È in arrivo un vaccino anti-infarto?

20 Aprile 2022 di Fabio Ambrosino (Pensiero Scientifico Editore)

in arrivo un vaccino anti infarto?Negli ultimi giorni del mese di marzo moltissime testate nazionali hanno dato spazio alla notizia dell’avvio di un importante studio clinico, relativo alla sperimentazione di un farmaco utile nella prevenzione dell’infarto, presso il Centro Cardiologico Monzino di Milano. In quasi tutti i titoli il farmaco in questione – inclisiran – veniva definito un “vaccino anti-infarto”, talvolta tra virgolette e talvolta no. Definizione, questa, attribuita a Eugene Braunwald, uno dei più noti cardiologi a livello mondiale.

Sebbene il meccanismo di funzionamento di questo farmaco e la sua modalità di somministrazione presentino alcune caratteristiche in comune con quelle di alcuni vaccini, tuttavia, è giusto specificare che no, inclisiran non è un vaccino anti-infarto. Ma allora perché viene chiamato in questo modo? E a prescindere dal modo in cui viene chiamato sui giornali, è in grado di ridurre il rischio di infarto?

In cosa consiste un infarto?

L’infarto miocardico (o del miocardio) è costituito dalla morte di una parte del muscolo cardiaco a causa del mancato apporto di sangue per un periodo di tempo prolungato. In assenza dell’ossigeno e delle sostanze nutrienti presenti nel sangue, infatti, le cellule cardiache tendono a morire molto rapidamente. Il motivo per cui il sangue smette di arrivare in una data zona del cuore è, nella maggior parte dei casi, la formazione di un coagulo – detto trombo – che ostruendo un’arteria coronarica finisce per bloccare il flusso di sangue diretto al cuore.

La causa sottostante la formazione di questi coaguli è molto spesso la rottura di una placca aterosclerotica: un accumulo di grassi e altri materiali che si produce nel corso degli anni presso una parete dell’arteria. Per questo motivo la presenza di concentrazioni elevate di sostanze grasse nel sangue, come il famigerato colesterolo LDL, è considerato un fattore di rischio per l’infarto.

Ulteriori fattori di rischio sono l’età, la familiarità, l’abitudine al fumo, la sedentarietà, il consumo rischioso e dannoso di alcol, l’obesità, l’ipertensione, e molti altri [1].

Inclisiran è davvero un vaccino anti-infarto?

in arrivo un vaccino anti infarto?Un vaccino è, per definizione, “una preparazione utilizzata per stimolare la risposta del sistema immunitario contro una malattia” [2]. In altre parole, è un qualcosa che innesca una risposta attiva del nostro corpo nei confronti di un elemento, come ad esempio un virus, in grado di farci ammalare. Inclisiran non è niente di tutto ciò. Nello specifico, questo farmaco non agisce innescando una risposta del sistema immunitario ma ostacolando una delle principali cause dell’infarto: l’accumulo di colesterolo LDL. Attraverso una serie di meccanismi molecolari, infatti, inclisiran si è dimostrato in grado di ridurre i livelli di colesterolo LDL nel sangue [3,4,5].

Ma allora perché ci si riferisce a inclisiran come a un vaccino anti-infarto? I motivi di questa definizione “giornalistica” sono principalmente due. Il primo è che il farmaco agisce intervenendo a livello dell’RNA, così come alcuni vaccini di nuova generazione (ad esempio alcuni di quelli disponibili contro Covid-19 o di quelli che si stanno studiando per alcune tipologie di tumori) anche se in modo totalmente diverso.

Il secondo riguarda invece la modalità di somministrazione di inclisiran. A differenza degli altri trattamenti disponibili per ridurre i livelli di colesterolo LDL, infatti, questo farmaco non deve essere assunto quotidianamente, come nel caso delle statine, o a distanza di poche settimane, come nel caso degli anticorpi monoclonali, ma può essere somministrato anche solo una o due volte l’anno attraverso una semplice iniezione sottocutanea [6]. Una caratteristica, questa, che ha spinto il cardiologo Eugene Braunwald a sostenere che “sarebbe abbastanza semplice aggiungere un’iniezione sottocutanea di inclisiran a quella annuale dei vaccini contro l’influenza (e probabilmente contro il coronavirus)” [7]. Da qui, verosimilmente, la definizione di vaccino anti-infarto.

Dottore, inclisiran riduce il rischio di infarto?

Non è ancora possibile dirlo con certezza: l’effettiva capacità del farmaco di ridurre il rischio di infarto è ancora oggetto di studio. La sperimentazione a cui sta partecipando il Centro Cardiologico Monzino, ad esempio, va proprio in questa direzione. L’obiettivo di questi studi è quello di valutare la capacità di inclisiran di ridurre, oltre ai livelli di colesterolo LDL, anche il rischio di eventi cardiovascolari (morte per cause cardiovascolari, infarto miocardico e ictus) in pazienti considerati ad alto rischio per una precedente malattia cardiovascolare [8,9]. I risultati ci diranno qualcosa di più sulla reale efficacia di questo trattamento.

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Autore Fabio Ambrosino (Pensiero Scientifico Editore)

Fabio Ambrosino ha conseguito un master in Comunicazione della Scienza presso la Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati (SISSA) di Trieste. Dal 2016 lavora come Web Content Editor presso Il Pensiero Scientifico Editore/Think2it, dove collabora alla creazione di contenuti per siti di informazione e newsletter in ambito cardiologico. È particolarmente interessato allo studio delle opportunità e delle sfide legate all’utilizzo dei social media in medicina.
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