L’uso della ketamina è in aumento?

25 Giugno 2025 di Maria Frega (Pensiero Scientifico Editore)

L’uso della ketamina è in aumento drogaLa Giornata internazionale contro l’abuso e il traffico illecito di droga, che ricorre il 26 giugno, è l’occasione per un focus sulla ketamina. Questa sostanza è sempre più diffusa e i suoi effetti ancora sottovalutati. Secondo gli ultimi dati, nel 2023 in Italia il 28% dei ragazzi tra 15 e 19 anni ha assunto una sostanza illegale almeno una volta e l’1,3% ha provato la ketamina [1]. Le analisi delle acque reflue mostrano una diffusione anche maggiore, specie nei fine settimana e nelle grandi città, indicando un uso legato a contesti ricreativi [2,3].

Un’indagine condotta tra gli accessi ai pronto soccorso dell’area di Bologna ha recentemente fornito dati importanti proprio sul consumo di questa sostanza. La popolazione coinvolta ha caratteristiche precise:

  • è molto giovane (l’età media è di circa 25 anni);
  • ne fa uso nei fine settimana o di notte;
  • la metà pratica il policonsumo, assume cioè più sostanze contemporaneamente, di solito eroina e cocaina [4].

Determinare con precisione la diffusione e le modalità di utilizzo di una droga d’abuso è fondamentale non per punire i consumatori ma per pianificare e offrire strumenti a tutela della salute e della vita stessa. Anche il consumo occasionale, infatti, non è privo di rischi, sia immediati sia a lungo termine.

Cos’è la ketamina?

La ketamina è innanzitutto un farmaco. Sintetizzata negli anni ’60, è usata in medicina come anestetico e analgesico. Agisce sul sistema nervoso centrale, riducendo il dolore senza bloccare la respirazione. Dagli anni Novanta la ketamina, detta anche “Special K”, si è diffusa illegalmente come droga per i suoi effetti dissociativi e allucinogeni. Spesso mischiata con altre sostanze, si presenta come polvere bianca, simile alla cocaina, e può essere assunta in vari modi: sniffandola, sotto forma di compresse, liquefatta o iniettata [5]

A basse dosi, la ketamina è uno stimolante che provoca euforia ed empatia. A dosi maggiori, invece, causa sedazione, amnesia e anestesia. Un effetto tipico è l’“out-of-body experience”, una dissociazione che rende vulnerabili a incidenti. La Special K può anche scatenare un “bad trip”. Avviene quando l’esperienza di euforia o di benessere psicofisico degenera in una situazione di ansia, depressione, paranoia. L’overdose, infine, è un rischio serio e può causare allucinazioni prolungate e alterazioni mentali [3,5].

La ketamina ha effetti collaterali anche sull’organismo?

L’uso della ketamina è in aumento giovaniA breve termine può causare mal di testa, vertigini, nausea, difficoltà nella parola. Tra i sintomi più gravi ci sono anche tachicardia, ipertensione, in alcuni casi insufficienza respiratoria, ed effetti sulla vista (pupille dilatate e movimenti incontrollati degli occhi).

Le conseguenze note dell’uso prolungato sono soprattutto a carico dell’apparato urinario. Il rischio minore e più frequente è l’uropatia, un’infezione semplice da trattare. Talvolta però i danni della ketamina sono più gravi e interessano le funzioni della vescica, l’organo che raccoglie e trattiene l’urina. Se questa funzione viene danneggiata dalle frequenti infezioni è necessario intervenire chirurgicamente; nei casi più gravi con l’asportazione della vescica stessa [2,5,6].

Dottore, questa sostanza crea dipendenza?

Sì, è possibile. Il consumo, soprattutto se frequente e prolungato, porta facilmente ad assuefazione (quindi alla necessità di assumere maggiori quantità di sostanza) e dipendenza. Il meccanismo è simile a quello di altre sostanze che provocano effetti sia su psiche e corpo, come alcol, cannabis (qui trovate la scheda dedicata), cocaina e altri oppiacei, come l’eroina. A ciò si aggiunge poi il potenziale rischio psicologico causato dalle sensazioni inizialmente piacevoli sull’umore [5].

È vero che la ketamina è utilizzata come trattamento per la depressione?

L’uso della ketamina è in aumentoLa ricerca scientifica sta esplorando l’uso della ketamina per trattare la depressione, un tema reso popolare anche dalle recenti dichiarazioni di Elon Musk e dalla diffusione di cliniche specializzate negli USA [7].

La ketamina, tuttavia, non è una soluzione miracolosa o liberamente accessibile. L’ipotesi di ricerca è che possa influenzare un neurotrasmettitore legato alla depressione, stimolando le connessioni tra le cellule nervose e favorendo il superamento della malattia [5,6].

Esiste già uno spray nasale derivato dalla ketamina, approvato in USA ed Europa, che i pazienti devono assumere in strutture sanitarie sotto stretto controllo per tossicità ed effetti collaterali [6]. Studi preliminari confermano la validità della ketamina per brevi periodi, ma servono ulteriori indagini sulla sicurezza a lungo termine [8,9]. È assolutamente sconsigliato, quindi, procurarsi il farmaco online o usare ketamina illegale per curare la depressione.

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Autore Maria Frega (Pensiero Scientifico Editore)

Maria Frega è sociologa, specializzata in comunicazione, e scrittrice. Si occupa di scienza, innovazione e sostenibilità per un'agenzia di stampa e altri media. Sugli stessi temi cura contenuti per testi scolastici e organizza eventi di divulgazione con associazioni ed enti pubblici. È inoltre editor di saggistica e tiene corsi di scrittura anche nelle scuole e in carcere. I suoi ultimi libri sono Prossimi umani e Filosofia per i prossimi umani, con Francesco De Filippo per Giunti Editore.
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