Se soffro di endometriosi non posso avere figli?

27 Marzo 2025 di Maria Frega (Pensiero Scientifico Editore)

Se soffro di endometriosi non posso avere figli doloreL’endometriosi colpisce nel mondo circa il 10-15% di donne in età fertile [1]. Questa malattia comporta disagi e sintomi invalidanti talvolta sotto-diagnosticati, e spesso è solo nel momento in cui si desidera un figlio che si cerca un rimedio, anche al dolore. La principale complicazione dell’endometriosi è, infatti, la difficoltà o l’impossibilità di una gravidanza. Nella Giornata Mondiale dell’Endometriosi, che ricorre il 28 marzo, ricordiamo che serve maggiore attenzione e cura per questa condizione cronica.

Che cos’è l’endometriosi?

L’endometriosi è una condizione caratterizzata dallo sviluppo dell’endometrio, il tessuto che riveste l’utero, al di fuori della sua sede naturale. Poiché l’endometrio è estrogeno-dipendente, cioè è regolato dagli ormoni prodotti dalle ovaie, si ispessisce, si sfalda e provoca frequentemente quella che sembra una mestruazione. I tessuti interessati sono infiammati. Questa malattia quindi comporta dolori, anche molto intensi e difficili da lenire, che si acuiscono durante il flusso mestruale. Si tratta di una condizione cronica che impatta notevolmente sulla qualità della vita delle donne che ne sono affette sia per i sintomi più diffusi (dolori mestruali e dolore pelvico cronico, difficoltà durante i rapporti sessuali), sia per l’influenza negativa sulla fertilità. Nonostante la gravità, è una patologia spesso sotto-diagnosticata e non adeguatamente trattata. Come ricordavamo in questa scheda, inoltre, è bene sapere che non esiste una dieta miracolosa per guarirla.

Fonti:

Dottore, se soffro di endometriosi non potrò avere figli?

Non è vero che l’endometriosi causa necessariamente infertilità, tuttavia è associata a difficoltà di concepimento nel 30-40% dei casi. La gravidanza naturale, cioè senza ricorrere a trattamenti di procreazione assistita, è possibile e dipende, in generale, dalla gravità dell’endometriosi e da quanto abbia compromesso gli organi riproduttivi [2]. Ci sono, infatti, tre stadi della malattia [3]:

  • superficiale;
  • ovarica cistica, quando interessa le ovaie;
  • profonda, quando si riscontra nel setto retto-vaginale, nella vescica e nell’intestino.

L’impatto della malattia sulla ridotta fertilità non è ancora del tutto chiaro. Negli stadi precoci conta il livello dell’infiammazione e, se sono interessate le ovaie, la quantità e la qualità degli ovociti (le cellule uovo). Quando la malattia è più grave, invece, potrebbero crearsi aderenze che chiudono le tube di Falloppio (due piccoli organi che conducono l’uovo prodotto dalle ovaie prima all’incontro con lo spermatozoo e poi all’impianto in utero), rendendo impossibile la gravidanza [4].

Dottore, con la chirurgia aumentano le possibilità di rimanere incinta?

Intanto occorre specificare che l’operazione chirurgica, eseguita in modo molto poco invasivo (in laparoscopia), non è la soluzione per tutte le donne. Secondo le linee guida internazionali, è indicata agli stadi più superficiali dell’endometriosi per favorire, ma non garantire, una gravidanza. Non esistono infatti prove solide su questa soluzione al fine del concepimento [2]. L’opzione chirurgica va valutata con il ginecologo che considererà lo stato di salute della paziente e gli eventuali altri fattori che potrebbero impedire la fertilità di entrambi i partner [5].

Si può ricorrere a trattamenti alternativi alla chirurgia?

La terapia ormonale aiuta innanzitutto a ridurre il dolore. Poiché si tratta soprattutto di contraccettivi, però, non possono essere presi in considerazione se si desidera concepire. Un’ulteriore opzione per avere figli è ricorrere alla procreazione medicalmente assistita (PMA): consiste in procedure di vario tipo come l’inseminazione intrauterina (IUI) o la fecondazione in vitro (FIVET o ICSI) che potrebbero permettere la gravidanza a chi è affetto da endometriosi. Nessuna di queste tecniche, tuttavia, può garantire il successo. Ogni decisione è da concordare, caso per caso, insieme ai medici specialisti e con il consenso consapevole della donna [2].

Se il mio ciclo mestruale è molto doloroso, dovrei pensare subito a una cura per l’infertilità?

Intanto occorre capire se i sintomi durante il periodo mestruale, o pre-mestruale, siano anomali ed eventualmente diagnosticare l’endometriosi. La diagnosi non è semplice, né immediata, ma i medici di medicina generale e i ginecologi sono preparati a riconoscerla e a suggerire il trattamento più adeguato. Questo va scelto proprio in funzione delle esigenze della donna. Se non è in programma una gravidanza, infatti, alla chirurgia si potrà preferire la terapia ormonale, efficace contro i sintomi, o quella che blocca la stimolazione delle ovaie (a base di ormoni GnRH).

Per accertare l’endometriosi sono disponibili metodi come l’ecografia transvaginale (e, talvolta, anche la risonanza magnetica e la colposcopia), che non risultano invasivi eppure sono approfonditi, anche per determinare la gravità della malattia [2,4].

Se l’endometriosi è diagnosticata durante la gravidanza, ci sono rischi per il feto?

Non si conosce, al momento, la risposta a questo quesito. Né si sa se questa malattia sia causa di aborti spontanei. Sappiamo però che la gravidanza non guarisce i sintomi della malattia, che può dunque ripresentarsi dopo il parto, quando il ciclo mestruale si riattiva [7].

Dottore, mi sembra però che le certezze, in questo campo della medicina, siano veramente poche…

Sì, è un tema di ricerca molto recente. Nonostante oggi, solo in Italia, siano almeno tre milioni le donne colpite da endometriosi, sia gli studi sia l’assistenza medica sono ancora insufficienti. La salute della donna, le condizioni sia fisiologiche sia patologiche che riguardano il genere femminile sono state spesso trascurate dalla scienza per lungo tempo. Oggi finalmente si riconosce quanto sia invalidante ed è riconosciuta come patologia cronica e invalidante dal Servizio sanitario nazionale. Sono così garantite l’assistenza gratuita o tramite ticket, e, in alcuni casi, l’invalidità [6].

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Autore Maria Frega (Pensiero Scientifico Editore)

Maria Frega è sociologa, specializzata in comunicazione, e scrittrice. Si occupa di scienza, innovazione e sostenibilità per un'agenzia di stampa e altri media. Sugli stessi temi cura contenuti per testi scolastici e organizza eventi di divulgazione con associazioni ed enti pubblici. È inoltre editor di saggistica e tiene corsi di scrittura anche nelle scuole e in carcere. I suoi ultimi libri sono Prossimi umani e Filosofia per i prossimi umani, con Francesco De Filippo per Giunti Editore.
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