Lo stress fa diventare i capelli bianchi?

20 Maggio 2024 di Maria Frega (Pensiero Scientifico Editore)

Il normale processo di invecchiamento del corpo umano e dei suoi organi investe anche i capelli. Le chiome degli uomini come delle donne cominciano a ingrigire a età variabili, quando rallenta e poi si arresta la produzione di melanina, il pigmento che dona colore anche alla pelle, ai peli, agli occhi.

La canizie è dunque un processo di invecchiamento fisiologico, non è una malattia; se precoce, però, può causare stress e disagi psicologici. Non solo: talvolta è proprio lo stress a causare l’ingrigimento precoce. L’aneddoto della regina Maria Antonietta che vede la sua chioma diventare bianca in una notte, prima della decapitazione, sembrerebbe trovare adesso riscontro in alcuni studi clinici: ricerche che, al di là delle storie e delle leggende, aprono interessanti prospettive per comprendere l’origine di altri processi di invecchiamento e la possibilità di porvi rimedio.

Dottore, è vero che lo stress fa ingrigire i capelli?

Sembrerebbe di sì. In caso di trauma improvviso o come conseguenza di periodi faticosi, in alcuni individui è possibile la comparsa anticipata di capelli bianchi. Quando è lo stress a causare la canizie non è determinante l’età e il sesso. A sottolineare questa possibilità sono stati qualche anno fa i National Institutes of Health statunitensi [1], che hanno ripreso lo studio di un team di ricerca di Harvard [2].

Lo studio, seppur condotto in laboratorio sui topi, ha lanciato uno spunto interessante: lo stress acuto, cioè un singolo episodio traumatico e improvviso, ha scatenato una reazione neurologica nei topi, causando l’ingrigimento precoce del pelo.

La somministrazione di uno stimolo doloroso, in poche parole, ha causato la perdita delle cellule staminali responsabili del colore dei peli. L’ingrigimento è avvenuto rapidamente, a pochi giorni dall’evento stressante e il danno, cioè la perdita del colore, è permanente [2].

Quindi, dottore, ai capelli diventati bianchi per stress non c’è rimedio?

Secondo un altro studio, condotto da ricercatori statunitensi ed europei, la canizie dovuta a stress è un processo temporaneo [3]. I risultati sono, anche secondo gli autori dello studio, sorprendenti: pare infatti che esistano tipologie di canizie legate a problemi psicologici che sono reversibili. Per indagare, è stato costruito un modello matematico che ha simulato l’ingrigimento nel corso dell’intera vita, ma sono stati anche analizzati casi reali, con un campione di quattordici soggetti, sia maschi sia femmine e di diversa origine etnica, dai 9 ai 65 anni. In dieci di questi individui, alcuni capelli diventati banchi prima del tempo hanno riacquistato il colore d’origine.

Anche in questo caso lo studio presenta dei limiti: pensiamo, ad esempio, al piccolo campione di persone considerate. Questi studi sono importanti, però, perché si sta iniziando a condurre ricerche su argomenti per ora mai presi in considerazione, che sembrano provare un legame tra stress e invecchiamento del capello. Da entrambi questi studi, secondo i ricercatori, potrebbero nascere in futuro farmaci per rallentare o arrestare la canizie e, probabilmente, anche trattamenti contro l’invecchiamento di altri organi [2,3].

Ma perché invecchiando i capelli diventano bianchi?

I responsabili di questo cambiamento sono i melanociti, le cellule che producono la melanina, il pigmento (cioè il colore) dei capelli, dei peli, della pelle. In ogni follicolo, cioè nella “culla” del capello, esiste una riserva di nuovi melanociti, formati da cellule staminali. Con l’invecchiamento, queste staminali scompaiono.

Può capitare che il processo cominci intorno ai 20-25 anni: in questo caso si parla di canizie precoce. Intorno ai 40 anni, comunque, un po’ per tutti, maschi come femmine, compaiono i primi capelli bianchi. Si tratta di un processo fisiologico, normale, non significa che sia in atto un invecchiamento dell’intero organismo. In media, entro i 50 anni, metà della popolazione ha perso il colore nel 50% dei propri capelli.

Le cause dell’invecchiamento sono chiare: sono in gioco fattori genetici, ambientali e comportamentali. Sebbene si sappia che la canizie sia ereditaria, al momento non sono stati identificati con esattezza i geni responsabili. Studi in corso stanno inoltre accertando se l’inquinamento e l’esposizione eccessiva ai raggi UV possano danneggiare i follicoli piliferi [4,5].

Dottore, cosa si intende con “cause comportamentali”?

Sul fronte dello stile di vita, oltre allo stress, anche abitudini come il fumo o condizioni come l’obesità possono determinare l’invecchiamento precoce dei capelli [3,6]. Secondo una revisione sistematica, fumare è un comportamento associato sia alla comparsa precoce di capelli bianchi sia alla perdita dei capelli stessi [5].

Non esistono, allora, rimedi contro la canizie precoce?

La canizie, nella maggior parte dei casi, non è un problema di salute, anche se comporta spesso disagio psicologico. Non ci resta che convivere con le nuove sfumature di colore oppure ricorrere alle tinture o agli shampoo coloranti. Ed evitare gli integratori anti-age per capelli che promettono (inutilmente) di prevenire o rallentare la canizie [5].

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Autore Maria Frega (Pensiero Scientifico Editore)

Maria Frega è sociologa, specializzata in comunicazione, e scrittrice. Si occupa di scienza, innovazione e sostenibilità per un'agenzia di stampa e altri media. Sugli stessi temi cura contenuti per testi scolastici e organizza eventi di divulgazione con associazioni ed enti pubblici. È inoltre editor di saggistica e tiene corsi di scrittura anche nelle scuole e in carcere. I suoi ultimi libri sono Prossimi umani e Filosofia per i prossimi umani, con Francesco De Filippo per Giunti Editore.
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