L’esercizio fisico riduce il rischio di cancro al seno?

22 Gennaio 2024 di Maria Frega (Pensiero Scientifico Editore)

Il cancro al seno è il più comune al mondo. In media a 1 donna su 8 viene diagnosticata una neoplasia di questo tipo. Risaputi sono i fattori di rischio, che coinvolgono cause genetiche, ormonali e ambientali. Possiamo agire con la prevenzione per evitare lo sviluppo del cancro al seno?

Numerose prove indicano che l’attività fisica è efficace. Uno stile di vita sano e attivo, dunque, potrebbe ridurre le probabilità di ammalarsi. Non solo: lo sport, anche moderato, e il controllo del peso sono determinanti per la cura delle persone con diagnosi di tumore al seno e per ridurre il rischio di incorrere in recidive.

Dottore, l’attività fisica riduce il rischio di cancro al seno?

Sono ormai moltissimi gli studi che indicano che le donne fisicamente attive, rispetto alle sedentarie, siano più protette dalla possibilità di sviluppare un tumore mammario. Non è semplice quantificare la riduzione del rischio perché le cause di un cancro sono diverse e spesso concomitanti. Le diverse ricerche concludono che l’entità della riduzione può variare dal 20 all’80%. Le percentuali sono così distanti poiché esistono innumerevoli ricerche con lo stesso obiettivo che, però, hanno coinvolto soggetti di età, provenienza geografica, stati di salute diversi [1].

Qual è il nesso fra attività fisica e riduzione del rischio cancro?

Nel caso del tumore al seno, praticare esercizio fisico ha effetti biologici sull’organismo. Tra questi: l’abbassamento dei livelli degli ormoni sessuali (estrogeni) e dei fattori di crescita associati allo sviluppo e alla progressione del cancro. Il moto contribuisce anche a mantenere sotto controllo i livelli di insulina nel sangue, una delle cause all’origine della formazione di queste patologie.

Lo stile di vita attivo, inoltre, riduce le infiammazioni e migliora le funzioni immunitarie. Sono meccanismi complessi, ma – in poche parole – evitare di accumulare peso e mantenere un indice di massa corporea normale fin dall’infanzia si traducono certamente in un beneficio. Che, tra l’altro, è maggiore quando l’attività fisica è sostenuta per tutto il corso della vita e con regolarità [1,2].

Dottore, i benefici di una vita attiva riguardano le donne di ogni età?

Sì, non è mai troppo tardi per iniziare. Anche le donne che cominciano a fare attività sportiva dopo la menopausa godono di maggior protezione dal rischio di cancro. Tuttavia, si ritiene che lo sport durante l’adolescenza possa essere particolarmente protettivo [1].

Le prove più evidenti riguardano lo sviluppo di neoplasie dopo la menopausa, mentre in età fertile le donne potrebbero essere più protette [3]. Perdendo dai 4 ai 20 chili in eccesso, nel post-menopausa, il rischio di cancro al seno può ridursi, in media, dal 10 al 15%, e fino al 18%. È la conclusione di uno studio condotto negli Stati Uniti che ha considerato oltre 87mila casi di donne tra i 30 e i 55 anni, sane, seguite per 26 anni al fine di monitorare le variazioni di peso.

Oltre la metà di queste, dopo la menopausa, ha acquistato peso. E, tra queste, le diagnosi di cancro sono state oltre 4.300. In sostanza, rispetto alle donne che non erano ingrassate, in coloro che avevano acquisito fino a 25 chili in più (a partire dai 18 anni) il rischio di sviluppo di una neoplasia al seno aumentava. Correlato a questo risultato ce n’è un altro: anche perdere il peso in eccesso dopo la menopausa riduce il rischio. Sappiamo che al termine dell’età fertile la produzione di ormoni diminuisce, causando, generalmente, un aumento del tessuto adiposo e un rallentamento del metabolismo. Per questo, la strategia migliore per evitare il rischio di tumore al seno è controllare il proprio peso fin da adolescenti. E rimettersi in forma soprattutto durante la menopausa [4].

Quanta attività fisica occorre fare?

Secondo le linee guida dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, adottate dai sistemi sanitari nazionali tra i quali l’Istituto Superiore di Sanità, sono ottimali 150-300 minuti settimanali di attività aerobica di intensità moderata, o, in alternativa, 75-100 minuti di attività più vigorosa, sempre ogni settimana. Questi obiettivi si possono raggiungere impegnandosi ogni giorno, per 30-60 minuti, o dedicandosi per 3-5 giorni alla settimana. Ulteriori benefici si hanno con l’allenamento muscolare, almeno due giorni a settimana. Qualche esempio di attività? Camminare, correre, fare nuoto o altri allenamenti in piscina, andare in bicicletta, ballare [1,5].

Dottore, l’esercizio fisico aiuta anche contro le recidive?

Il cancro al seno può ripresentarsi e ciò dipende da molti fattori, come il tipo e sottotipo di neoplasia e l’esito del trattamento. Per chi ha superato questa malattia sono previsti percorsi di prevenzione delle recidive, monitoraggi e terapie. Non si può, dunque, contare solo sullo stile di vita sano e attivo.

Una revisione sistematica e meta-analisi del 2019, tuttavia, ha evidenziato come per le donne più attive, rispetto alle sedentarie, il rischio di morte era inferiore del 42%, in generale, e del 40% nel caso di morte per cancro al seno. L’allenamento aerobico moderato, dopo il trattamento del tumore, è inoltre positivamente associato alla riduzione dell’ansia e dei sintomi depressivi e combatte l’affaticamento e l’insonnia.

Tutto ciò aiuta a rinforzare il sistema immunitario e a evitare le complicazioni correlate al tumore del seno, come il linfedema, che può colpire gli arti causando gonfiore e dolore cronici [6].

Autore Maria Frega (Pensiero Scientifico Editore)

Maria Frega è sociologa, specializzata in comunicazione, e scrittrice. Si occupa di scienza, innovazione e sostenibilità per un'agenzia di stampa e altri media. Sugli stessi temi cura contenuti per testi scolastici e organizza eventi di divulgazione con associazioni ed enti pubblici. È inoltre editor di saggistica e tiene corsi di scrittura anche nelle scuole e in carcere. I suoi ultimi libri sono Prossimi umani e Filosofia per i prossimi umani, con Francesco De Filippo per Giunti Editore.
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