È meglio non usare antizanzare su neonati e bambini piccoli?

2 Agosto 2024 di Sara Mohammad (Pensiero Scientifico Editore)

Le mamme e i papà con bimbi piccoli sanno quanto possono essere fastidiose, anche se generalmente innocue, le punture di zanzara e durante l’estate si adoperano il più possibile per prevenirle. Una delle strategie più comuni consiste nell’utilizzare un repellente, una sostanza in grado di tenere lontano questi spiacevoli insetti. Si tratta di prodotti sicuri anche per i neonati?

Dottore, come si protegge un neonato dalle zanzare?

Almeno fino a sei mesi di età il consiglio degli esperti è non utilizzare alcun prodotto [1]. Per proteggere bambini così piccoli sarebbe meglio ricorrere alla profilassi meccanica, ricoprendo culla e carrozzina con apposite zanzariere [2].

Se il piccolo si muove già in autonomia e non fa troppo caldo, si può pensare di coprire gambe e braccia con abiti leggeri, avendo cura di scegliere capi dai colori chiari e dalle tonalità tenui.

E dopo i sei mesi?

A partire dal sesto mese è possibile optare per un antizanzare da applicare direttamente sulla cute, ma se il bimbo ha meno di due anni sarebbe preferibile continuare a utilizzare zanzariere e abiti lunghi.

Nel caso in cui si optasse per il repellente topico, quelli suggeriti sono a base di DEET (dietiltoluamide), una sostanza che agisce disorientando l’insetto ed è molto efficace anche a basse concentrazioni. È importante accertarsi che l’etichetta riporti concentrazioni di DEET inferiori al 10% e, in ogni caso, sarebbe opportuno limitare l’uso del repellente in questa fascia di età alle situazioni in cui c’è il rischio di una reazione allergica importante, in presenza di una patologia del sistema immunitario o durante un’epidemia [2].

Anche se alcuni Paesi, come gli Stati Uniti, consentono di usare prodotti a base di DEET a partire dai due mesi di vita, la nostra legislazione è più cauta e le formulazioni con concentrazioni di DEET superiori al 10% sono ritenute sicure solo se il bambino ha più di 12 anni [1, 3].

I repellenti a base di estratti vegetali sono efficaci?

I prodotti correttamente registrati come repellenti contengono derivati dell’eucalipto e del geranio, mentre le formulazioni a base di citronella, geranio, lavanda e bergamotto non garantiscono un’efficacia adeguata [4]. Il PMD (paramatandiolo), ricavato dall’eucalipto, è il più efficace, ma nei bambini fino a 3 anni sono sicure solo le formulazioni con una concentrazione massima del 10 per cento, che prevedono solo un’ulteriore applicazione nell’arco delle 24 ore [2].

Inoltre, al contrario di quanto si sarebbe portati a pensare, solo per il fatto che siano percepiti come più “naturali”, non è detto che i prodotti a base di estratti vegetali siano automaticamente più sicuri. Lo stesso PMD, per esempio, è controindicato nei soggetti con allergie note ad altri fitoestratti, mentre l’olio essenziale di geranio, la cui efficacia come antizanzare è stata dimostrata solo in contesti di laboratorio, può risultare attraente nei confronti di altri insetti, come le api [2].

Dottore, cosa mi dice di bracciali e salviette?

I repellenti che troviamo in commercio possono avere metodi di impiego e distribuzione anche molto diversi [2]. In generale, il prodotto più utile da usare con i bambini è il roll-on, perché permette di distribuire il prodotto in maniera uniforme, evitando dispersioni accidentali.

Anche salviettine e spugne sono comode, soprattutto per schermare il volto, ma potrebbero rilasciare una quantità di principio attivo troppo modesta. Oltre a essere dermatologicamente ben tollerate, le formulazioni spalmabili hanno il vantaggio di permettere un miglior dosaggio e una distribuzione più omogenea del prodotto e, insieme ai roll-on, sarebbero da preferire agli spray, che invece risultano di difficile applicazione. I braccialetti sono pratici e sicuri, ma non offrono alcun tipo di protezione se non in corrispondenza della cute vicina al bracciale.

È vero che gli ultrasuoni allontanano le zanzare?

Gli ultrasuoni sono onde analoghe a quelle sonore ma con una frequenza di gran lunga superiore, al di fuori dello spettro di frequenze che l’orecchio umano è in grado di percepire. Alcune specie di insetti sfruttano gli ultrasuoni durante l’accoppiamento, una delle ragioni per cui i ricercatori hanno cercato di capire se potessero risultare utili nella lotta contro le zanzare. Tuttavia, nonostante l’ampia pubblicizzazione di questi dispositivi, una revisione Cochrane ha concluso che non esistono prove scientifiche valide per ritenere che gli ultrasuoni siano efficaci nel prevenire le punture di zanzara [5].

È possibile usare un repellente e una protezione solare allo stesso tempo?

In generale, sarebbe meglio evitare di acquistare un prodotto che vanta proprietà protettive sia contro il sole sia contro le zanzare. Per quanto riguarda l’applicazione di due prodotti separati, sì, è possibile spalmare prima la protezione solare, aspettare qualche minuto, e poi applicare il repellente.

Sarebbe comunque consigliabile, nel caso in cui sia necessario esporsi al sole e allo stesso tempo proteggersi dagli insetti, optare per una crema che abbia un fattore di protezione più alto di quello solitamente usato. Molti principi attivi interferiscono con la protezione delle creme solari, abbassando il potere protettivo di queste ultime, mentre alcuni repellenti, specialmente se contengono estratti vegetali, possono risultare fotosensibilizzanti, cioè accentuare la reazione della pelle ai raggi del sole, aumentando il rischio di eczemi, eritemi e scottature [2].

E se, nonostante le precauzioni, la zanzara punge?

La maggior parte dei bambini ha reazioni lievi alle punture di zanzara. Se però c’è una forte risposta infiammatoria, una crema al cortisone potrebbe contribuire ad alleviare il prurito [1].

Dottore, ha altri consigli?

I repellenti vanno applicati sempre sulla pelle esposta e mai sulla cute lesa o sotto i vestiti. Sui bambini con meno di 4 anni il genitore dovrebbe raccogliere prima una piccola quantità di prodotto sulle proprie mani e distribuirlo poi sul corpo del bambino, facendo attenzione ad applicare solo il quantitativo necessario ed evitando di trattare i palmi delle mani.

Quando la protezione dagli insetti non è più necessaria, bisognerebbe lavare la pelle trattata con acqua e sapone. Attenzione anche al tempo di riapplicazione: come indicazione di massima i prodotti più concentrati hanno un tempo di protezione più lungo, ma è sempre meglio controllare in etichetta.

Un’ultima raccomandazione, altrettanto importante, è non permettere al bambino di maneggiare o spruzzare il prodotto in autonomia, per evitare contatti accidentali.

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Autore Sara Mohammad (Pensiero Scientifico Editore)

Sara Mohammad ha conseguito un master in Comunicazione della Scienza presso la Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati (SISSA) di Trieste. Si occupa principalmente di ricerca, neuroscienze e salute mentale. Scrive su MIND, LeScienze, Rivista Micron, Il Tascabile, e collabora con Mondadori Education e Il Pensiero Scientifico Editore. Oltre a lavorare nell'ambito della comunicazione scientifica, insegna scienze alle scuole superiori.
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