La cannabis non dà dipendenza?

18 Aprile 2025 di Fabio Ambrosino (Pensiero Scientifico Editore)

la cannabis non dà dipendenza terapeuticaIl 20 aprile è la Giornata mondiale della cannabis, sostanza naturale ottenuta dalla pianta Cannabis sativa nota anche come marijuana o canapa. Si sente dire spesso che la cannabis non crei dipendenza, soprattutto perché è una sostanza di origine naturale e il suo uso è sempre più diffuso, anche a scopo terapeutico. Tuttavia, le evidenze scientifiche raccontano una storia più complessa.

È vero che il rischio di dipendenza è più basso rispetto a quello associato ad alcol, tabacco o altre droghe [1], ma l’uso abituale di cannabis può comunque portare allo sviluppo di una vera e propria dipendenza, soprattutto tra i più giovani. È quindi importante saper distinguere tra uso occasionale e uso problematico.

Dottore, ma la cannabis può davvero creare dipendenza?

Sì, anche se non tutti coloro che la usano sviluppano dipendenza. Si stima che questa possibilità riguardi in media un consumatore su dieci [2,3]. La dipendenza da cannabis è riconosciuta come una condizione clinica, detta anche “disturbo da uso di cannabis”.

Si manifesta con un bisogno crescente di consumarla, difficoltà a smettere nonostante gli effetti negativi, e sintomi di astinenza come irritabilità, disturbi del sonno e ansia quando si prova a smettere [3,4].

È più pericolosa per i giovani?

la cannabis non dà dipendenza giovaniSì. Il cervello degli adolescenti è ancora in sviluppo, e l’uso precoce e regolare di cannabis può interferire con funzioni importanti come la memoria, l’attenzione e la capacità di apprendimento. Alcuni studi hanno collegato l’uso regolare in età giovanile a un aumento del rischio di disturbi psichiatrici, come ansia, depressione e psicosi, in persone predisposte [5].

Inoltre, il rischio di sviluppare un disturbo da uso di cannabis è maggiore nelle persone che iniziano a usare cannabis durante la giovinezza o l’adolescenza e in quelle che la usano più frequentemente [2,6].

E la cannabis usata per motivi medici?

In alcuni Paesi, compresa l’Italia, la cannabis può essere prescritta per alleviare sintomi legati a malattie come sclerosi multipla o dolore cronico. In questi casi viene usata sotto controllo medico, con dosaggi stabiliti e per un periodo definito. Il rischio di sviluppare dipendenza in questo contesto è teoricamente minore, ma non nullo [7,8].

Dottore, come ci si accorge se si è diventati dipendenti?

la cannabis non dà dipendenza fumareLa dipendenza non si misura solo dalla quantità usata, ma dal modo in cui la sostanza incide sulla vita quotidiana. Alcuni segnali da non sottovalutare sono:

  • L’uso sempre più frequente;
  • Il pensiero fisso sulla sostanza;
  • La difficoltà a svolgere attività senza farne uso;
  • I tentativi falliti di smettere [3,6]

Se si sospetta un problema, è utile parlarne con un medico o con un centro per le dipendenze, dove si possono ricevere informazioni e supporto specifico.

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Autore Fabio Ambrosino (Pensiero Scientifico Editore)

Fabio Ambrosino ha conseguito un master in Comunicazione della Scienza presso la Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati (SISSA) di Trieste. Dal 2016 lavora come Web Content Editor presso Il Pensiero Scientifico Editore/Think2it, dove collabora alla creazione di contenuti per siti di informazione e newsletter in ambito cardiologico. È particolarmente interessato allo studio delle opportunità e delle sfide legate all’utilizzo dei social media in medicina.
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