Durante il parto è meglio sopportare il dolore?

5 Maggio 2025 di Fabio Ambrosino (Pensiero Scientifico Editore)

durante il parto è meglio sopportare il dolore doglieIl dolore del parto è un’esperienza soggettiva, influenzata da fattori fisici, emotivi e culturali. Oggi, grazie ai progressi della medicina, esistono diverse opzioni per gestirlo, sia non farmacologiche che farmacologiche. La scelta di affrontare il parto con o senza interventi per controllare il dolore (analgesia) dovrebbe basarsi sulle preferenze personali della donna, informata sui benefici e sui possibili rischi delle diverse metodiche. Ogni donna, in sostanza, ha il diritto di decidere consapevolmente come vivere il proprio parto.

Quali sono le opzioni per gestire il dolore durante il parto?

Le strategie per alleviare il dolore del parto si dividono in non farmacologiche e farmacologiche. Le prime includono tecniche di rilassamento, massaggi, immersione in acqua tiepida o calda, supporto continuo da parte di una persona di fiducia o di un’ostetrica, e posizioni che favoriscono il comfort [1,2].

Le opzioni farmacologiche comprendono invece diversi tipi di anestesia e l’analgesia peridurale (o epidurale), che consiste nell’inserimento di un catetere nella zona bassa della schiena per somministrare farmaci antidolorifici. Questa procedura è efficace nel ridurre significativamente il dolore senza compromettere le capacità di percepire (compreso lo stimolo della spinta) e di muoversi della partoriente [3,4,5,6]. A differenza di quanto spesso si legge, può essere effettuata in qualsiasi momento del travaglio [6].

L’analgesia peridurale è sicura?

durante il parto è meglio sopportare il dolore epiduraleSì, l’analgesia peridurale è generalmente considerata sicura per la maggior parte delle donne e dei neonati. Tuttavia, come ogni procedura medica, può avere delle complicanze, come la comparsa di mal di testa, di un lieve prurito o formicolio, o un abbassamento della pressione arteriosa [5,6,7].

Molte donne pensano poi che sottoporsi all’analgesia peridurale aumenti di molto la durata del travaglio, ma in letteratura si parla solo di un aumento di circa 15-20 minuti della durata della fase espulsiva (l’ultima fase del travaglio in cui la donna spinge per far uscire il neonato) [5]. La probabilità che si verifichino eventi avversi gravi, come il verificarsi di un ematoma spinale, è estremamente bassa [6].

Esistono però dei casi in cui non è possibile effettuare questa procedura, come ad esempio in presenza di [5]:

  • problemi di coagulazione del sangue, presenti dalla nascita o che si sviluppano nel tempo;
  • infezione vicino o proprio nel punto dove verrebbe inserito l’ago;
  • febbre alta che non passa nonostante i farmaci o una grave infezione generalizzata (sepsi);
  • grave mancanza di liquidi nel corpo o una forte perdita di sangue;
  • assunzione di farmaci anticoagulanti o antiaggreganti.

È quindi fondamentale discutere con il personale sanitario per valutare la propria situazione specifica. Anche per questo è consigliato, prima del parto, sottoporsi a una visita anestesiologica, meglio se presso la struttura in cui si vuole partorire.

Sopportare il dolore del parto ha benefici?

durante il parto è meglio sopportare il dolore parto naturaleNon ci sono evidenze scientifiche che dimostrino benefici nel sopportare il dolore del parto senza ricorrere ad analgesia. Al contrario, un dolore intenso e non controllato può aumentare lo stress e la fatica, influenzando negativamente l’esperienza del parto.

Un adeguato controllo del dolore può quindi aiutare le donne a riposare e a conservare le preziose energie necessarie per la fase di spinta del travaglio [8]. Di conseguenza, un’esperienza di parto in cui il dolore è ben gestito ha maggiori probabilità di essere percepita come positiva e soddisfacente.

Ogni donna ha il diritto di scegliere come affrontare il dolore e, in generale, l’utilizzo di tecniche analgesiche non diminuisce il valore o la “naturalità” del parto [6].

Come posso decidere quale metodo di analgesia è più adatto a me?

La scelta dovrebbe basarsi su informazioni accurate e su un dialogo aperto con il personale sanitario. È utile partecipare a corsi di preparazione al parto, dove vengono illustrate le diverse opzioni disponibili. Conoscere i pro e i contro di ciascuna tecnica permette di prendere decisioni consapevoli e in linea con le proprie esigenze e convinzioni.

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Autore Fabio Ambrosino (Pensiero Scientifico Editore)

Fabio Ambrosino ha conseguito un master in Comunicazione della Scienza presso la Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati (SISSA) di Trieste. Dal 2016 lavora come Web Content Editor presso Il Pensiero Scientifico Editore/Think2it, dove collabora alla creazione di contenuti per siti di informazione e newsletter in ambito cardiologico. È particolarmente interessato allo studio delle opportunità e delle sfide legate all’utilizzo dei social media in medicina.
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