Invito alla conoscenza scientifica
Un progetto con i ragazzi del Liceo Pasteur
Un progetto con i ragazzi del Liceo Pasteur
Queste schede sono state realizzate dagli alunni del Liceo Scientifico Statale “Louis Pasteur” di Roma che hanno frequentato il PCTO “Invito alla conoscenza scientifica”, realizzato da Il Pensiero Scientifico Editore con il patrocinio di FNOMCeO in collaborazione con la Biblioteca Cencelli della ASL Roma 1 e con il contributo della Regione Lazio (Legge n. 24/2019, Piano degli interventi 2021 – Avviso pubblico per l’assegnazione di contributi a Biblioteche, Musei e istituti similari, e Archivi storici iscritti alle organizzazioni regionali O.B.R., O.M.R. e O.A.R. per l’anno 2021).
Il progetto partiva dal presupposto che stiamo imparando ogni giorno di più quanto sia importante sapersi avvicinare alle informazioni in modo consapevole, accostandosi con giusta misura di prudenza alle notizie che ci vengono proposte dai media: dalla televisione alla carta stampata fino ai social media, il cui ruolo e importanza è sicuramente crescente soprattutto come fonte di informazione degli adolescenti. Tre incontri teorici sono serviti a dare ai ragazzi gli strumenti per poter realizzare una scheda sul modello di quelle di “Dottore ma è vero che…?”: nei due incontri finali i ragazzi suddivisi in gruppi hanno lavorato con i tutor, i redattori del Pensiero Scientifico Editore, alla realizzazione di una scheda.
Le altre schede:
I vaccini contro Covid-19 possono favorire l’infezione da HIV?
I vaccini in gravidanza sono sicuri?
Il carbone attivo sbianca i denti?
L’inquinamento acustico può causare demenza?
Realizzata il 24 febbraio 2022
Autori: Matteo Guastini, Luca Campeti, Paolo Garcia
Recentemente il Corriere della Sera [1] ha riportato i risultati di uno studio di coorte (uno studio che segue un gruppo definito di persone per un determinato periodo di tempo) che ha individuato un’associazione tra inquinamento acustico e demenza in una popolazione di cittadini danesi [2]. Le caratteristiche di questo studio, tuttavia, non permettono di stabilire una relazione di causa-effetto tra i due fattori. Si tratta quindi, al momento, solo di un’ipotesi.
Facciamo un passo indietro: cosa è la demenza? Questo termine fa riferimento a un gruppo di patologie (morbo di Alzheimer, demenza con corpi di Levy, malattia di Huntington e altre) caratterizzate da un declino delle funzioni mentali – come la memoria, la capacità di ragionamento, di articolare il linguaggio o di mantenere l’attenzione – dovuto a un danno progressivo delle cellule cerebrali. Ancora oggi, dopo vari decenni di studi, non si ha una completa comprensione delle cause che possono portare allo sviluppo di molti di questi disturbi. Proprio per questo è fondamentale sostenere la ricerca per individuare nuove ipotesi e studiarle.
Cosa dice lo studio danese su inquinamento acustico e demenza?
I ricercatori hanno preso in considerazione due milioni di cittadini danesi per i quali erano disponibili informazioni riguardanti lo stato sociale, la disponibilità di spazi verdi nell’area di residenza, l’esposizione ad agenti inquinanti e all’inquinamento acustico. È emerso che le zone caratterizzate da livelli più elevati di rumore dovuti a traffico automobilistico e ferroviario sono risultate associate a una maggiore incidenza, rispettivamente del 27% e del 24%, di casi di demenza.
Gli stessi autori hanno tuttavia sottolineato alcuni limiti del proprio studio, come la mancanza di informazioni riguardanti lo stile di vita e l’esposizione a rumore non legata al traffico. Bisogna inoltre ricordarsi che la natura stessa di uno studio di corte difficilmente permette di stabilire un rapporto certo di causa-effetto tra due variabili (in questo caso inquinamento acustico e demenza) ma aiuta a sollevare nuove ipotesi per ricerche future.
Esistono altre evidenze sul rapporto tra demenza e fattori ambientali?
L’inquinamento acustico non è il primo fattore ambientale per cui è stato ipotizzato un possibile ruolo nello sviluppo delle demenze. Una revisione realizzata dall’università di Edimburgo, in Scozia, in cui sono stati considerati e integrati tra loro i risultati di 60 studi sulla relazione tra demenza e fattori ambientali, ha messo in evidenza come i fattori potenzialmente interagenti erano diversi, tra cui l’inquinamento atmosferico, l’esposizione ad alluminio, silicio, selenio, pesticidi, la carenza di vitamina D e la presenza di campi elettrici e magnetici [3]. Anche in questo caso bisogna però ricordare che, trattandosi di studi osservazionali e non sperimentali, non è possibile trarre conclusioni certe sul rapporto di causa-effetto tra le variabili.
L’inquinamento acustico è stato associato ad altre patologie?
Una revisione pubblicata nel 2014 sulla rivista Environmental Health Perspectives aveva preso in esame una serie di fattori ambientali, tra cui l’inquinamento acustico, valutandone l’impatto sulla salute in Europa. I risultati avevano messo in evidenza come il rumore del traffico potrebbe avere un impatto importante sulla salute, ma ancora di più l’esposizione alle polveri sottili e al fumo passivo [4]. Diversi studi hanno individuato, infine, un possibile ruolo dell’inquinamento acustico su condizioni come la perdita dell’udito [5], l’ipertensione [6] e lo stress [7].
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