Posso aiutare un amico durante un attacco di panico?

7 Luglio 2025 di Maria Frega (Pensiero Scientifico Editore)

Posso aiutare un amico durante un attacco di panico?Una sensazione di paura, di perdita del controllo che travolge all’improvviso, accompagnata da respiro alterato, cuore che batte senza controllo, sudorazione. In sintesi: un attacco di panico. È un’esperienza breve ma spaventosa, eppure sempre più frequente. Ad averla sperimentata, secondo le indagini del Censis, è circa un terzo degli italiani tra i 18 e i 34 anni e quasi un adulto su quattro [1]. Non si tratta di un disturbo mentale né di una patologia che mette a rischio la vita. L’impatto sul benessere psico-fisico e sulla qualità della vita è però notevole e non va trascurato.

Chi ha provato l’attacco di panico impara a riconoscerlo e a mettere in pratica strategie di intervento immediato, di auto-aiuto. Se invece succede a un amico per la prima volta? Possiamo essere d’aiuto? La risposta è sì, possiamo aiutare molto. Basta seguire poche essenziali indicazioni su cosa fare e cosa evitare.

Cos’è un attacco di panico e come si manifesta?

Posso aiutare un amico durante un attacco di panico?È un episodio di paura o intenso disagio che coglie all’improvviso ed è spesso accompagnato dalla sensazione di stare per morire. I sintomi che si possono manifestare, infatti, sono sia emotivi sia fisici [2,3]:

  • battito cardiaco accelerato (tachicardia);
  • dolore al petto;
  • sudorazione;
  • nausea e crampi addominali;
  • tremore, agitazione;
  • vertigini, sensazione di stare per svenire;
  • difficoltà a respirare.

L’insieme di questi disturbi, che insorgono rapidamente e senza preavviso, fa spesso temere di essere sul punto di avere un infarto. In realtà l’attacco di panico non causa alcun danno fisico. Non c’è alcun rischio per la salute, ma l’esperienza è psicologicamente molto traumatica.

Dottore, quindi, non c’è una causa scatenante?

Le cause esatte non sono chiare o, almeno, non sono semplici da individuare. Come accade per altri disturbi che coinvolgono la psiche, potrebbe trattarsi di una combinazione di fattori (eventi traumatici, familiarità, squilibri biochimici) capaci di scatenare l’attacco anche in momenti di tranquillità. La maggior parte delle volte, tuttavia, gli episodi si verificano in condizioni di stress e ansia.

Quando l’attacco di panico si ripete si può sviluppare il disturbo da panico, che è caratterizzato da episodi ricorrenti, sebbene sempre imprevedibili. Che sia isolato o ripetuto, però, lascia in chi l’ha provato la paura che si verifichi ancora; ciò influisce in modi anche gravi sulla qualità della vita [2,3].

Dottore, come possiamo aiutare durante un attacco di panico?

Posso aiutare un amico durante un attacco di panico?Il primo passo è riconoscere l’attacco di panico escludendo altri malori. Non è semplice, perciò è sempre bene valutare la necessità di consultare rapidamente un medico. Conoscere alcune regole di primo soccorso, come controllare la respirazione e il polso, potrebbe essere molto utile per valutare la necessità di un soccorso medico urgente [2]. Nel frattempo, si possono mettere in pratica tecniche per tentare di calmare i sintomi [4]:

  • restare fermi, in un posto tranquillo, e fermarsi se si è alla guida;
  • comunicare con serenità, evitando troppe domande;
  • tranquillizzare la persona, ricordando che non è in pericolo e che il malessere passerà presto;
  • aiutarlo a respirare lentamente e profondamente.

Non è invece opportuno minimizzare la paura e sottovalutare i sintomi che ci vengono riferiti. Non è utile né necessario giudicare o incolpare la persona che si sente male. Il rischio è che l’attacco diventi difficile da controllare. La chiave, insomma, è l’empatia.

Se un nostro caro soffre di disturbo da panico, è meglio essere preparati: informarsi sui sintomi, avere il contatto del suo medico di medicina generale o, eventualmente, dello psicoterapeuta, e conoscere le possibilità di trattamento, per poi discuterne con consapevolezza [3]. Queste indicazioni di “primo soccorso”, infatti, sono un rimedio tempestivo ma non definitivo per ridurre i sintomi. Prima che gli attacchi di panico diventino un ostacolo al benessere della persona, è necessario cercare un aiuto specialistico.

Si può guarire dagli attacchi di panico?

Posso aiutare un amico durante un attacco di panico?Sì, ma non da soli. Sono disponibili diverse terapie psicologiche e farmacologiche che vengono prescritte, in alcuni casi, anche in combinazione. Secondo le più attente revisioni della letteratura scientifica, i trattamenti farmacologici sono efficaci nel ridurre i sintomi e la frequenza degli attacchi di panico [5,6].

Individuare, insieme allo specialista, anche il giusto percorso di psicoterapia (ne esistono diverse tipologie) aiuta a evitare conseguenze più gravi, come l’isolamento o lo sviluppo di fobie.

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Autore Maria Frega (Pensiero Scientifico Editore)

Maria Frega è sociologa, specializzata in comunicazione, e scrittrice. Si occupa di scienza, innovazione e sostenibilità per un'agenzia di stampa e altri media. Sugli stessi temi cura contenuti per testi scolastici e organizza eventi di divulgazione con associazioni ed enti pubblici. È inoltre editor di saggistica e tiene corsi di scrittura anche nelle scuole e in carcere. I suoi ultimi libri sono Prossimi umani e Filosofia per i prossimi umani, con Francesco De Filippo per Giunti Editore.
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