Anche i bambini possono avere la carie?

4 Gennaio 2024 di Maria Frega (Pensiero Scientifico Editore)

Cioccolatini, caramelle gommose, carbone zuccherato: la tradizionale calza della Befana non mancherà tra le sorprese di tantissimi bambini la mattina del 6 gennaio.

Si può soprassedere sull’abuso di dolciumi, in un’occasione speciale come questa, ma il consumo abituale di alimenti zuccherati è una minaccia per la salute dei denti, anche di quelli da latte. Sebbene sia destinata a cadere, infatti, anche la dentatura dei più piccoli può essere colpita dalla carie.

Di questa malattia soffre più del 20% dei bambini intorno ai 4 anni e il 43% dei più grandi [1]. La carie nei bimbi non è semplice da riconoscere, ma con l’aiuto del pediatra e dell’odontoiatra e seguendo una corretta igiene orale si può prevenire e curare.

Dottore, anche i bambini possono avere la carie?

Diversamente da quanto accade agli adulti, nei bambini la carie non ha l’aspetto di un buco e non è di colore scuro. Nei denti da latte, infatti, si nota inizialmente una piccola macchia bianca. Vuol dire che lo smalto è intaccato e comincia a demineralizzarsi, cioè la struttura del dente si sta indebolendo. La macchia può poi scurirsi diventando più opaca e di colore giallastro o bruno.

In questa fase solitamente il bambino non sente dolore. Potrebbe capitare però che aumenti la sensibilità dentinale: si avverte un fastidio quando si beve o si mangia qualcosa di caldo o freddo. Il passo successivo è un forellino sullo smalto. In questo caso la carie colpisce la polpa dentale e perciò si sentirà dolore [2].

Ricordiamo che i denti da latte iniziano a spuntare intorno ai 6-8 mesi, fino ai 26 mesi circa (talvolta anche intorno ai 30 mesi). Ai 5-6 anni i denti cominciano a cadere. Questo passaggio si completa intorno agli 11-12 anni.

Dottore, ho sentito parlare di “carie da biberon”. Cosa vuol dire?

Si tratta di un modo diverso per indicare la carie precoce nei bambini sotto i 3 anni. Le lesioni sui denti da latte, infatti, possono cominciare già dai 12-18 mesi [3]. Sebbene i dati disponibili siano ancora limitati, sappiamo che l’8,2% dei bambini italiani sotto i 5 anni soffre di carie precoce [4].

Con l’occasione, una raccomandazione sul biberon. Spesso le mamme usano aggiungere miele o zucchero sul ciuccio oppure mischiati al latte o alla camomilla nel biberon per invogliare i figli inappetenti o per conciliare loro il sonno. Come è facile immaginare, sono abitudini da evitare [2].

La carie, allora, è causata soltanto dagli zuccheri?

Un’alimentazione che preveda quotidianamente quantità eccessive di zuccheri è tra le cause principali. Soprattutto se unita a una scarsa igiene orale.

Ci sono altri fattori che contribuiscono a danneggiare i denti, anche quelli dei più piccoli [2]:

  • la flora batterica, normalmente presente nel cavo orale;
  • la struttura dei denti stessi (per cause congenite, come lo smalto debole);
  • le difese immunitarie basse;
  • la scarsità di saliva, che serve anche a eliminare i residui dei cibi;
  • l’igiene orale insufficiente.

La raccomandazione più importante, al pari dell’igiene orale, è limitare cibi e bevande ricchi di zuccheri semplici, come merendine, succhi di frutta confezionati, bibite gassate, caramelle, biscotti farciti. Particolarmente insidiosi per lo sviluppo di lesioni sono gli alimenti acidi, che intaccano lo smalto, e quelli appiccicosi (caramelle gommose, frutta secca), difficili da rimuovere con il lavaggio. Quindi, va bene regalare una calza della Befana ricca di golosità; subito dopo aver assaggiato, però, è necessario lavarsi i denti [2].

Quando dovrei portare i miei figli dal dentista?

Non bisogna aspettare il dolore o la rottura di un dente da latte per correre dall’odontoiatra. Anzi: quando il primo incontro con un nuovo medico si svolge in condizioni serene, non spinte dalla sofferenza o dall’emergenza, è più facile evitare di sviluppare la diffusissima paura del dentista.

Quando andare, dunque? Le Linee Guida del Ministero della Salute raccomandano una prima visita a 18-24 mesi [5]. La sensibilizzazione su questo tema non è ancora molto diffusa e, in genere, solo dopo i 6 anni il bambino è portato dall’odontoiatra. Potrebbe essere già tardi per individuare qualcosa che non va o scoprire che ci sono carie precoci.

Dottore, da che età devo curare l’igiene orale dei miei figli?

L’igiene orale, parte principale della prevenzione, va curata fin dalla nascita. Anche se non visibili, i denti da latte esistono già. Subito dopo ogni pasto è necessario pulire le gengive, la lingua e le guance con un dito avvolto in garza bagnata o con appositi strumenti, come lo spazzolino digitale, una specie di ditale morbido. Lo spazzolino vero e proprio, piccolo e con setole morbide, va utilizzato a partire dai 6 mesi.

Dai 2 anni, poi, si comincia a educare i più piccoli a utilizzarlo in autonomia insieme al dentifricio, ma sempre con la supervisione di un adulto.

Dai 7 anni, ogni bambino può curare la propria igiene orale in autonomia. Le regole sono semplici: spazzolare i denti (e la lingua) almeno due volte a giorno, utilizzare un dentifricio al fluoro, dedicare almeno 2-3 minuti al lavaggio. Fino ai 12 anni è consigliabile sia il genitore a utilizzare il filo interdentale sul bambino [3,6].

Autore Maria Frega (Pensiero Scientifico Editore)

Maria Frega è sociologa, specializzata in comunicazione, e scrittrice. Si occupa di scienza, innovazione e sostenibilità per un'agenzia di stampa e altri media. Sugli stessi temi cura contenuti per testi scolastici e organizza eventi di divulgazione con associazioni ed enti pubblici. È inoltre editor di saggistica e tiene corsi di scrittura anche nelle scuole e in carcere. I suoi ultimi libri sono Prossimi umani e Filosofia per i prossimi umani, con Francesco De Filippo per Giunti Editore.
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