La nausea mattutina in gravidanza può essere pericolosa?

8 Luglio 2024 di Sara Mohammad (Pensiero Scientifico Editore)

Nausea e vomito al mattino sono frequenti per una donna in dolce attesa, specialmente nelle prime settimane di gravidanza. In generale sono considerati sintomi positivi, il segnale di una gravidanza fisiologica. Tuttavia, se la mamma inizia a perdere peso, produce urine scure e ha frequenti svenimenti, potrebbero essere la spia di un disturbo grave, l’iperemesi gravidica, che rende necessario l’intervento del medico.

Quando inizia la nausea in gravidanza?

La nausea è fra i sintomi più comuni della gravidanza e uno dei primi a comparire. Di solito insorge fra la quinta e l’ottava settimana di gestazione, ma è possibile che si manifesti molto prima, già una decina di giorni dopo il concepimento [1]. Per alcune donne si tratta solo di una sensazione spiacevole, mentre per altre può essere estremamente debilitante e accompagnarsi al vomito.

Nonostante la nausea gravidica sia anche conosciuta come nausea mattutina, uno studio inglese ha dimostrato che l’uso di questo termine sarebbe inappropriato. La sensazione di malessere avvertita allo stomaco dalle donne incinte può infatti comparire in qualunque momento della giornata e non solo al risveglio [2].

Quali sono le cause?

Sebbene le cause non siano ancora del tutto note, diversi ricercatori sono concordi nel ritenere che questo disturbo sia riconducibile principalmente all’aumento dei livelli di alcuni ormoni prodotti dall’embrione, in particolare la gonadotropina corionica umana.

Le loro conclusioni si basano sostanzialmente sull’osservazione che la massima concentrazione di questo ormone nel sangue materno coincide con il momento in cui nausea e vomito raggiungono il picco e sembra che questi sintomi siano più gravi nelle donne che hanno gravidanze gemellari, dove i livelli di gonadotropina corionica sono generalmente più alti [3].

Anche fattori di natura psicologica, come l’iniziale difficoltà ad adattarsi alla gravidanza, potrebbero giocare un ruolo, ma è complicato stabilire in che direzione opera il rapporto di causalità, dal momento che una gestazione che inizia con nausee e vomito forti può avere un impatto emotivo notevole per la futura mamma [4].

Dottore, la nausea può danneggiare il bambino?

Di solito la nausea non è associata a eventi avversi per il bambino, che continua a ricevere il nutrimento di cui ha bisogno anche se il corpo della mamma rifiuta alcuni cibi. Nella maggior parte dei casi, nausea e vomito in gravidanza sono sintomi lievi, che tendono a scomparire spontaneamente all’inizio del quarto mese e che è possibile tenere sotto controllo con alcuni accorgimenti.

La Società americana di ostetricia e ginecologia, per esempio, consiglia di consumare cinque o sei piccoli pasti al giorno e masticare un cracker o altro cibo solido appena si percepisce lo stimolo della fame e subito dopo il risveglio, in modo da evitare di rimanere a digiuno e combattere così il senso di nausea [5].

Anche aumentare la quota di proteine introdotta al pasto e consumare tisane a base di zenzero può aiutare le donne incinte a trovare sollievo dalla nausea [6,7]. Tuttavia, quando la nausea e il vomito sono gravi, questi piccoli cambiamenti nell’alimentazione non sono sufficienti e potrebbe essere necessario rivolgersi al medico.

Dottore, può dirmi di più?

Se gli episodi di vomito sono frequenti e intensi, bisogna prestare attenzione ad alcuni segnali: si producono poche urine di colore scuro oppure non si riesce a urinare, non si trattengono liquidi, compaiono vertigini e ci si sente deboli stando in piedi o si notano palpitazioni e tachicardia? In questi casi si deve contattare un medico il prima possibile [5,8].

Questi sintomi, infatti, sono i segnali della disidratazione e, insieme a una forte perdita di peso, caratterizzano quella che è nota come iperemesi gravidica. Si tratta di una condizione in cui la nausea e il vomito sono così severi da comportare un’eccessiva perdita di fluidi e di peso corporeo [7,8].

L’iperemesi gravidica si può curare?

Nei casi più gravi potrebbe essere necessario un ricovero in ospedale, dove il personale medico provvederà a somministrare per via endovenosa i liquidi persi e un farmaco che blocca il vomito. Se il vomito persiste e la donna continua a perdere peso, può essere presa in considerazione la nutrizione per via enterale (i nutrienti vengono somministrati direttamente nell’intestino) e la somministrazione di altri tipi di farmaci [7].

Secondo le conclusioni di una revisione Cochrane pubblicata nel 2016, tuttavia, non si hanno ancora studi scientifici di elevata qualità che facciano propendere per un intervento terapeutico specifico nel trattamento dell’iperemesi gravidica [9]. Nonostante questo disturbo abbia implicazioni emotive, fisiche ed economiche importanti, è comunque doveroso ricordare che le gravi complicazioni a cui può portare, tali da mettere in pericolo la vita della madre e danneggiare la salute del feto, sono estremamente rare.

Autore Sara Mohammad (Pensiero Scientifico Editore)

Sara Mohammad ha conseguito un master in Comunicazione della Scienza presso la Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati (SISSA) di Trieste. Si occupa principalmente di ricerca, neuroscienze e salute mentale. Scrive su MIND, LeScienze, Rivista Micron, Il Tascabile, e collabora con Mondadori Education e Il Pensiero Scientifico Editore. Oltre a lavorare nell'ambito della comunicazione scientifica, insegna scienze alle scuole superiori.
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