In previsione di un’estate bollente è bene conoscere l’impatto delle temperature elevate sulla salute. Il cambiamento climatico sta causando sempre più frequenti ondate di calore, cioè serie di giorni consecutivi di caldo molto intenso. Non sono rari, quindi, malesseri come il colpo di calore o l’insolazione.
Riconoscere i sintomi di queste condizioni è importante sia per evitare conseguenze gravi sia per dare soccorso ai più fragili. Non uscire nelle ore più calde delle giornate, bere tanta acqua, evitare pasti pesanti non sono consigli inflazionati, ma le raccomandazioni essenziali per vivere l’estate senza rischi.
Dottore, quali sono le caratteristiche del colpo di calore?
Il colpo di calore si verifica quando il corpo non riesce ad auto-regolare la temperatura a causa di situazioni climatiche eccezionali: temperature oltre i 35°C, umidità, ridotta ventilazione.
La termoregolazione avviene soprattutto con la sudorazione, che fa disperdere il calore in eccesso. Con il colpo di calore la temperatura del corpo può aumentare rapidamente, raggiungendo anche i 40-41°C e, anche per questo, si tratta di una condizione da non sottovalutare: l’ipertermia elevata (quando cioè il termometro segna valori oltre i 40°C) può causare gravi danni all’organismo.
Per riconoscere il colpo di calore, occorre fare attenzione ai seguenti sintomi:
• Debolezza;
• Abbassamento della pressione arteriosa;
• Gambe e piedi gonfi;
• Disidratazione;
• Crampi;
• Talvolta nausea, vomito, vertigine e mal di testa;
• Nei casi più estremi collasso o svenimento [1].
L’insolazione è la stessa cosa?
No: sono entrambi effetti dell’eccesso di caldo sul nostro organismo, ma non sono sinonimi. L’insolazione è una conseguenza dell’esposizione diretta alle radiazioni solari.
Come nel colpo di calore, anche in questo caso aumenta la temperatura del corpo e si avverte la sensazione di un malessere generale, ma si notano prima di tutto le conseguenze dei raggi solari. Quindi: arrossamento della pelle, con eritema o comparsa di bolle, bruciore, dolore, talvolta vere e proprie ustioni.
Se tra i sintomi sono compresi anche capogiri, confusione, nausea occorre intervenire immediatamente, perché le conseguenze sulla salute del cervello, come un’emorragia cerebrale, non sono da escludere [1].
Dottore, siamo tutti a rischio di colpo di calore o insolazione?
Sì, soprattutto se non ci proteggiamo da calore e sole quando ci troviamo all’aperto o quando siamo costretti in luoghi affollati, come i mezzi pubblici senza climatizzazione, per esempio, oppure se lavoriamo all’aperto.
Entrambi i malesseri sono più pericolosi quando colpiscono soggetti che soffrono di patologie cardiocircolatorie, respiratorie, di diabete e di malattie dei reni. Particolare attenzione va riservata ad anziani e bambini nei quali la termoregolazione è più difficile perché sudano meno e tendono a bere meno acqua [1].
L’Istituto Superiore di Sanità fornisce le seguenti raccomandazioni per proteggersi [1]:
• Uscire solo nelle ore più fresche, privilegiando le zone di ombra e le aree verdi;
• Non praticare attività fisica nelle ore più calde;
• Indossare abbigliamento chiaro e traspirante, composto di fibre naturali (cotone o lino, per esempio);
• Tenere coperta la testa, o bagnarla, quando si è sotto il sole;
• Idratarsi: bere più acqua del solito;
• Evitare cibi pesanti e piccanti, e gli alcolici;
• Mantenere fresca la casa. Se si utilizzano condizionatori, la temperatura ideale è 25-26 gradi, mentre temperature più fredde potrebbero causare congestioni, cioè blocco della digestione.
Nel caso dell’insolazione soprattutto è fondamentale prevenire scottature e arrossamenti utilizzando sempre una protezione solare capace di schermare i raggi UVA e UVB.
Un’altra utile accortezza è informarsi prima di affrontare un viaggio o impegni faticosi durante un’ondata di calore, rimandando quando possibile queste attività.
Dunque sta aumentando il rischio di subire un colpo di calore?
Sì. Purtroppo, negli ultimi anni, le ondate di calore sono più frequenti e più intense. Ed è purtroppo in questi periodi che si verifica l’aumento di malori e di decessi, soprattutto tra gli anziani.
Nel mese di luglio del 2023, per la prima volta, l’ufficio europeo dell’Organizzazione Mondiale della Sanità ha dichiarato un’emergenza sanitaria causata proprio dagli eventi meteorologici estremi, legati al cambiamento climatico [3].
In futuro le previsioni non sono migliori. Moltissimi studi concordano nell’associare l’innalzamento delle temperature globali all’aumento del rischio di mortalità, soprattutto nelle città e a fronte di una popolazione sempre più anziana [4].
Ondate di calore
Si tratta di un fenomeno climatico estremo, caratterizzato da più giorni consecutivi di temperature molto elevate, con clima secco o umido, senza vento.
Da qualche anno, ogni estate, il Ministero della Salute comunica con regolarità l’arrivo delle ondate di calore, con previsioni a 24, 48 e 72 ore. Con un semplice metodo “a semaforo”, possiamo sapere se nella nostra città le condizioni meteorologiche saranno prive di rischi (bollino verde), se c’è una pre-allerta sull’arrivo di un’ondata di calore (bollino giallo), se sono previsti eventi meteo che rischiano di impattare sulla salute per le categorie più a rischio come malati e anziani (bollino arancio) o per tutti (bollino rosso) [2].
Come possiamo intervenire in caso di colpo di calore?
È fondamentale intervenire rapidamente, per evitare i danni più gravi cui abbiamo accennato. Se riteniamo di avere un colpo di calore dobbiamo interrompere ogni attività fisica, cercare un posto fresco e ventilato, bere acqua (non gelida) a piccoli sorsi.
Può essere utile sdraiarsi con le gambe sollevate o bagnarsi la testa. Ancora, se la situazione lo permette, si può mettere del ghiaccio sui polsi e impacchi freddi sulla testa, sul collo, sotto le ascelle e all’inguine, vaporizzando dell’acqua sul corpo per facilitare l’abbassamento della temperatura cutanea attraverso i processi di evaporazione.
Non esitiamo a cercare aiuto o a chiamare l’ambulanza nei casi più gravi, soprattutto se avvertiamo capogiri o febbre. In ogni caso, anche in presenza di malessere lieve, è bene poi farsi visitare dal proprio medico per accertarsi di aver superato il momento critico [1,5].
Argomenti correlati:
MedicinaProblemi stagionaliSole