Se ne guadagna l’ambiente, a farne leggermente le spese sono invece gli stessi utenti, gli automobilisti. I nuovi motori ibridi ed elettrici in circolazione hanno un impatto senz’altro meno aggressivo rispetto ai motori alimentati a benzina o a gasolio, ma aumenterebbero il rischio del cosiddetto “mal d’auto”, la cinetosi.
Dottore, il mal d’auto è più grave nelle auto elettriche?
Proprio così. La ricerca ha cominciato a valutare l’impatto delle nuove meccaniche elettriche e digitali sulla salute di guidatori e passeggeri. In effetti, i disturbi collegati al mal d’auto in questo caso possono aumentare, perché il rischio di avvertire sintomi è maggiore. La causa principale risiede proprio nel tipo di movimento generato da un motore elettrico. La guida apparentemente più fluida e controllata non sempre si traduce in un viaggio altrettanto sereno [1].
Sarebbe, quindi, una guida più lineare a peggiorare i disturbi?
Sembra paradossale ma è così. I sintomi della cinetosi, come correttamente si indica il mal d’auto, sono causati proprio dal tipo di movimenti durante il viaggio, in automobile e non solo. Nelle auto elettriche le vibrazioni del motore sono ridotte e i rumori quasi impercettibili: questo può alterare l’equilibrio dei viaggiatori. Anche nelle auto ibride, con i movimenti causati dalla cosiddetta frenata rigenerativa, che serve a ricaricare la batteria, si verifica uno squilibrio simile. È come se perdessimo il controllo di quello che sta accadendo al nostro corpo.
Ulteriore disturbo può essere causato dagli schermi, sempre più grandi e invasivi, presenti nell’abitacolo. Il navigatore satellitare, le app di musica e video isolano i passeggeri. Interagire con l’ambiente esterno è, invece, essenziale per controllare i movimenti e la propria posizione nello spazio [2,3].
Ma che cos’è il mal d’auto, o cinetosi?
La cinetosi comprende i disturbi che sopraggiungono quando si viaggia, su qualsiasi mezzo di trasporto: oltre al mal d’auto, anche il mal di mare o mal d’aria, come chiunque avrà avuto modo di provare.
La malattia è abbastanza diffusa: ne soffre regolarmente circa una persona su tre ma un po’ tutti ne abbiamo fatto esperienza. Le donne e i bambini fra i 2 e i 12 anni sono i soggetti più a rischio.
Il malessere è generalizzato: vertigini, sudorazione fredda, nausea, vomito, pallore, mal di testa; in qualche soggetto anche iperventilazione e ipersalivazione. I sintomi si presentano all’improvviso, mentre si è in movimento, e solitamente cessano quando si fa una sosta.
Chi soffre di patologie dell’orecchio o di emicrania, i malati di Parkinson e le donne incinte o con le mestruazioni hanno più possibilità di sperimentare il mal d’auto [4,5].
Da cosa è causato il mal d’auto?
Le cause sono note e ci danno informazioni anche sul perché la cinetosi sia più grave nei veicoli elettrici. Tutto accade nel cervello, quando riceve messaggi contrastanti da parte di organi diversi coinvolti nell’equilibrio. L’orecchio e gli occhi, soprattutto, comunicano al sistema nervoso centrale segnali diversi, in conflitto tra loro.
Non codificare chiaramente ciò che si prova, come i rumori e la velocità, crea una situazione di squilibrio e di malessere fisico. Ci sono soggetti ipersensibili, ma può accadere a chiunque di soffrire durante un viaggio in autostrada, un volo o una traversata in traghetto [4].
Dottore, è vero che chi guida soffre meno di mal d’auto?
Proprio così: chi è al volante ne soffre solo raramente. Questo accade in primo luogo perché è il conducente ad avere il controllo dell’automobile.
Una ricerca ha utilizzato un modello matematico per analizzare i movimenti del guidatore: durante le curve, il conducente piega sia il corpo sia la testa seguendo la traiettoria della strada, riducendo così la cinetosi. Nei passeggeri, invece, il movimento tende involontariamente verso la direzione opposta [6].
In un prossimo futuro scomparirà anche il pilota in ogni tipo di veicolo e saremo tutti passeggeri: i disturbi legati alla cinetosi aumenteranno?
L’automazione si sta diffondendo rapidamente e i veicoli a guida autonoma cominceranno a popolare anche le strade delle città, e non solo i circuiti in cui si stanno testando. L’industria automobilistica pubblicizza le auto senza pilota come un’esperienza che riduce lo stress del traffico e consente ai viaggiatori la libertà di guardare una serie sul tablet, lavorare o dedicarsi ai videogame.
L’abitacolo diventerà quindi un salotto, simile alle carrozze ferroviarie di un tempo. Evitare di sedersi in senso contrario alla marcia potrebbe aiutare chi è sensibile alla cinetosi. Non ci sono prove scientifiche su questo accorgimento, ma psicologicamente può essere efficace [7].
Sono in corso diversi studi per migliorare il viaggio quando il conducente è un sistema dotato di intelligenza artificiale. Si stanno sperimentando metodi per adeguare lo stile di guida e minimizzare i disagi dei viaggiatori. Tra questi: display per suggerire la migliore postura rispetto al tragitto impostato [8] e speciali cinture di sicurezza per correggere i movimenti che potrebbero favorire la cinetosi [9].
Nel frattempo, come possiamo affrontare le vacanze senza temere il peggio?
Sono diversi i farmaci che aiutano ad alleviare i fastidiosi sintomi della cinetosi. Gli antistaminici da banco sono una buona soluzione. Di solito si preferisce quelli contenenti meclizina e dimenidrinato; quest’ultimo è indicato anche per i bambini dai due anni in su.
Funzionano in modalità preventiva, assumendoli almeno trenta minuti prima di mettersi in viaggio, e vanno ripresi in caso di percorsi lunghi. Non sono privi di effetti indesiderati. Si possono infatti verificare la dilatazione della pupilla e visione offuscata, secchezza delle fauci, sonnolenza.
Un altro farmaco molto utilizzato è la scopolamina, commercializzata di solito come un cerotto. Va applicato dietro l’orecchio almeno due ore prima di iniziare il viaggio. Sebbene sia acquistabile senza ricetta, è bene sentire il proprio medico di medicina generale che informerà sui possibili effetti indesiderati [4].
Dottore, questi farmaci funzionano?
Gli antistaminici, secondo una recentissima revisione Cochrane, sono stati ritenuti “probabilmente più efficaci” del placebo nella prevenzione dei sintomi della cinetosi. Non esistono ricerche, invece, che hanno evidenziato la loro efficacia nel trattamento dei sintomi già in atto [10].
Un’analoga revisione sulla scopolamina ha confermato la sua efficacia nella prevenzione del mal d’auto. La conclusione è emersa in più studi che hanno messo a confronto la scopolamina sia con farmaci simili sia con il placebo. In particolare la scopolamina aiuta a prevenire nausea e vomito e presenta il vantaggio di provocare meno sonnolenza rispetto agli antistaminici [11].
Non si sono invece dimostrati efficaci i rimedi naturali, come lo zenzero, e quelli “alternativi” come i braccialetti che agirebbero con la digitopressione o tramite magneti [12].
E se non volessi ricorrere ai farmaci contro il mal d’auto?
Ci sono alcuni accorgimenti che possono aiutare a minimizzare i fastidi della cinetosi:
- sedersi nel sedile anteriore dell’automobile,
- arieggiare l’abitacolo e respirare regolarmente,
- focalizzare lo sguardo su un punto all’orizzonte,
- fare brevi soste, quando necessario,
- distrarsi parlando o ascoltando musica,
- bere acqua a piccoli sorsi,
- evitare il fumo, gli alcolici e cibi pesanti.
Questi consigli valgono per tutti, in particolare per coloro che hanno già avuto effetti indesiderati con i farmaci [4].