite una siringa (non direttamente nel sangue, come si legge spesso nelle pubblicazioni antivaccinali) non viene tutto assimilato immediatamente dall’organismo. Si tratta di un composto molto poco solubile che rilascia l’alluminio solo gradualmente e in tempi piuttosto lunghi. Il rilascio dell’alluminio è così lento che via via la piccola dose che arriva nel sangue viene velocemente espulsa e finisce quindi nelle acque reflue, dove logicamente non potrà fare danni al cervello. Solo una minuscola parte viene accumulata nell’organismo, si stima un accumulo di circa l’1-2% dell’alluminio riassorbito, pochissimo in confronto a quello che si accumula nel corso degli anni per l’assorbimento tramite il cibo, l’acqua e l’aria che respiriamo.

Il Paul Ehrlich Institut tedesco riassume così un articolo sulla sicurezza dell’alluminio nei vaccini:

“Dagli studi clinici e dalla raccolta degli eventi avversi in Germania, non risulta alcun segnale di tossicità legato all’alluminio nei vaccini. I calcoli sull’accumulo di alluminio dimostrano che in Germania l’esposizione sistemica dovuta alle vaccinazioni raccomandate nei primi due anni di vita rientra nei limiti di assorbimento considerati tollerabili per l’assunzione attraverso gli alimenti. Il contributo delle vaccinazioni all’accumulo netto di alluminio stimato nel corso della vita è basso, rispetto a quello derivante dalla continua assunzione di alluminio da altre fonti, ed è accettabile considerando i benefici delle vaccinazioni. Non sono note analisi scientifiche che dimostrino un rischio per bambini e adulti dovuto a vaccini con adiuvanti contenenti alluminio” [4].

alluminio vacciniAbbiamo visto che chi punta l’indice sulla minuscola quantità (di solito 0,5 milligrammi per dose di vaccino, cioè 0.005 grammi) di alluminio nei vaccini, facendo credere che sia una seria minaccia per la salute dei nostri figli, non racconta tutta la storia, altrimenti non riuscirebbe a convincere nessuno di rinunciare a questa importante misura di prevenzione. Evita anche di mettere a confronto il rischio che attribuisce – falsamente – agli adiuvanti con quello reale delle gravissime malattie dalle quali i vaccini proteggono i nostri figli e noi stessi. Se non ci fossero le malattie infettive che minacciano la nostra salute, non ci sarebbe alcun motivo di iniettare questi composti di alluminio perché rimarrebbe solo un (bassissimo) rischio e mancherebbe il peso dei benefici sull’altro piatto della bilancia. Non avrebbe alcun senso e non sarebbe etico.

Ma nella vita reale queste malattie esistono e questo significa che se si decide di non far vaccinare i figli si sceglie un rischio senza un chiaro beneficio, visto che ad oggi (dopo un uso che dura da circa ottant’anni) gli adiuvanti di alluminio risultano sicuri. Chi non viene vaccinato rischia di ammalarsi, con tutte le conseguenze che questo può comportare per il bambino stesso o per altre persone a cui potrebbe trasmettere i virus o batteri.

Bibliografia

  1. EFSA. “Safety of aluminium from dietary intake
  2. WHO. “Evaluation of Certain Food Additives and Contaminants
  3. U.S. Department Of Health And Human Services. “Toxicological profile for aluminum
  4. Bundesinstitut fuer Arzneimittel und Medizinprodukte. “Bulletin zur Arzneimittelsicherheit”. Paul Ehrlich Institut, n°3 settembre 2015

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La Rubrica della MammaVaccini

Autore Ulrike Schmidleithner

Una mamma che segue dall’inizio del 2002 con grande passione la questione vaccini. In tutti questi anni ha approfondito ogni aspetto di questo tema. Conosce praticamente tutti gli argomenti usati dalle persone contrarie alle vaccinazioni. Ha controllato accuratamente ciascuno di questi assunti e ha scritto moltissimi articoli sul suo blog Vaccinar...SI’! e sulla pagina Facebook omonima, per spiegare in modo pacato e comprensibile anche a chi non ha studiato medicina come stanno realmente le cose secondo il parere della comunità scientifica. Ha sempre fatto controllare i suoi articoli da uno o più esperti per assicurare la correttezza scientifica, che è indispensabile per un tema così importante. Sul nostro sito cura “La rubrica della mamma” in cui si rivolge ai genitori stando al loro fianco.
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