In gravidanza la tiroide gioca un ruolo fondamentale: oltre a mantenere in buona salute la donna, infatti, influisce anche sullo sviluppo del feto. Per questo motivo in gravidanza si raccomanda di effettuare un controllo per verificare che la tiroide funzioni correttamente per potere, in caso di necessità, intervenire nel modo migliore, dopo essersi consultati con il proprio medico o il proprio ginecologo.
Dottore, cos’è la tiroide?
La tiroide è un organo posto nella parte anteriore del collo, che produce alcuni ormoni (ormoni tiroidei). La funzione di queste sostanze è importante: agiscono sul metabolismo, sullo sviluppo dell’organismo, su quello delle cellule e sugli equilibri di molti organi del nostro corpo. Per questo motivo un cattivo funzionamento della tiroide, oltre a provocare sintomi importanti, può causare problemi di vario tipo.
Se la tiroide ha un’attività maggiore della norma causa uno stato chiamato “ipertiroidismo”, se invece funziona meno del normale si chiama “ipotiroidismo”. Ognuna di queste condizioni ha sintomi e conseguenze particolari e la causa più frequente di ipotiroidismo è la carenza cronica di iodio, molto frequente in passato, più rara oggi. Quando si è affetti da ipertiroidismo si accusano spesso:
- tachicardia
- nervosismo
- insonnia
- tremori
L’ipotiroidismo è invece caratterizzato da segni come:
- aumento di peso
- debolezza
- stanchezza.
Dottore, in gravidanza la tiroide che funzione ha?
Il buon funzionamento della tiroide in gravidanza, oltre a mantenere in buona salute la donna gravida, influenza direttamente lo sviluppo del feto [1]. Per questo motivo uno dei controlli da fare in gravidanza è proprio quello del buon funzionamento della tiroide. Se nella dieta ci fosse una carenza di iodio, l’integrazione di questa sostanza tramite l’alimentazione [2] (per esempio con il “sale iodato”, ovvero con aggiunta di iodio) o con prodotti farmaceutici può aiutare a mantenere il giusto funzionamento della tiroide [3]. Questa ghiandola, se ha una funzione alterata in gravidanza, può portare a gravi conseguenze e per questo motivo il buon funzionamento della tiroide è fondamentale in questo periodo.
C’è un modo per controllare se la tiroide funziona bene?
Tra i controlli normali in gravidanza c’è anche un controllo della funzionalità tiroidea, si misurano gli ormoni prodotti da questa ghiandola e quello che ne stimola la produzione. Se sono tutti nel range di normalità non bisogna fare nulla, se invece ci fossero anomalie sarà il ginecologo o il medico di medicina generale a indicare alla donna lo specialista adatto o a pensare a un trattamento adeguato.
Se i valori anomali vengono corretti feto e gestante non avranno conseguenze particolari. Le alterazioni della tiroide possono regredire o continuare anche dopo la gravidanza (o essere preesistenti) saranno quindi i medici a decidere i controlli e le eventuali terapie del caso.
Dottore, se la tiroide ha problemi durante la gravidanza quali sono le conseguenze?
Come già nella vita normale anche durante la gravidanza è bene che la tiroide non abbia problemi particolari. Sia l’ipertiroidismo che l’ipotiroidismo sono alterazioni che in gravidanza hanno grande importanza.
Un ipotiroidismo può causare anomalie della placenta e aumentare il rischio di problemi come l’emorragia post partum e l’eclampsia. Sul feto possono notarsi basso peso alla nascita, alterazioni dello sviluppo neurologico [4], malformazioni e conseguenze ancora più gravi. La carenza di iodio in gravidanza può causare la nascita di un feto con alterazioni neurologiche e malformazioni anatomiche: un tempo, quando non erano a disposizione integratori e alimenti con aggiunta di iodio come il sale iodato, queste alterazioni erano comuni nei luoghi lontani dal mare (come certe valli montane) e avevano carattere endemico (erano cioè tipiche di queste zone).
L’ipertiroidismo in gravidanza, invece, è legato a basso peso fetale alla nascita, morte fetale, problemi del parto e aumento delle alterazioni placentari [5]. Come si vede le alterazioni tiroidee non devono essere sottovalutate e, se presenti, vanno corrette velocemente. La figura di riferimento iniziale è sicuramente il ginecologo che sarà coadiuvato se il caso dall’endocrinologo.
Dottore, c’è una cura per i problemi della tiroide in gravidanza?
In linea di massima le terapie dei problemi tiroidei in gravidanza sono le stesse di quelli all’infuori di questa fase della vita. Se comparisse un ipotiroidismo in gravidanza che non si era mai mostrato prima si potrà ricorrere all’assunzione degli ormoni tiroidei il cui dosaggio potrà essere adeguato secondo le esigenze di ogni donna. Se invece si avessero problemi già prima della gravidanza si potrà continuare quasi sempre la terapia già in corso con, a volte, aggiustamenti di dosaggio.
Fonti alimentari naturali di iodio
Lo iodio si può trovare in diversi alimenti di facile consumazione, dai quali è possibile assimilarne quantità utili al buon funzionamento della tiroide. Tra questi [6]:
• Alghe marine (nori, kombu wakame)
• Pesce e frutti di mare (merluzzo, tonno, triglia, calamari, vongole)
• Uova
• Latte e latticini (yogurt, formaggi)
• Cereali
È bene informarsi sempre con il proprio medico se vi siano controindicazioni per il consumo di questi alimenti in gravidanza.
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