Le docce fredde fanno bene alla salute?

17 Maggio 2024 di Maria Frega (Pensiero Scientifico Editore)

“Ho fatto la doccia fredda ogni mattina per un anno: ecco come sono diventato più sano e più forte” o “I 7 benefici del getto d’acqua gelido”: sono solo alcuni degli innumerevoli titoli che da qualche anno compaiono su siti e post dedicati al fitness e al benessere. Con precise istruzioni per l’uso, si promuove l’abitudine di sottoporsi a brevi docce fredde per rinforzare il sistema immunitario, aumentare l’energia e le performance sportive. Talvolta si ipotizzano anche benefici contro la depressione, il dolore, i chili in eccesso.

I guru della doccia fredda citano gli insegnamenti di Ippocrate, padre della medicina vissuto nel V secolo a. C., e la passione degli antichi romani per il frigidarium delle terme, la vasca di acqua fredda da alternare a quella calda, così come le docce scozzesi e le saune nordiche. Per capire se la doccia gelida ha davvero un effetto salutare, però, occorre vedere ciò che dice la letteratura scientifica. Finora gli studi clinici, e sono tanti, hanno rigettato queste ipotesi, riportando solo testimonianze (e non evidenze scientifiche) su effetti positivi come il rilassamento muscolare dopo l’esercizio intenso o una generica sferzata di energia. È opportuno allora distinguere fra effetti percepiti e reali, considerando anche i rischi per chi pensa che “tentar non nuoce ”.

Dottore, davvero le docce fredde sono un toccasana?

Prima che diventasse una tendenza per appassionati di fitness e benessere, l’abitudine di fare docce fredde erano diffusa esclusivamente fra gli sportivi. Alcuni studi, infatti, avevano mostrato il beneficio di una breve doccia gelata per ridurre il dolore e l’infiammazione dopo uno sforzo fisico intenso. Altri effetti, sempre a breve termine, si erano riscontrati nel recupero muscolare. Si tratta, secondo le revisioni più recenti, di prove sopravvalutate. Anche l’ipotesi che il freddo aiutasse a dimagrire non è più considerata: sebbene il metabolismo aumenti in risposta all’impatto con il freddo, si tratta di un effetto temporaneo [1].

Gli studi citati negli articoli della stampa generalista si concentrano soprattutto sugli effetti dell’esposizione al freddo tramite bagni, cioè immersioni anche brevi, nell’acqua gelida o nel ghiaccio, e tramite la crioterapia, una tecnica recente che comprende sia l’applicazione di ghiaccio su ampie zone del corpo sia l’esposizione all’aria molto fredda in apposite cabine. Non sono molte e rilevanti, invece, le ricerche sui benefici della doccia fredda.

Ci sono prove dell’efficacia del freddo sull’organismo?

Una revisione, sebbene di piccole dimensioni, ha studiato l’effetto dell’immersione in aria fredda in relazione alla condizione dei muscoli dopo l’esercizio fisico. Il riferimento è a una particolare pratica di crioterapia che prevede di entrare in una cabina con aria secca a -100 °C per pochi minuti. Le prove confermano che il trattamento è efficace per ridurre il dolore muscolare nell’immediato, ma non determina un miglioramento generale e a lungo termine del benessere, tanto meno della salute [2].

Un altro studio ben fatto, con oltre 3.000 partecipanti, ha provato a valutare gli effetti delle docce fredde sul miglioramento della salute. Per farlo ha analizzato le assenze dal lavoro per malattia dei partecipanti, ai quali era stato chiesto di sottoporsi a una doccia fredda quotidiana di massimo 90 secondi per un minimo di 30 giorni. I ricercatori olandesi hanno cercato le prove sugli effetti dello shock termico sui globuli bianchi, cioè sulle cellule del sangue che proteggono l’organismo dalle infezioni.

Una routine di rapidissime docce gelate può dunque proteggerci da raffreddori e mal di gola? A conclusione dell’indagine, considerati i giorni di malattia dei partecipanti, i risultati hanno confermato una riduzione del 29% di assenze. Il 91% dei partecipanti ha dichiarato di voler proseguire la routine mattutina, apprezzando un aumento dell’energia e minimi disagi. Gli autori dello studio, tuttavia, chiariscono che i benefici riportati dai soggetti coinvolti sono autoriferiti, quindi percepiti. Inoltre, nessuno di loro presentava patologie, anzi più della metà si dedicava con regolarità ad attività sportive [3].

Allora, dottore se ho capito bene i benefici sono solo percepiti, sensazioni…

In sintesi, è così. Non esiste la raccomandazione di fare docce fredde per trattare qualsiasi disturbo.

Nell’ambito della medicina sportiva è stato studiato l’effetto delle immersioni in acqua a bassissime temperature sul recupero post-allenamento e sul potenziamento delle prestazioni degli atleti. Anche in questo caso specifico le prove sono poche chiare e non si riferiscono mai a benefici a lungo termine.

Inoltre, negli stessi studi spesso si cita anche la doccia calda come rimedio contro il dolore muscolare e l’affaticamento. La prevalenza della pratica di sottoporsi volontariamente a un getto gelido, dunque, è dettata dalla curiosità, dal senso di sfida, o dal trend del momento [4,5].

Ma cosa succede al corpo nell’impatto con l’acqua fredda? Ci sono rischi?

L’esposizione al freddo intenso costringe l’intero organismo ad adattarsi a una condizione estrema: il nostro corpo si attiva per produrre calore e mantenere la temperatura del cervello e degli organi principali adeguata [6]. Quando il freddo sottrae calore al corpo, i vasi sanguigni si restringono, la pressione sanguigna aumenta e il cuore deve lavorare più intensamente. Potrebbe anche succedere che si faccia fatica a respirare.

Così come entrare in mare quando la temperatura dell’acqua è bassa causa un aumento dei battiti cardiaci, anche il getto improvviso della doccia fredda è una sfida per il cuore. Dunque, se si soffre di ipertensione arteriosa o di aritmie occorre evitare le docce gelate, anche brevi [7].

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Autore Maria Frega (Pensiero Scientifico Editore)

Maria Frega è sociologa, specializzata in comunicazione, e scrittrice. Si occupa di scienza, innovazione e sostenibilità per un'agenzia di stampa e altri media. Sugli stessi temi cura contenuti per testi scolastici e organizza eventi di divulgazione con associazioni ed enti pubblici. È inoltre editor di saggistica e tiene corsi di scrittura anche nelle scuole e in carcere. I suoi ultimi libri sono Prossimi umani e Filosofia per i prossimi umani, con Francesco De Filippo per Giunti Editore.
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