La Giornata internazionale contro l’abuso e il traffico illecito di droga, che ricorre il 26 giugno, è l’occasione per un focus sulla ketamina. Questa sostanza è sempre più diffusa e i suoi effetti ancora sottovalutati. Secondo gli ultimi dati, nel 2023 in Italia il 28% dei ragazzi tra 15 e 19 anni ha assunto una sostanza illegale almeno una volta e l’1,3% ha provato la ketamina [1]. Le analisi delle acque reflue mostrano una diffusione anche maggiore, specie nei fine settimana e nelle grandi città, indicando un uso legato a contesti ricreativi [2,3].
Un’indagine condotta tra gli accessi ai pronto soccorso dell’area di Bologna ha recentemente fornito dati importanti proprio sul consumo di questa sostanza. La popolazione coinvolta ha caratteristiche precise:
- è molto giovane (l’età media è di circa 25 anni);
- ne fa uso nei fine settimana o di notte;
- la metà pratica il policonsumo, assume cioè più sostanze contemporaneamente, di solito eroina e cocaina [4].
Determinare con precisione la diffusione e le modalità di utilizzo di una droga d’abuso è fondamentale non per punire i consumatori ma per pianificare e offrire strumenti a tutela della salute e della vita stessa. Anche il consumo occasionale, infatti, non è privo di rischi, sia immediati sia a lungo termine.
Cos’è la ketamina?
La ketamina è innanzitutto un farmaco. Sintetizzata negli anni ’60, è usata in medicina come anestetico e analgesico. Agisce sul sistema nervoso centrale, riducendo il dolore senza bloccare la respirazione. Dagli anni Novanta la ketamina, detta anche “Special K”, si è diffusa illegalmente come droga per i suoi effetti dissociativi e allucinogeni. Spesso mischiata con altre sostanze, si presenta come polvere bianca, simile alla cocaina, e può essere assunta in vari modi: sniffandola, sotto forma di compresse, liquefatta o iniettata [5]
A basse dosi, la ketamina è uno stimolante che provoca euforia ed empatia. A dosi maggiori, invece, causa sedazione, amnesia e anestesia. Un effetto tipico è l’“out-of-body experience”, una dissociazione che rende vulnerabili a incidenti. La Special K può anche scatenare un “bad trip”. Avviene quando l’esperienza di euforia o di benessere psicofisico degenera in una situazione di ansia, depressione, paranoia. L’overdose, infine, è un rischio serio e può causare allucinazioni prolungate e alterazioni mentali [3,5].
La ketamina ha effetti collaterali anche sull’organismo?
A breve termine può causare mal di testa, vertigini, nausea, difficoltà nella parola. Tra i sintomi più gravi ci sono anche tachicardia, ipertensione, in alcuni casi insufficienza respiratoria, ed effetti sulla vista (pupille dilatate e movimenti incontrollati degli occhi).
Le conseguenze note dell’uso prolungato sono soprattutto a carico dell’apparato urinario. Il rischio minore e più frequente è l’uropatia, un’infezione semplice da trattare. Talvolta però i danni della ketamina sono più gravi e interessano le funzioni della vescica, l’organo che raccoglie e trattiene l’urina. Se questa funzione viene danneggiata dalle frequenti infezioni è necessario intervenire chirurgicamente; nei casi più gravi con l’asportazione della vescica stessa [2,5,6].
Dottore, questa sostanza crea dipendenza?
Sì, è possibile. Il consumo, soprattutto se frequente e prolungato, porta facilmente ad assuefazione (quindi alla necessità di assumere maggiori quantità di sostanza) e dipendenza. Il meccanismo è simile a quello di altre sostanze che provocano effetti sia su psiche e corpo, come alcol, cannabis (qui trovate la scheda dedicata), cocaina e altri oppiacei, come l’eroina. A ciò si aggiunge poi il potenziale rischio psicologico causato dalle sensazioni inizialmente piacevoli sull’umore [5].
È vero che la ketamina è utilizzata come trattamento per la depressione?
La ricerca scientifica sta esplorando l’uso della ketamina per trattare la depressione, un tema reso popolare anche dalle recenti dichiarazioni di Elon Musk e dalla diffusione di cliniche specializzate negli USA [7].
La ketamina, tuttavia, non è una soluzione miracolosa o liberamente accessibile. L’ipotesi di ricerca è che possa influenzare un neurotrasmettitore legato alla depressione, stimolando le connessioni tra le cellule nervose e favorendo il superamento della malattia [5,6].
Esiste già uno spray nasale derivato dalla ketamina, approvato in USA ed Europa, che i pazienti devono assumere in strutture sanitarie sotto stretto controllo per tossicità ed effetti collaterali [6]. Studi preliminari confermano la validità della ketamina per brevi periodi, ma servono ulteriori indagini sulla sicurezza a lungo termine [8,9]. È assolutamente sconsigliato, quindi, procurarsi il farmaco online o usare ketamina illegale per curare la depressione.
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